Sovranità alimentare: l’accesso alla terra per combattere la fame

Gli Stati dovrebbero adottare politiche che sostengano davvero i piccoli agricoltori e le pratiche agricole sostenibili. Queste alcune delle questioni sul tavolo della 37esima sessione del Comitato delle Nazioni Unite sulla Sicurezza Alimentare Mondiale in corso dal 17 al 22 ottobre presso la FAO.

Sovranità alimentare: l’accesso alla terra per combattere la fame
In occasione della trentasettesima sessione del Comitato delle Nazioni Unite sulla Sicurezza Alimentare Mondiale in corso dal 17 al 22 ottobre presso la FAO, l'agenda politica del vertice dovrà prendere scelte importanti su molte questioni: il possesso della terra, la volatilità dei prezzi alimentari, la discriminazione di genere, la nutrizione e gli investimenti agricoli. Tematiche che pesano sulla vita di miliardi persone e proprio per questo motivo hanno richiamato l’attenzione di tanti attori della società civile. Le delegazione dei contadini di AIAB e de La Via Campesina - organizzazione che raccoglie l'adesione di oltre 200 milioni di contadini – saranno presenti per ribadire la richiesta di soluzioni al problema della fame nel mondo basate sulla sovranità alimentare. Secondo Via Campesina si produce abbastanza cibo per sfamare tutti, ma il controllo della terra, le risorse produttive e la filiera alimentare sono sempre più concentrati nelle mani di pochi. Gli Stati dovrebbero adottare misure efficaci e forti per proibire il land grabbing - l’accaparramento alla terra - e adottare politiche che sostengano davvero i piccoli agricoltori e le pratiche agricole sostenibili. “La volatilità dei prezzi alimentari è una diretta conseguenza delle politiche neoliberiste che considerano il cibo come una semplice merce – denuncia Henry Saragih, coordinatore internazionale de La Via Campesina - l’agrobusiness e le banche continuano a speculare sui prodotti agricoli e spingono per una ancor maggiore deregulation del commercio per aumentare il loro controllo sulla filiera alimentare. Al contrario, al fine di affrontare il problema, servono meccanismi pubblici di regolazione del mercato, sia a livello nazionale che regionale”. Il relatore speciale dell'ONU sul diritto all'alimentazione Olivier de Schutter ha ribadito tra le tante necessità quella di adottare strumenti che frenino il fenomeno del land grabbing, una minaccia concreta per i diritti degli agricoltori più piccoli, che sono più vulnerabili agli investimenti delle grosse imprese straniere che si allargano verso nuovi spazi, innescando effetti sociali, ambientali ed economici nei Paesi in via di sviluppo. Nel corso di questa settimana La Via Campesina ha organizzato una settimana di mobilitazione. Tra le iniziative in programma: il 18 ottobre, ore 12.30 -14.00, L’Africa può sfamarsi da sola, presso la Iran room (B016) della FAO; e il 19 ottobre, ore 13.00, Conferenza stampa e azione simbolica dei piccoli agricoltori de La Via Campesina sui risultati dell’approvazione delle Linee Guida Volontarie sulla gestione responsabile della terra presso lo stand di fronte alla FAO.

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.