di
Dario Lo Scalzo
17-01-2012
Si stimano in circa centomila i partecipanti al primo giorno della rivolta siciliana, la manifestazione di protesta organizzata dal "Movimento dei Forconi", il cui obiettivo è quello di paralizzare l'intera isola con il blocco pacifico dei suoi punti nevralgici. E dalla serata di ieri, circolano ipotesi e sospetti che tra gli organizzatori ci sia la frangia di estrema destra 'Forza Nuova'. Forza Nuova e il movimento dei forconi: contatto o strumentalizzazione?
Nonostante le avverse condizioni atmosferiche che hanno colpito soprattutto il versante orientale della Sicilia, il bilancio è positivo per il Movimento dei Forconi il cui obiettivo era quello di paralizzare l’intera isola con il blocco pacifico dei suoi punti nevralgici.
Tir e presidi umani hanno paralizzato le principali arterie viarie, i porti e le raffinerie in tutte le province dell’isola. Un blocco intenzionalmente voluto per determinare disagi non solo a livello regionale ma anche nazionale; una maniera di attrarre l’attenzione localmente e di potere alzare la voce anche oltre lo stretto.
Così, scesa la sera, si stimano in 100 mila circa i partecipanti al primo giorno della 'rivoluzione' siciliana. Si tratta per di più di agricoltori, pescatori, autotrasportatori, artigiani e commercianti. Per le prossime giornate, magari accompagnate dal sole, Mariano Ferro auspica una maggiore partecipazione da parte della società civile.
Il 'tutti fuori' non ha ancora riscaldato a sufficienza il cuore dei siciliani, complice, probabilmente, un quasi totale oscuramento di notizie in merito alla protesta da parte dei principali canali mediatici nazionali. I maggiori media hanno dato pochissimo peso e spazio al malessere siciliano trascurando la notizia di questa mobilitazione di siciliani, che sembrano volere percorrere un cammino in controtendenza rispetto a quello condotto per secoli dai loro predecessori, i 'rassegnati', di verghiana memoria.
Spetta così alla Rete assurgere al ruolo di informazione contro la non informazione nazionale. Da alcuni giorni infatti sul web cominciavano a circolare dettagli sulle ragioni del malcontento e sulle sue modalità di espressione, e poi, ieri, la notizia della Sicilia in tilt è rimbalzata velocemente tra una bacheca e l’altra di Facebook, nei blog, via e-mail e attraverso vari siti web. Prosegue lentamente la presa di conoscenza dei cittadini italiani ed iniziano i primi timidi accenni di presidi e di effetto-domino anche in Calabria.
È tarda sera quando sempre dalla Rete cominciano a trapelare ipotesi e sospetti di ingerenza di esponenti di Forza Nuova nella fila degli organizzatori della protesta; indiscrezioni che infiammano quella parte di siciliani che si è mossa o intende muoversi nelle prossime giornate affiancando il Movimento dei Forconi proprio perché dichiaratosi apartitico.
Sebbene le ragioni della protesta siano legittime e portate avanti per il bene collettivo, sebbene intendano perseguire un cambiamento migliorativo del sistema socio-economico siciliano, una maggiore legalità e giustizia e proprio in virtù del fatto che stanno riuscendo a rianimare le speranze e ad alimentare il coraggio della gente di Sicilia (senza dimenticare i 100 mila che hanno dormito al freddo la scorsa notte), sembra necessario, sin da queste primissime battute, che venga fatta chiarezza in maniera ufficiale in merito al rapporto intercorrente tra gli organizzatori della protesta ed il partito Forza Nuova.
Nonostante le dichiarazioni verbali degli organizzatori che a più riprese hanno confermato l’apartiticità dei movimenti di protesta, uno scenario opaco rischierebbe di ridimensionare il valore di una rivolta che trova fondamento nella situazione di enorme criticità in cui riversa la regione siciliana e potrebbe inoltre limitare la partecipazione attiva e massiva della popolazione in tempi di insofferenza ed intolleranza nei confronti dell’intera classe politica regionale e nazionale.
Per aggiornamenti leggi anche Forza Nuova e il movimento dei forconi: contatto o strumentalizzazione?
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