Un decreto in arrivo per incrementare la diffusione del solare termico e un altro per favorire il risparmio di energia. Questo l’annuncio del sottosegretario allo Sviluppo Economico, Stefano Saglia, solo pochi giorni fa. Ora, però, la manovra finanziaria rischia di lasciare le rinnovabili a corto di risorse.
Nel corso di un seminario presso l'Università Bocconi di Milano, svoltosi la scorsa settimana, il sottosegretario Saglia ha dichiarato che il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando a un sistema di incentivi per il solare termico analogo a quello in vigore per il fotovoltaico, alla revisione del sistema dei certificati bianchi e ad un regime di aiuto permanente per le attività di ricerca e sviluppo.
Nuove misure che andrebbero a sostituire il meccanismo delle detrazioni fiscali del 55% che ha consentito un grande sviluppo del settore negli ultimi anni e che cesserà di essere operativo alla fine del 2011.
L'annuncio, in linea con quanto già previsto dal decreto Romani del 3 marzo 2011 per la promozione delle rinnovabili - il provvedimento con cui l'Italia ha recepito la direttiva comunitaria 2009/28/CE – e forse riconducibile anche all'esito del referendum che ha bocciato il piano di rilancio del nucleare, trova ora un inaspettato ostacolo nella manovra finanziaria per il pareggio di bilancio.
La finanziaria conterrebbe infatti una norma che stabilisce, a partire dal 2012, il taglio del 30% degli incentivi a carico delle bollette di energia elettrica e gas, compresi quelli destinati alle rinnovabili. La presenza di questa misura nella versione definitiva del testo non è ancora certa ed è oggetto di contesa tra la Lega, che la difende, e i ministri Romani e Prestigiacomo che non la condividono.
Il ministero dello Sviluppo economico, infatti, secondo quanto anticipato da Saglia, intende rilanciare lo sviluppo delle rinnovabili e il risparmio energetico, nel quadro degli obiettivi comunitari per il 2020 cui l’Italia partecipa.
In particolare, dovrebbero essere approvati un decreto sull’efficienza nell’industria e nelle abitazioni e un decreto relativo al solare termico, analogo al Quarto Conto Energia per il fotovoltaico.
A differenza di quanto accaduto per gli incentivi al fotovoltaico, l'iter di elaborazione e approvazione di un eventuale decreto sul solare termico potrebbe rivelarsi sostanzialmente scorrevole.
La richiesta espressa dalle associazioni delle imprese del settore di essere maggiormente valorizzate sembra incontrare, infatti, le convinzioni del ministero: secondo Saglia “il calore da fonti rinnovabili è quello che darà il maggior contributo per il raggiungimento degli obiettivi al 2020”, data entro la quale il Governo intende portare la produzione da fonti rinnovabili elettriche da 5 Mtep a 8,5 Mtep e quella da rinnovabili termiche da 3,2 a 10,4 Mtep.
Inoltre il decreto Romani è stato recepito favorevolmente dagli operatori del termico. Secondo l'Assolterm (Associazione italiana solare termico), ad esempio, al decreto Romani si deve riconoscere il merito di aver riequilibrato l’attenzione nei confronti del comparto, attraverso l'introduzione dell'obbligo di installare impianti da fonti termiche sugli edifici di nuova costruzione, e su quelli oggetto di interventi di ristrutturazione significativi, in modo da ricavarne almeno il 50% del fabbisogno di acqua calda.
Inoltre, lo stesso decreto prevede di ottenere quote crescenti del consumo termico complessivo da fonti rinnovabili, nella misura del 20% entro il 2012, del 30% per il 2014 e del 50% dal 2017.
In base a quanto anticipato dal sottosegretario allo Sviluppo economico, la consultazione sui testi dei decreti dovrebbe iniziare a breve, per giungere al varo entro settembre e all'entrata in vigore a partire dal prossimo anno. Tagli permettendo.