di
Alessandra Profilio
03-02-2012
Riprenderà lunedì prossimo in Sicilia, seppur con modalità differenti, la protesta del movimento dei Forconi. Sono previsti presidi davanti alle raffinerie e blocchi di fronte ai pontili al fine di non permettere l'esportazione dalla Sicilia dei carburanti lavorati nell'isola.
Annunciata nei giorni scorsi, riprenderà lunedì prossimo in Sicilia la protesta del movimento dei Forconi. La decisione ufficiale è stata presa mercoledì sera, a seguito di un'assemblea che si è svolta al centro fieristico Le Ciminiere di Catania. All'incontro, voluto dal Movimento dei forconi, hanno partecipato anche Giuseppe Richichi, a capo degli autotrasportatori dell'Aias e una rappresentanza dei pescatori siciliani.
La nuova protesta avrà però modalità differenti e meno paralizzanti per i siciliani. Dopo il blocco dei Tir che ha caratterizzato la prima fase di quella che è stata definita la 'rivoluzione siciliana', dalla prossima settimana sono previsti presidi davanti alle raffinerie (situate a Priolo, Gela, Milazzo e Termini Imerese) e blocchi di fronte ai pontili al fine di non permettere l'esportazione dalla Sicilia dei carburanti lavorati nell'isola.
Sono previsti, inoltre, presidi davanti alle sedi della società di riscossione Serit e delle agenzie delle entrate. Alla protesta si sono aggiunti anche i pescatori siciliani che minacciano di bloccare i principali porti della Sicilia.
L’obiettivo della protesta dichiarato da uno dei leader del Movimento, Mariano Ferro, è l’applicazione dello Statuto Siciliano che prevede la defiscalizzazione della benzina, nonché la protezione dei prodotti agricoli dell'isola. Ferro ha sottolineato che le azioni di protesta non penalizzeranno più i Siciliani e l'economia dell'isola.
A sollevare la nuova ondata di protesta è, come dichiarato da Ferro, “il silenzio della politica, a Roma come a Palermo”. Facendo riferimento al governatore della Sicilia Raffarle Lombardo, il leader dei Forconi ha affermato: “è scivolato su una buccia di banana dicendo che il nostro movimento ambisce alla ribalta con le telecamere e che ci stiamo divertendo, noi non abbiamo bisogno di divertirci, rappresentiamo una parte dei siciliani che lavora e non guadagna”.
In particolare la decisione di riprendere la protesta sarebbe scaturita dalla mancata convocazione del Movimento ai tavoli tecnici concordati tra Lombardo e il presidente del Consiglio Mario Monti.
Leggi gli altri articoli sul Movimento dei Forconi