di
Lucia Russo
23-04-2012
Il velista Guido Grignola circumnavigherà la Sicilia in solitaria per ritrarre lo stato del litorale in video e fotografie, proseguendo l’impresa del 2011 attorno alla penisola italiana. Il tutto in completa autosufficienza energetica.
Impresa è il termine che si può propriamente usare per descrivere l'esperienza di Guido Grignola, noto velista e kayaker milanese partito sabato 21 aprile dal porto di Catania a bordo del suo kajak, per circumnavigare la Sicilia in solitaria e in completa autosufficienza energetica. Denominata Sicilia 2012, l'avventura prevede una percorrenza di oltre 600 miglia passando dal nord dell’isola, con Riposto come prima tappa e il rientro tra circa 40 giorni.
Il primo appoggio l'iniziativa l’ha ricevuto dal Comitato Salviamo il Paesaggio (che ne condivide il messaggio). Legambiente ha dato il proprio patrocinio all’impresa, condotta con la collaborazione e sponsorizzazione tecnica delle aziende Waternest e Creative Group. La telecamera installata sul casco del navigatore riprenderà la costa nella sua interezza e in quei tratti che il kayak, come forse nessun altro mezzo, ha la capacità di avvicinare. Ecologica, silenziosa, non invasiva, economica e sicura.
A queste caratteristiche, l’imbarcazione in kevlar–carbonio fornita a Grignola, associa la tecnologia dei materiali e delle strumentazioni a bordo. Equipaggiamento, tenda per l’accampamento notturno, materiale per la preparazione dei pasti e la sopravvivenza. Non meno essenziali, un PC con il software necessario per elaborare immagini e video da caricare sul blog.
La chicca tecnologica è però il pannello solare pieghevole dalla potenza di 60 W. Dispiegato, è grande quanto un telo da mare e la sera caricherà in circa due ore e mezza tutti i dispositivi energetici che la barca utilizza. A regime, saranno circa 11 le ore di navigazione giornaliera, con sveglia alle 4.00 e partenza alle 5.00, per usufruire del mare calmo prima che arrivi la brezza.
Le immagini riprese dalla telecamera in modo istintivo e – ci dice Grignola - acritico, verranno montate e trasmesse al suo blog dal quale potremo tutti seguire il percorso marittimo, sapere dove si trova la barca e osservare lo stato della costa battuta. Il litorale è l’oggetto principe di quest’opera d’esplorazione e documentazione paesaggistica in cui la visuale prospettiva è al largo; è quella di un esperto del mare. Guido Grignola, infatti, pratica il kayak dall’età di tredici anni ed ha all’attivo sia discese impegnative in torrenti sia navigazioni in acqua salata.
Decenni di pratica della vela agonistica con la partecipazione a 21 campionati Italiani e 16 mondiali e una partecipazione alla regata Whitbread Round the Word Race; il giro del mondo a vela in equipaggio, in qualità di navigatore e in tutti i ruoli di bordo. Grazie a questi risultati nel 1985 gli è stata conferita dal CONI la Medaglia d’argento al Valore Atletico. L’iniziativa di cui è protagonista supera però la sua veste di mero navigatore per assumere quella di naturalista e sensibilizzatore.
L’occhio della sua videocamera coglierà certamente paesaggi mozzafiato, scorci inesplorati e sorprendenti, ma anche costruzioni che in sfregio alla costa deturpano il panorama, specie se incompiuti o fatiscenti, e chissà che altro. Lo diranno le immagini che il kayaker intende accostare a quelle storiche dell’azienda Alinari o dei volumi di Enrico Ascione e Italo Insolera, realizzati tra il 1967 e il 1976 sulle Coste e i Monti, con le prime rigorose annotazioni e considerazioni ecologiche e territoriali. Il periplo della Sicilia, infatti, segue quello della penisola italiana già compiuto da Grignola nel 2011 al fine di “scoprire il patrimonio naturalistico del litorale italiano e salvarlo da ogni forma di abuso e degrado per consegnarlo alle generazioni future”.
Alla nostra domanda su chi sia il target della sua iniziativa di sensibilizzazione, Guido ci risponde: “Coloro che più amano il mare. Esiste a mio vedere una sorta di paradosso del litorale: chi ama il mare spesso compra una barca come mezzo per godere del fine, rappresentato dal mare stesso. Dopo un anno le cose si capovolgono. La barca assorbe tutte le attenzioni e diventa un obiettivo in sé, mentre il mare regredisce allo status di mezzo”.
Alla partenza da Catania, Guido Grignola è stato affiancato per un breve tratto da Francesco Petralia, kayaker siciliano che, seppur privo di strumenti video-fotografici, nel 1999 ha compiuto la stessa impresa.