"I Giochi Olimpici sono nati per unire i popoli attraverso competizioni pacifiche, ma l'impatto ambientale devastante e il costante indebolimento delle libertà politiche e civili dei cittadini russi e dei migranti getta più di un ombra sulla gioia di questa manifestazione - ha commentato Monica Frassoni, Copresidente del Partito Verde Europeo - La violenza é incoraggiata dalla legge discriminatoria ed omofoba che vieta ogni "propaganda di relazioni sessuali non tradizionali" mettendo sullo stesso piano omosessualità e omofobia. La comunità internazionale deve essere chiara ed intransigente: anche quando i giochi saranno finiti, non dobbiamo smettere di sostenere chi in Russia si batte per la propria libertà. Anche l'impatto ambientale di queste Olimpiadi, senza precedenti nella storia dei giochi, preoccupa l'opinione pubblica internazionale e desta l'interesse di attivisti e Ong. Come Verdi europei abbiamo sostenuto fin dall'inizio gli attivisti che hanno denunciato l'assoluta indifferenza rispetto al valore ambientale di quel territorio - continua Frassoni - La zona intorno a Sochi è sito protetto dell'UNESCO, ma ciò non ha fermato gli organizzatori dei Giochi dal deturparlo. Il governo russo deve farsi carico delle proprie responsabilità anche ambientali e impegnarsi a rimediare, per quanto possibile, ai danni fatti". L’area dove sorge Sochi si estende tra il Mar Nero e le montagne del Caucaso ed è un sito protetto dall’UNESCO. Per svolgere lì le olimpiadi, è stato trasformato in area edificabile con una legge ad hoc del 2007; per costruire lo stadio Fisht e la location sciistica sono stati sacrificati diversi ettari del Parco nazionale di Sochi. Inoltre società come Gazprom, in cambio dei finanziamenti, si sono aggiudicate una parte della Radura degli abeti bianchi (protetta dall’UNESCO) per costruire un centro turistico. Le proteste degli ambientalisti sono rimaste inascoltate e la comunità internazionale ha fatto orecchie da mercante.
Poi c'è la denuncia Human Rights Watch, secondo cui le condizioni dei lavoratori che hanno costruito tutte le infrastrutture per i giochi sono da definire inacettabili. I lavoratori migranti di Sochi pare siano stati costretti a turni di 12 ore, pochi giorni libere e paghe come miraggi. Salvo, poi, a lavori pressochè finiti, dare inizio alle retate della polizia contro gli irregolari: non servivano più?
"Sochi: un disastro ambientale"
di
Redazione
11-02-2014
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