Nelle campagne e nei campi, per chi li frequenta almeno più di un paio di volte l’anno, si vedono non poche volte alberi carichi di frutta abbandonati. Strano che con milioni di persone povere o alla fame (come dicono alcuni politici che usano meschinamente questi dati per dimostrare che altri che arrivano da dove si fa davvero la fame non li possiamo ospitare) ci sia una abbondanza di disponibilità di cibo non utilizzato. Su quanto cibo si butti complessivamente nell’intera filiera alimentare ci sono dati impressionanti e anche quelli ridimensionano i livelli di povertà effettiva; ma come mai ad esempio la frutta viene lasciata marcire sugli alberi così spesso con eserciti di affamati in giro?
In campagna alberi di mele, pere, prugne, fichi e altro a seconda delle stagioni e delle zone, viene lasciata cadere e marcire. E non si tratta di alberi in proprietà private ma in terreni abbandonati e lungo i lati delle strade. Facciamo qualche semplice calcolo per avere dei parametri. In un'ora e mezza di lavoro ho raccolto da un campo abbandonato 15 chili di pere. Tenendoci bassi con i prezzi, indicativamente le pere biologiche costano circa due euro al chilo, tradotto in soldi ho risparmiato trenta euro in un ora e mezza.
In molte zone ci sono rovi pieni di more, in un'ora ne raccolgo in media un chilo, le more al chilo costano tra i 10 e i 12 euro. Alberi stracarichi di fichi che nessuno coglie: in mezza giornata ne ho raccolti circa trenta chili, messi poi a essiccare in un essiccatore solare. I fichi secchi biologici costano 4 euro ogni 200 grammi. Costo dell’alimento zero, energia dal sole quindi gratis, circa una giornata di lavoro complessiva per raccolta e preparazione dei fichi per l’essicazione. Risparmio totale: circa 300 euro, considerando il fatto che il fico seccandosi perde un po’ del suo peso. Mettiamoci assieme al calcolo complessivo pure le more e le pere e in un giorno e mezzo ho risparmiato circa 350 euro.
Quindi non avendo bisogno di comprare questi alimenti, risparmierò soldi e quindi spendendo meno e avendo di conseguenza bisogno di guadagnare meno entrerò di diritto nella soglia di povertà; incredibile no?
Si tenga presente la qualità di questi alimenti dall’apporto nutrizionale eccezionale e ci si risparmia pure in salute, considerando inoltre che il moto fisico fa bene. E cosa dire di tutta la frutta, specie verso fine estate che ancora commestibile, viene lasciata marcire nei campi perché invenduta e data per pochi euro a chi ci carica interi camioncini per poi darla da mangiare agli animali (domestici o selvatici, meglio non indagare…)?!
Oppure altro esempio emblematico: in Italia ci sono luoghi che sono pieni di piante aromatiche come il rosmarino che viene però regolarmente venduto nei supermercati e nei negozi anche se lo si ha a portata di mano quasi ovunque laddove il clima gli sia favorevole.
Non è poi raro che i contadini abbiano più produzione di quella che riescano a vendere o consumare e possano regalare le eccedenze o scambiarle con altri alimenti. Ma chi al giorno d’oggi si mette ad andare in campagna per trovare del cibo a pochissima spesa? Siamo molto più impegnati a lavorare molto e guadagnare dei soldi per comprare cibo chimico al supermercato che per quanto possa costare poco, costerà sicuramente più di quello che noi possiamo avere praticamente gratis.
Ho l’impressione che più che soldi, manchi davvero la voglia di pensare alle tante possibilità di vivere con meno soldi e più ricchezza da ogni punto di vista. Ma questi ragionamenti sono blasfemi nei confronti del Dio Denaro e della Religione della Crescita, quindi meglio lasciar stare, meglio continuare a comprare e ovviamente lamentarsi.