Stop ai sussidi alle fonti fossili: “nessuna risposta da Bortoni”

È possibile fare risparmiare ben 5 miliardi di euro agli italiani tagliando i sussidi alle fonti fossili, gli oneri impropri, gli sconti in bolletta ai grandi consumatori. È quanto sostiene Legambiente che si è rivolta a Guido Bortoni, presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, dal quale però non ha ricevuto nessuna risposta in tal senso.

Stop ai sussidi alle fonti fossili: “nessuna risposta da Bortoni”
Eppure era stato chiaro Vittorio Cogliati Dezza, Presidente di Legambiente: “Caro Bortoni, è arrivato il momento di scelte coraggiose, nell’interesse di famiglie e imprese”. Con queste parole Cogliati Dezza si rivolgeva all’inizio della scorsa settimana al Presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, chiedendo che venisse modificata la relazione annuale che avrebbe presentato il 26 giugno (ieri) in Parlamento. I cambiamenti richiesti, miravano ad una riduzione delle bollette elettriche di famiglie e imprese. Legambiente, per supportare questa sua proposta, aveva elaborato un dossier per sottolineare quanto fosse importante e fattibile tale intervento: “Abbiamo individuato oltre 5 miliardi di Euro tra sussidi alle fonti fossili, oneri impropri, sconti in bolletta ai grandi consumatori di energia elettrica, dove si può intervenire subito”. Secondo Legambiente, la questione delle bollette è stata improntata troppo a favore dei gestori di fonti fossili (visto che hanno ottenuto lo stop degli incentivi alle rinnovabili e nuovi aiuti economici per le centrali a olio combustibile). “E’ assurdo e ingiusto che vengano cancellati gli incentivi per il solare alle famiglie e per la sostituzione dei tetti in amianto”, continuava Cogliati Dezza nella sua lettera, “Terminerà infatti tra pochi giorni il sistema di incentivo in Conto Energia per il solare fotovoltaico. E non è vero che questi interventi saranno realizzabili con le detrazioni fiscali (55-65 %), perché risultano inaccessibili per coloro che non hanno reddito da detrarre o che guadagnano poco (pensionati, lavoratori precari, ecc.). Aver eliminato questa possibilità è sbagliato da un punto di vista ambientale e ingiusto da un punto di vista sociale perché toglie una possibilità di risparmio proprio per le famiglie che ne hanno più bisogno e perché senza la certezza di rientro data dal Conto Energia nessuna banca presterà mai le risorse necessarie, con la scandalosa conseguenza che si determina rispetto alla possibilità di eliminare l'amianto dai tetti degli edifici, perché così si cancella l'unica politica di bonifica di successo realizzata in questi anni in Italia”. Bortoni però – a quanto pare – ha preferito non recepire questi spunti. Tra ieri e oggi, infatti, l'Ansa ha riportato il commento di Cogliati Dezza alla relazione presentata da Bortoni in Parlamento. Il Presidente di Legambiente si dice amareggiato perché: “Ci saremmo aspettati da Bortoni chiarezza sui 5 miliardi di Euro tra sussidi alle fonti fossili, oneri impropri e esenzioni che oggi troviamo in bolletta. Per aiutare realmente le famiglie e le imprese a risparmiare occorre cambiare il modo di guardare e affrontare i temi energetici riducendo prima di tutto la dipendenza dalle fonti fossili e le importazioni, spingendo invece le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica nell'interesse del Paese e dell'ambiente”. “Le fonti rinnovabili”, aggiunge Cogliati Dezza, “sono un patrimonio del Paese cresciuto in modo straordinario in questo anno. In Italia oggi serve fare pulizia all’interno delle bollette elettriche cancellando tutte quelle voci che fanno riferimento alle fonti fossili o oneri impropri. Per le rinnovabili se è vero, come ha sottolineato Bortoni, che in questi anni è aumentato il peso in bolletta va anche ricordato come il rapporto costi e benefici sia positivo come dimostrato in tutte le analisi economiche. Al Ministro Zanonato chiediamo di non fermare gli incentivi per il solare fotovoltaico per le famiglie e la sostituzione dei tetti in amianto, e all’Autorità per l'energia di non fermare lo sviluppo di impianti da fonti rinnovabili senza incentivi oggi possibile premiando l'autoconsumo e la vendita diretta dell'energia”.

Commenti

Non è giusto incentivare il fotovoltaico dal momento che c'è tanta gente che vorrebbe metterlo ma non può farlo per restrizioni ambientali, paesaggistiche e quant'altro e in più paga l'energia elettrica più cara per arricchire chi installa decine, centinaia e anche migliaia di KWH.
rino, 27-06-2013 06:27

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