di
Elisabeth Zoja
18-10-2010
La Svizzera mette a punto un programma per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Al centro della 'strategia' l'individuazione e la limitazione dei rischi che tali cambiamenti comportano. Il completamento del programma è previsto per la fine dell’anno prossimo, in modo da essere operativo a partire dal 2012.
Alcuni animali esotici trovano ormai un clima ideale in Svizzera. La temperatura media è aumentata di 1,56°C dal 1900, di conseguenza il limite alpino della vegetazione è salito e i ghiacciai si sono dimezzati. Questi fenomeni 'innaturali' preoccupano le autorità svizzere che stanno ideando un programma per adattare il paese ai cambiamenti climatici e per prevenirne l’avanzamento. Il primo ottobre il Consiglio Federale ha ricevuto un rapporto sulla preparazione del programma che dovrebbe concludersi entro la fine del 2011.
Un’ulteriore preoccupazione per la Svizzera è data dal fatto che le emissioni di CO2 sono diminuite solo dell’1% tra il 2008 e il 2009, anno in cui la crisi finanziaria ha raggiunto il suo culmine. Questa riduzione minima è stata probabilmente influenzata dal ribasso, avvenuto durante lo stesso periodo, del prezzo della benzina e del diesel, scesi rispettivamente del 15 e del 21%.
Negli ultimi 20 anni le emissioni di CO2 in Svizzera sono complessivamente salite del 13%. I cambiamenti climatici possono dunque essere minimizzati, non più neutralizzati, dichiara il resoconto ufficiale sul programma di adattamento. Gli obiettivi sono pertanto: la minimizzazione dei rischi causati da tali cambiamenti, la protezione di popolazione, risorse ed ecosistemi e infine il miglioramento delle capacità di adattamento di tutti i settori contenuti nel programma. Esso si occupa, infatti, di nove settori atti a collaborare vicendevolmente: Gestione delle acque, Agricoltura, Foreste, Produzione energetica, Turismo, Protezione da catastrofi naturali, Gestione della biodiversità, Salute, Utilizzo dello spazio.
Per ogni settore vengono identificati i maggiori rischi e stabiliti obiettivi a medio termine per limitarli.
Il programma di adattamento segue una decina di principi descritti dal resoconto della Confederazione Svizzera. Eccone una sintesi:
La strategia di adattamento ai cambiamenti climatici permette un’azione coordinata a livello nazionale e funge da base alla collaborazione tra nazione, cantoni, comuni e privati.
Il programma di adattamento integrerà quello di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Senza questa riduzione le conseguenze dei cambiamenti climatici saranno tali da rendere impossibile un adattamento.
L’adattamento si basa su conoscenze scientifiche. Dove queste mancassero, si tenterà di recuperarle. Le incertezze non saranno cause d’inerzia.
La Svizzera partecipa allo scambio internazionale di esperienze sull’adattamento ai cambiamenti climatici: utilizza le pratiche di altri paesi e a sua volta mette a disposizione il proprio sapere.
L’obiettivo principale del programma non è il mantenimento delle condizioni climatiche attuali, ma il riscontro dei cambiamenti in modo da ridurre al minimo i rischi per uomo e ambiente.
Per favorire lo scambio di informazioni riguardanti l’andamento climatico e le sue conseguenze, verrà costituita una piattaforma online che ospiterà scambi di opinioni sui problemi climatici e ulteriori proposte per affrontarli.
Certo è, che se paesi all’avanguardia nella lotta ai cambiamenti climatici, quali la Svizzera e la Germania, non solo tentano di limitare questi cambiamenti, ma li considerano ormai irreversibili, la situazione è grave. Nonostante ciò, i negazionisti climatici sono parecchi (incluso il nostro Premier), e molti sono quelli che hanno interesse ad ascoltarli.
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