di
Legambiente
28-06-2011
La Corte di Appello di Firenze ha ribaltato la sentenza di primo grado per i danni ambientali in Mugello durante i lavori dell'alta velocità ferroviaria. Per Legambiente la sentenza è "iniqua e ingiusta" perché stravolgerebbe "l’esito della precedente sentenza che aveva riconosciuto giustamente la gravità dei danni inferti al territorio dalla Cavet con lo smaltimento illecito dei rifiuti".
La Corte di Appello di Firenze ha ribaltato la sentenza di primo grado per i danni ambientali in Mugello durante i lavori dell'alta velocità ferroviaria. Tutti coloro che erano stati condannati ne escono immacolati e anche il maxi risarcimento di 150 milioni di euro previsto per le istituzioni locali è stato cancellato. Rimangono in piedi solamente piccoli risarcimenti per le parti civili e le associazioni ambientaliste.
“Siamo veramente rammaricati per l’epilogo di questa vicenda – hanno dichiarato Piero Baronti e Fausto Ferruzza, rispettivamente Presidente e Direttore di Legambiente Toscana -. Non si capisce, infatti, come la Corte d’Appello abbia potuto stravolgere l’esito della precedente sentenza che aveva riconosciuto giustamente la gravità dei danni inferti al territorio dalla Cavet con lo smaltimento illecito dei rifiuti, il prosciugamento dei torrenti e l’inquinamento delle falde acquifere. Legambiente, che era Parte Civile al processo, pertanto non può che esprimere profonda delusione e rammarico per l'epilogo iniquo di questa vicenda”
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