Ieri a Lione il premier italiano Mario Monti ed il presidente francese Francois Hollande hanno firmato una dichiarazione congiunta di intenti in cui confermano le precedenti intese sulla realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione.
Cariche della polizia e manifestanti bloccati sui pullman. È successo lunedì 3 dicembre a Lione dove sono giunti un migliaio di attivisti italiani e francesi per protestare contro la decisione di ratificare l'accordo per la realizzazione della Torino-Lione.
Nel corso di un vertice nella città francese il premier italiano Mario Monti ed il presidente francese Francois Hollande hanno siglato infatti l'accordo sulla Tav. I governi di Italia e Francia hanno firmato una dichiarazione congiunta di intenti in cui confermano le precedenti intese sulla realizzazione della linea ad alta velocità Torino-Lione “nelle tempistiche previste”. “La Tav aiuterà l'Europa a crescere”, sostengono Monti e Hollande.
“Non possiamo fare altro che registrare la dimostrazione della mancanza di coraggio da parte del Governo italiano a Lione. Anche alla luce della crisi che stiamo attraversando sarebbe stato utile e ragionevole riconoscere l’inutilità della Tav e dirottarne i finanziamenti sulla vera grande opera infrastrutturale necessaria al Paese e cioè sulla messa in sicurezza del territorio”.
Così il presidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, ha commentato la dichiarazione congiunta di Monti e Hollande sul collegamento ferroviario Torino-Lione.
“L’Italia – continua Cogliati Dezza - ha i piedi d’argilla. Abbiamo urgente necessità di intervenire in tantissimi territori per impedire che ogni pioggia si trasformi in tragedia, dobbiamo occuparci di sicurezza sismica e idrogeologica, eppure il premier Monti, accompagnato da ben 7 ministri, plaude alla conferma di realizzazione di un’opera progettata oltre 20 anni fa, che oggi non ha alcun senso”.
Sull'accordo siglato ieri dal premier italiano e dal presidente francese è intervenuto anche il WWF. “È fuori dalla realtà l’accordo di oggi tra il Governo italiano e quello francese sulla linea ad Alta Velocità Torino-Lione”, ha commentato Stefano Lenzi, responsabile Ufficio relazioni istituzionali WWF Italia, che spiega le motivazioni punto per punto: “1. sia perché non esiste alcuno studio economico-finanziario che confermi l’ipotesi low cost da 8,2 miliardi di euro (anzi il costo stimato ad agosto scorso dalla Corte dei Conti francese è di 26,1 miliardi di euro!), 2. sia perché il traffico tra Italia e Francia sulla direttrice Torino-Lione, dal 2000 al 2010, è calato dai 10 ai 3,9 milioni di tonnellate l’anno di merci, a fronte dei 32,1 milioni di tonnellate l’anno di merci (capacità massima teorica secondo le Ferrovie dello Stato) che possono transitare sulla linea di valico esistente a doppio binario”.
“Si tratta di una vera e propria commedia degli equivoci, visto che: a) all’art. 18 dell’Accordo tra Italia e Francia del 30 gennaio 2012 si diceva chiaramente che per avere una valutazione del costo della tratta internazionale si deve attendere un costo stimato da un terzo esterno al momento della presentazione del progetto definitivo, ancora inesistente; b) la relazione inviata dalla Corte dei Conti francese al primo ministro Jean-Marc Airault dell’1 agosto 2012, attesta che dai 12 miliardi di euro del 2002 si è passati ai 26,1 miliardi di euro di oggi e che negli studi economici redatti nel febbraio 2011 per la società LTF sul progetto preliminare si attesta che il valore attualizzato netto economico è negativo per tutti gli scenari esaminati. Quello di oggi, nella sostanza, è il miglior modo per produrre nuovo indebitamento pubblico per finanziare un’opera inutile”, conclude il WWF Italia.
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