Ad Assisi la marcia della Pace, Slow Food: "Ripartiamo dal cibo"

Domenica 25 settembre si svolge la cinquantesima edizione della Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli. L'evento è organizzato in nome della dignità e dei diritti di ogni persona. Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia: "il cibo è la prima forma di diplomazia per la pace".

Ad Assisi la marcia della Pace, Slow Food:
Domenica 25 settembre si svolge la cinquantesima edizione della Marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli, ideata dal filosofo Aldo Capitini il 24 settembre 1961. Lo scorso 23 giugno la marcia è partita simbolicamente da Sidi Bouzid, la città tunisina dove il giovane Mohamed Bouazizi si è dato fuoco per protestare contro anni di abusi e umiliazioni, simbolo della rivoluzione dei Gelsomini che ha caratterizzato le lotte per la libertà di molte nazioni del bacino del Mediterraneo. Questo importante evento è organizzato in nome della dignità e dei diritti di ogni persona, per chi cerca di sfuggire da guerra e violenza, per chi perde la vita in carcere, per chi lotta per la libertà e per chi la vede quotidianamente calpestata. “Per la prima volta un’imponente delegazione di Slow Food partecipa alla marcia per ribadire il nostro sostegno a tutti coloro che lottano per il diritto al cibo, all’acqua e alla sovranità alimentare, senza i quali non può esserci pace”, spiega Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia. E Slow Food non poteva non essere in prima linea in una marcia che difende i diritti dei più deboli, un tema caro all’organizzazione ribadito attraverso la rete di Terra Madre. “La rete, infatti, è nata proprio per dare voce e visibilità a contadini, pescatori e allevatori per aumentare la consapevolezza di quanto è prezioso il loro lavoro e per continuare ad avere persone che custodiscono terre, saperi e cibi in modo sostenibile e nel rispetto dei popoli. Noi di Slow Food siamo in prima linea per aiutarli nella loro lotta e per schierarci contro le guerre, perché il cibo è la prima forma di diplomazia per la pace” conclude Burdese, dando appuntamento a tutti a Perugia.

Commenti

In questa marcia della pace ricorderemo la vita di Brian Haw, che ci ha lasciato tre mesi fa dopo aver testimoniato per dieci anni fino alla morte la sua avversione alla guerra. L' ha testimoniata dalla sua tenda blu, piazzata davanti al Parlamento inglese, quel Parlamento che non volle ascoltare il suo grido di uomo libero e padre lavoratore: stop killing my kids ! Ricordiamo questo padre e onoriamolo con le nostre azioni. Disarmiamo i prepotenti e togliamo le armi dai bilanci statali, non possiamo permettere che con le tasse del nostro lavoro siano uccisi quelli che amiamo e per i quali lavoriamo e accettiamo sacrifici. Le donne dei due treni d'IALIA, quelle che domani 24 circonderanno il Parlamento italiano in nome della Costituzione, e che domenica 25 marceranno per la pace contro la guerra e contro il razzismo da Perugia ad Assisi, gridino con tutte le loro forze e con la loro legittimazione di madri quelle parole di padre che Brian Haw ebbe il coraggio di levare davanti al potere. " STOP KILLING MY KIDS " SMETTETE DI UCCIDERE I MIEI BAMBINI !Quelle donne sapranno bene che i "loro" bambini sono anche i bambini delle donne afghane e tunisine,di tutte le donne del mondo. Sapranno isolare le donne che cavalcano la protesta contro la gestione della crisi invocando i "tagli" che giovano alle "loro" imprese: se vogliono essere donne devono invocare i "tagli" alle loro imprese di acciaio e di guerra.
Franco, 23-09-2011 07:23

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