di
Comuni Virtuosi
14-10-2010
"Il 5 settembre è morta una speranza e Dio solo sa quanto sia difficile, oggi, in questo mondo, sperare ancora". Eros Laminda, sindaco del Comune virtuoso di Castelnuovo Cilento, ricorda Angelo Vassallo, assassinato il 5 settembre scorso, ed invita il Cilento ad andare avanti testimoniando quei valori di onestà e responsabilità che hanno contraddistinto il 'sindaco pescatore'.
Stasera abbiamo deciso di aprire il Consiglio Comunale con un omaggio, un omaggio che ha un significato preciso: tenere viva una memoria. Non dimenticare.
Non dimenticare che il 5 settembre, nel Cilento, nella nostra terra, è stato compiuto un atto di inaudita gravità, pari soltanto alla viltà di chi l’ha perpetrato.
Il 5 settembre è stato vigliaccamente assassinato un uomo perbene. Un Uomo.
Il 5 settembre è stato vigliaccamente assassinato un Sindaco, un Ufficiale di Governo.
Il 5 settembre è stata vigliaccamente assassinata una speranza.
È difficile, ora, come amministratore e cittadino riprendere il cammino perché Angelo Vassallo è stato un punto di riferimento politico e umano importante per tutti, al di là del colore politico, al di là delle appartenenze di ciascuno, al di là degli schieramenti di partito.
Angelo Vassallo era stimato da tutti perché aveva impressa nella sua carne, nella sua mente, nel suo cuore, due valori che sono alla base del nostro vivere civile, soprattutto quando presenti in un rappresentante delle Istituzioni come lui era e cioè cultura del servizio e abnegazione.
Il Cilento ha pianto questo suo figlio perché, il 5 settembre, riverso nell’abitacolo della sua autovettura, è stato rinvenuto il corpo esangue di un vero uomo, vero perché libero da ogni servilismo esteriore che non baciava mani a nessuno né tanto meno pretendeva inchini tesi a baciare le sue.
Il 5 settembre è morta una speranza e Dio solo sa quanto sia difficile, oggi, in questo mondo, sperare ancora. Esiste il rischio che il Cilento diventi 'terra di nessuno' se viene perso anche qui, da noi, il senso dello Stato.
Per scongiurare questo pericolo e far sì che risorga la speranza, dobbiamo fare un patto di sangue, giurare, tutti, istituzioni, magistratura, forze dell’ordine, cittadini, tutte le forze sociali ed economiche presenti sul territorio, di vivere, concretamente, la consapevolezza della necessità di fare il proprio dovere, senza aspettarsi nulla in cambio, qualunque cosa succeda, rigettando, senza pietà, i trasformismi ipocriti e mediocri che lasciano tutto come prima, di assumerci le nostre responsabilità, di non rinnegare la nostra coscienza, di mantenere alto l’impegno di testimoniare i valori dell’onestà, della solidarietà. Della libertà.
Solo così, tenendo fede a questo patto nell’unico modo possibile, cioè rispettandolo, Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore, saprà che è giunta l’ora di rientrare a casa e solo allora scruterà l’orizzonte per puntare la prua della barca verso la sua Acciaroli, e le sue vele non avranno bisogno del vento per gonfiarsi perché sarà l’amore della sua terra a riportarlo finalmente a casa.
Riposa in pace, carissimo Sindaco, e possa un volo di angeli, il più bello, condurti, dolcemente, al tuo riposo nel porto della tua vita, quello stesso porto che hai tanto amato.
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