La Coldiretti conferma che un litro di benzina costa più di un litro di latte o di un chilo di pasta. Considerando i costi ambientali che l'estrazione di combustibili fossili comporta, è ragionevole che sia così, tanto più se si tratta di prodotti alimentari locali. Ma è altrettanto ragionevole che le famiglie italiane continuino a destinare quasi il 20 per cento del loro reddito mensile in trasporti, combustibili ed energia elettrica?
Per effetto degli aumenti la spesa per trasporti, combustibili ed energia elettrica delle famiglie italiane ha sorpassato quella per gli alimentari e le bevande. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat, in occasione del nuovo record storico raggiunto dal prezzo della benzina al sud. "Sui 2.453 euro spesi mensilmente dalle famiglie italiane ben 471 euro (il 19,2 per cento) - sottolinea la Coldiretti - vengono destinati a trasporti, combustibili ed energia elettrica, mentre 467 euro (il 19 per cento) all’alimentazione".
Esempi concreti di questa anomalia non mancano con il prezzo di un litro di benzina alla pompa che - precisa la Coldiretti - è oggi superiore a quello di un litro di vino da tavola in vendita sugli scaffali del supermercato, a quello di un litro di latte fresco e a quello di un chilo di pasta. In particolare al sud la verde viene pagata quasi 1,69 euro al litro, un valore superiore - spiega la Coldiretti - a quanto costa mediamente il vino da tavola a Napoli o a Bari, secondo le rilevazioni Osservaprezzi del Ministero dello Sviluppo economico.
"Alimentare ed energia sono in realtà - sottolinea la Coldiretti - due voci di spesa strettamente connesse in un Paese come l’Italia dove l`86 per cento dei trasporti commerciali avviene su gomma. L’aumento dei carburanti pesa notevolmente sui costi della logistica e sul prezzo finale di vendita dei prodotti alimentari ma spinge anche - conclude la Coldiretti - verso il consumo di prodotti locali e di stagione che non devono subire lunghi trasporti".
Considerando i costi ambientali che l'estrazione di combustibili fossili comporta, è ragionevole che un litro di benzina costi di più di un litro di latte o di un chilo di pasta, tanto più se si tratta di prodotti locali. Ma è altrettanto ragionevole che le famiglie italiane continuino a destinare quasi il 20 per cento del loro reddito mensile in trasporti, combustibili ed energia elettrica?
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