Credo che non basterebbero tutte le biblioteche e tutti i computer del mondo per contenere la quantità infinita di sprechi e assurdità di cui il sistema della crescita necessita per esistere. Quella crescita che poi viene appositamente confusa con il progresso, che alla prova dei fatti non è altro che un regresso. Magari un giorno apriremo una rubrica anche solo per riderci amaramente sopra con alcuni degli esempi più eclatanti di quanto viviamo, in un mondo dove la follia è la normalità e se qualcuno cerca di far funzionare il cervello o comunque agire con intelligenza viene considerato subito un estremista, un talebano, come è uso dire da chi deve sempre etichettare il prossimo per esorcizzarlo.
Di recente facendo una passeggiata su di una spiaggia, in uno dei tanti stabilimenti balneari che per pochi spiccioli sottraggono un bene pubblico alla collettività (e già qui inizia l’assurdità), ho visto una scena che si faceva fatica a credere vera per quanto era surreale. Un trattore teneva sul suo carrello elevatore una persona con una idropulitrice e relativo compressore. Il lavoro che veniva svolto era lavare con un getto di acqua fortissimo gli ombrelloni aperti dello stabilimento nella loro parte superiore uno ad uno. La persona che puliva gli ombrelloni era sollevata da terra grazie al carrello elevatore del trattore, di solo circa mezzo metro visto che gli ombrelloni di per se non sono alti. Erano quindi impegnate due persone e due macchinari per fare una operazione sola, con uno spreco assurdo di energia elettrica per alimentare il compressore, di acqua per pulire gli ombrelloni e di carburante per fare andare il trattore il quale rimaneva sempre acceso durante l’operazione, benché di pochi minuti, e muoveva la persona sul carrello di pochi metri ogni volta. E gli ombrelloni erano centinaia....
Mai nella storia degli ombrelloni si narra che se non si lavano si hanno danni irreversibili o l’anno successivo sono inservibili. E ammesso che si volessero comunque lavare, bastava una persona con una canna di acqua che si spostava con una scaletta. Invece no, il genio vuole che si faccia di tutto per sprecare lavoro, energia, tempo, quindi soldi e beni preziosi come l’acqua, utilizzando inutili getti fortissimi. Portando poi un intero trattore in spiaggia con tanto di inquinamento e puzza ammorbante. Se ci fosse una gara all’oscar della crescita credo che la coppia in questione sarebbe alle prime posizioni perché in un colpo solo sono riusciti a far spendere un sacco di soldi e di conseguenza, aumentare il sacro e divino Prodotto Interno Lordo di fronte al quale tutti si genuflettono, quindi meriterebbero un premio e una menzione del Presidente della Repubblica, anzi li proporrei come Cavalieri del lavoro. C’è da aggiungere poi che nella stagione estiva gli stessi stabilimenti balneari si servono spesso di trattorini che, girando fra le varie sdraio la sera, pareggiano la spiaggia in modo che il giorno dopo i villeggianti possano camminare su di un comodo tappeto di sabbia, cosa indispensabile e dall’utilità indiscussa.
Trattorino che ovviamente costa energia, manutenzione, ecc ed è guidato da qualcuno che in quel modo sta facendo un lavoro che, come chiunque può constatare, è sensato, utile e che lo renderà davvero orgoglioso del suo ruolo. Tornerà a casa soddisfatto di aver contribuito al progresso dell’umanità tutta, e non si può certo dire in questo caso che il lavoro non nobilita l’uomo viste siffatte prodezze.
A volte si vede un povero lavoratore, quasi sempre non italiano, che fa lo stesso lavoro del trattorino passando con una specie di scopa livellatrice e anche in questo caso immaginiamo la felicità e il senso di realizzazione nel fare un lavoro così importante e utile.
E stiamo strasicuri che tutti i personaggi della saga dello spreco di cui sopra si lamenteranno con chiunque dell’inflazione, del caro energia, del caro di tutto, che i soldi non sono mai abbastanza, che siamo poveri, governo ladro, ecc, ecc.
L’unica cosa per la quale possiamo essere d’accordo è che siamo poveri ma di una povertà morale che fa spavento, che non sa più riconoscere il senso di nulla, il senso dei soldi che butta, del lavoro che spreca, delle risorse che distrugge, in una conclamata assenza di una qualsiasi parvenza di intelligenza. Ma tanto è normale, ormai più le cose sono folli e più sono normali e quando qualcuno si azzarda a proporre del senso, è normale che sia additato come folle.
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GLI EVENTI
Sabato e domenica 23 e 24 settembre Paolo Ermani terrà il corso “Come costruire progetti di vita, felicità e cambiamento per il nuovo mondo”.
Programma:
23 settembre
Ore 9.30 Presentazione del programma e dei partecipanti
Ore 10.30 Le motivazioni ambientali, lavorative e sociali per costruire progetti di vita, felicità e cambiamento. Recuperare l’importanza della comunità e del riavvicinamento alla natura
Ore 11.30 Pausa
Ore 12.00 Economia, organizzazione, tempo e relazioni: come pianificare il proprio cambiamento di vita e/o lavoro. Perché è così difficile cambiare? Difficoltà e paure da affrontare e le possibili soluzioni. Servono davvero tanti soldi per fare “quello che si vuole?” E’ possibile fare un lavoro seguendo propri ideali e sogni?
Ore 13:30 | Pranzo
Ore 15:00 | Le grandi opportunità lavorative in campo agricolo, ambientale e nella riduzione degli sprechi. Pianificare l’autosufficienza alimentare ed energetica
Ore 16.30 Pausa
Ore 17:00 | Riabitare l’Italia. Le alternative già esistenti: esempi concreti in Italia e in Europa di Centri per le energie rinnovabili e di tecnologie alternative, ecovicinato, cohousing, ecovillaggi, comunità intenzionali, recupero di borghi abbandonati, progetti collettivi informali
Ore 18:30 | Domande e confronto fra i partecipanti
Ore 19:00 | Fine della prima giornata
24 settembre
Ore 9.00 | Lavoro di gruppo per la simulazione di un progetto collettivo
Ore 12.00 Presentazione e approfondimento dei progetti presentati
Ore 13.00 Fine del corso
Il corso ha un costo di 70 euro, minimo 10 e massimo 20 iscritti
PER INFORMAZIONI E ISCRIZIONI:
baldiluci@gmail.com
328.9176477
celidonia.arci@gmail.com
333.2017406
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Domenica 24 settembre al Giardino della Docciola di Pontassieve (Firenze) Paolo Ermani presenta il libro "L'orto autoirrigante. Coltivare con poca fatica e poca acqua in campagna e in città" (Terra Nuova edizioni).
L'evento si tiene alle 17.30, nell'ambito del Festival del Fiume, organizzato dall'associazione P'Orto.
Ingresso gratuito
Per info QUI