di
Lucia Russo
14-11-2011
I distributori automatici delle scuole di ogni ordine e grado della Sicilia dispenseranno solo succhi di frutta e spremute fresche di agrumi. Lo prevede una nuova norma contro l’obesità infantile, inserita in un disegno di legge della Regione Sicilia sulle misure a sostegno delle imprese agricole.
L'Assemblea regionale siciliana ha appena approvato una legge che prevede la distribuzione negli istituti scolastici di bevande esclusivamente di frutta 'siciliana'. Sarà vietata la "somministrazione di bibite gassate di ogni tipologia".
“Nelle scuole di ogni ordine e grado ubicate nel territorio della Regione siciliana, allo scopo di contrastare la crescente obesità giovanile - si legge nel testo di legge - è autorizzata la somministrazione presso i distributori automatici di spremuta di arance fresche, confezioni di frutta fresca tagliata e altre produzioni ortofrutticole siciliane”.
La norma in argomento fa parte di un disegno di legge che contiene misure a sostegno delle imprese agricole e della pesca. È stata presentata a proposito di un nuovo e preoccupante dato italiano: la crescente incidenza dell’obesità nel nostro paese, riguardante anche i bambini. Oltre il 30% dei bambini italiani intorno ai 10 anni risulta lontano dal proprio peso forma.
La messa al bando nell’isola delle bibite gassate nelle scuole rappresenta una prima misura per correggere il consumo di cibo spazzatura e riportare alle abitudini della dieta mediterranea: spremuta di arance fresche, frutta fresca tagliata e altre produzioni ortofrutticole. Bisognerà probabilmente aspettarsi delle resistenze da parte dei più giovani al cambio di abitudini (nulla vieterà loro di portare a scuola bevande lattine da casa) e anche dalle multinazionali del settore.
Per quanto la svolta al consumo di prodotti a chilometro zero in agricoltura sia genericamente auspicata da tempo in tutto il Paese, va da sé che la norma contiene anche una spinta alla promozione dei prodotti locali in un momento in cui il comparto agricolo e ortofrutticolo è in grave difficoltà. Il consumo di succhi di frutta e spremute di agrumi nella forma del prodotto conservato, in Sicilia ha finora trovato delle difficoltà di radicamento. Paradossalmente è stato il mercato estero, tra cui quello tedesco, ad assorbire in passato quote significative di frutta e agrumi da trasformare in succhi e spremute.
La norma è quindi un sì della Regione all’invito espresso dalla Coldiretti alla valorizzazione delle produzioni uniche certificate – Dop e Igp – su cui scommettere d’ora in poi. Ci sarà anche da capire se e come si avrà la certezza che il prodotto sia realmente d’origine locale e non semplicemente ivi commercializzato o trasformato, ovvero evitare il mercato dei falsi prodotti che ogni anno costa milioni agli imprenditori agricoli e froda i consumatori.