di
Lucia Russo
21-09-2011
Milano, Bari, Torino, Genova e l’intera Sardegna concorrono con modelli diversi al progetto 'Smart Cities & Communities' dell’Ue, che selezionerà le migliori città europee firmatarie del Patto dei sindaci, su un percorso di gestione intelligente dell'energia.
Se ne parla sempre più spesso tanto a livello nazionale che europeo ed è uno dei temi centrali di ben tre fiere che si tengono dal 23 al 25 settembre in contemporanea a Firenze: Energethica-Mostra Convegno sulle rinnovabili, Festival dell'Energia e il terzo Expo Pomarance.
Difficile ancora capire se l’espressione 'città intelligenti' si connoterà davvero di nuova materia grigia foriera di soluzioni che coniugano ecologia ed economia, e non piuttosto della mistificazione finanziaria (un benedetto canale di fondi) per le magre casse comunali.
Smart Cities and Communities durerà almeno 4 anni e si tradurrà in un flusso di risorse che dovrebbe confluire su una città per ogni stato membro, con l’obiettivo di dar vita alle “capitali europee della sostenibilità”. L’iniziativa promossa dalla Commissione Europea ha il fine di rendere le città europee più efficienti e sostenibili dal punto di vista dell’energia, dei trasporti, dell’informazione, delle tecnologie di comunicazione, dello sviluppo economico e delle politiche sociali.
Uno dei suoi obiettivi specifici è la diffusione efficace in tutta Europa delle pratiche migliori dei concetti di energia sostenibile a livello locale, ad esempio attraverso il Patto dei Sindaci, l’iniziativa lanciata nel 2008 dalla Commissione Europea per coinvolgere attivamente le città nel percorso verso la sostenibilità energetica e ambientale attraverso l'attuazione dei target al 2020 in materia di clima ed energia. Entro quest’ultima data Smart City dovrebbe coinvolgere 25/30 città europee capaci di andare oltre gli obiettivi climatici ed energetici dell’Unione Europea: verso una riduzione del 40% delle emissioni di gas ad effetto serra attraverso la produzione sostenibile, la distribuzione e l’uso di energia da fonte rinnovabile.
Il tipo di investimenti verdi che le amministrazioni comunali sono chiamate a fare, riguarda il patrimonio edilizio (riscaldamento e raffreddamento), l’efficienza energetica (stoccaggio di energia prodotta da fonti rinnovabili), la pianificazione e la mappatura energetica delle città (gestione efficiente delle reti). Nel settore trasporti bisogna, invece, programmare l’abbattimento delle emissioni di CO2 e la riduzione del traffico; incentivare le reti ciclabili, aree pedonali e l’economicità dei biglietti di trasporto pubblico.
Ogni città può mettere a punto la sua formula specifica e già Milano, Bari, Torino Genova, Palermo e Catania, oltre all’intera regione Sardegna hanno presentato la propria candidatura.
Milano e provincia hanno annunciato di voler puntare ai bandi riguardanti i temi dell’efficienza energetica, dei trasporti e della pianificazione, coinvolgendo tutta la cittadinanza. Tramite una procedura di selezione dei partner e dei progetti, trasparente e partecipata, si conta di selezionare e valutare le migliori proposte nel segno della competenza e dell’innovazione. Per un lasso di 4 giorni, le associazioni, i centri di ricerca, le università e le aziende avranno la possibilità di sottoporre all’amministrazione i propri progetti e osservazioni.
L'iniziativa che Bari ha presentato alla scorsa Fiera del Levante sarà prossimamente al vaglio del Comune, per l’approvazione del Piano dell'energia sostenibile e l’indicazione delle linee guida. Bari si presenterà ai bandi europei come interlocutore diretto pur nell’ambito di un’associazione a tal fine costituita su base territoriale. Edifici pubblici e privati, mobilità sostenibile ed elettrica, gestione ottimale dell'acqua e dei rifiuti, creazione di reti intelligenti, sono i campi d’azione dei 78 interventi previsti.
Il progetto di Smart City disegnato dalla città di Torino si avvale dell’apporto del Politecnico di Torino e della partnership tecnologica di Telecom Italia, che individuerà le migliori soluzioni che l'Ict può offrire nei due ambiti centrali del progetto, quali la riqualificazione energetica delle abitazioni e la mobilità sostenibile. Ambito privilegiato di sviluppo saranno le reti a banda larga di nuova generazione, capaci di fornire un supporto tecnologico per lo sviluppo di progetti innovativi e di nuovi servizi digitali per imprese, istituzioni e cittadini.
Genova ha già alle spalle azioni concrete portate a segno grazie alla conquista di finanziamenti europei riconducibili all’impostazione del progetto Smart City: l’illuminazione del waterfront portuale e dell’acquario, gli edifici scolastici intelligenti, la ristrutturazione sostenibile di 250 edifici scolastici, dei musei e degli edifici pubblici ripagabili con il risparmio energetico, il Piano di Azione sulla Sostenibilità e per l’Energia, il Peap, Piano di Azione Portuale per l’Energia prodotto dall’Autorità portuale.
Dopo l’esperienza maturata singolarmente propone la costituzione di una rete denominata SmartItaly, un tavolo di concertazione per lo sviluppo di una rete di città intelligenti, dagli obiettivi precisi, tra cui lo scambio di esperienze ed eccellenze pianificatorie, organizzative e realizzative.
Dalla collaborazione tra Comune, autorità portuale, università e imprese genovesi, è stato abbozzato un programma focalizzato sul porto. Non solo si vogliono installare sulla diga foranea pale eoliche ideate e realizzate dal grande architetto Renzo Piano, ma anche alimentare le navi con energia elettrica, mentre si studia la possibilità di produrre energia dal moto ondoso, un tipo di impianto già realizzato in varie parti del mondo.
La Regione Sardegna si pone invece come supporto ai suoi comuni per la realizzazione del percorso indicato dalla Commissione Europea. Ha messo a punto una serie di azioni concrete, quali un protocollo d’intesa per trasformare Porto Torres nel primo polo europeo della chimica verde; un progetto smart city per i comuni di classe A e un bando rivolto a selezionare 20 comuni da accompagnare nella realizzazione dei loro Piani d’azione per l’energia sostenibile (Paes), e lo stanziamento, a tal proposito, di 39 milioni di euro.