Una lettera con un invito chiaro: l’Italia deve partecipare ai negoziati sul disarmo nucleare che inizieranno a New York ad un mese da oggi (il 27 marzo 2017), anche se ha votato NO alla Risoluzione ONU che li ha convocati. E’ questo il contenuto della lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e al Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano da Senzatomica e Rete Italiana per il Disarmo.
Il 23 dicembre 2016 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato a larga maggioranza – 113 Paesi a favore, 35 contro, 13 astenuti - la storica risoluzione per la convocazione nel 2017 dei negoziati per un Trattato che proibisca le armi nucleari. “Per la prima volta, c’è la concreta possibilità di andare oltre la logica della deterrenza e della non proliferazione, ponendo le basi per un autentico processo di disarmo nucleare, che renda illegale – e non più solo immorale – l’uso, la minaccia d’uso, il possesso, la detenzione, e la costruzione di queste terribili armi di distruzione di massa”, scrivono al Governo le due organizzazioni. Purtroppo il Governo italiano ha votato NO probabilmente per mancanza di fiducia nella possibilità di realizzare lo smantellamento degli arsenali nucleari come conseguenza di un divieto totale delle armi atomiche. “La via che avete preferita è piuttosto quella dell’approccio graduale, che però riteniamo abbia contribuito a creare lo stallo in cui siamo impantanati da decenni, mentre crescono – secondo tutti gli esperti - le minacce” scrivono Senzatomica e Rete Disarmo.
Il voto contrario alla Risoluzione espresso in Assemblea Generale non esclude però l’Italia dai negoziati che si svolgeranno nel 2017, in marzo e luglio. L’auspicio e la richiesta delle organizzazioni che si occupano di disarmo nucleare, inserite in tutte le campagne internazionali sul tema, è che l’Italia sia al contrario uno dei paesi leader dei negoziati ed esprima tutto il suo potenziale di creatività e capacità diplomatica nella ricerca di un nuovo paradigma di sicurezza globale che promuova la comprensione reciproca e si lasci alle spalle la logica obsoleta della deterrenza nucleare fondata sulla sfiducia reciproca. L'occasione di dimostrarlo si concretizzerà proprio fra un mese, a partire dal 27 marzo presso il Palazzo di Vetro.
L’Italia ha già mostrato, in importanti occasioni, capacità di leadership, guidando e partecipando attivamente ad azioni politico-diplomatiche quali la moratoria sulla pena di morte, la messa al bando delle mine antiuomo e delle bombe a grappolo: qui stanno la cultura e la storia di cui andiamo fieri. L’occasione è tale anche per il disarmo nucleare, considerando inoltre che l’Italia siede attualmente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
“La sicurezza che desideriamo e intendiamo realizzare è la sicurezza umana, cioè la sicurezza delle persone, fondata sul rispetto dei diritti inviolabili e sul soddisfacimento dei bisogni essenziali. Bisogna trovare il coraggio di agire adesso, per conto dell’umanità presente e futura. È il momento di condividere questa grande e nobile impresa” concludono Senzatomica e Rete Disarmo nel loro appello a Gentiloni ed Alfano.
Nel corso della recente “Global Week of Action” promossa dalla campagna internazionale ICAN i due organismi hanno stimolando la società civile e i territori di tutta Italia a far sentire la propria voce voce per il disarmo nucleare e farla arrivare al Governo, esprimendo il desiderio di pace e rispetto della dignità che unisce – al di là delle divisioni contingenti – i cittadini italiani tra loro e con i cittadini di tutto il mondo. Una delegazione della società civile italiana sarà dunque presente a New York a fine marzo per l’avvio dei Negoziati e l'azione propositiva in corso da parte di Senzatomica e Rete Disarmo punta inoltre alla presenza in tali sessioni di lavoro all’ONU anche di Senatori, Deputati, Parlamentari Europei verso i quali sono in corso e si faranno opportune azioni di sensibilizzazione.