Cinque ONG ambientaliste e dei consumatori hanno lasciato la Piattaforma sulla finanza sostenibile, il gruppo di esperti della Commissione europea incaricato di elaborare raccomandazioni tecniche per la tassonomia dell'Unione Europea. Le associazioni sono: l’Organizzazione europea dei consumatori (BEUC), Birdlife Europe and Central Asia, Environmental Coalition on Standards (ECOS), Transport & Environment e il WWF European Policy Office.
I gruppi della società civile sostengono, infatti, «che la Commissione abbia interferito politicamente nel lavoro della Piattaforma - come si legge in una nota diffusa dal WWF - Le ONG denunciano inoltre che la Commissione ha ripetutamente ignorato le raccomandazioni del gruppo di esperti, in particolare per quanto riguarda la silvicoltura, la bioenergia, l'energia derivante dall’uso del gas e l'energia nucleare, senza fornire alcuna solida giustificazione scientifica per queste decisioni».
«La Commissione è tenuta per legge a giustificare i criteri della tassonomia sulla base di "prove scientifiche conclusive". Tuttavia, Bruxelles ha scelto di ignorare la scienza e di ascoltare le lobby industriali per diversi settori critici - si legge nella nota - Nonostante le raccomandazioni della Piattaforma basate su dati scientifici, la Commissione ha incluso gas e nucleare tra gli investimenti sostenibili dal punto di vista ambientale. La decisione è stata confermata dai governi dell'UE e dal Parlamento europeo ed è ora diventata legge europea». I gruppi della società civile hanno «informato il Commissario europeo Mairead McGuiness delle loro dimissioni con una lettera».
Sebastien Godinot, economista senior del WWF EPO, ha dichiarato: «I governi e le lobby europee hanno minato pesantemente la credibilità della Tassonomia UE e la Commissione si è piegata di fronte a loro. Non crediamo più che questa Commissione permetterà alla Piattaforma di lavorare in modo indipendente e con integrità, quindi non possiamo più far parte di questo processo».
Luca Bonaccorsi, Direttore Finanza Sostenibile di T&E, ha dichiarato: «La tassonomia UE doveva essere uno strumento per combattere il greenwashing. Invece, è diventata un pericoloso strumento di greenwashing, con incentivi per il gas fossile, il biogas e il disboscamento indiscriminato e l'incendio delle foreste. Dopo anni passati a cercare di costruirlo, ora è il momento di fare una campagna per convincere gli investitori a non seguirlo».