La linea ferroviaria TAV Torino-Lyon si fa, punto e basta, anche se nessuna nazione d'Europa la vuole (francia compresa), anche se non serve a nulla, anche se ha costi spaventosi, anche se va contro una intera popolazione, anche se arrivati in francia i binari finiranno in una prateria. Punto e basta.
Mancava ancora un tassello, che è arrivato il 28 giugno, venerdì: la rinuncia della Francia.
Ora tutte le nazioni coinvolte nella linea "corridoio 5" hanno rinunciato alla linea TAV, "ammettendo" che è un'opera che non serve proprio a nulla. La Francia, ultima arrivata, ha detto che riconsidererà eventualmente il progetto solo dopo l'anno 2030.
Tutte hanno rinunciato, tranne una. Indovinello? Ti aiuto, dai, è L'Italia.
Ma sul solo lato Torino, beninteso: sul lato est verso la Slovenia non si fa niente. Quindi la linea che avrebbe dovuto unire l'Europa, per trasportate niente, è ora la superlinea Torino-Lyon. Parbleu, eh?
Ma ecco che con sorprendente lucidità, subito dopo la notizia del fallimento del progetto più scellerato d'Europa, i progettisti italiani inghiottono il malcapitato rospo e dicono "Ah, si, va bene, ma il tunnel noi lo facciamo lo stesso, poi magari chissà, dopo il 2030 servirà".
Costo preventivato 8 miliardi di euro, fattore moltiplicativo applicato finora in tutti i cantieri del genere =5.5, per un totale di 44 miliardi di euro. Cifra approssimata, più o meno: ospedale chiuso più, scuola crollata meno.
Insomma il tav, o il tunnel, o il pertugio-progressista si fa, in ogni caso. Punto e basta. E poi chissenefrega.
Anche se terminerà scraniandosi contro un muro di roccia spesso qualche chilometro, giusto al di là del sospirato confine. Anche se non ci passerà mai neppure una carovana di formiche in gita verso la camargue. Anche se fino almeno al 2030 (e poi ben oltre) non sapremo che farcene se non, magari, la TAVolata sotterranea più lunga del mondo. Anche se non avremo più i soldi per pagarci manco le aspirine. Neppure la salerno-reggio calabria è una storia così fantascientifica.
Credo che questo sia sufficiente per far capire cosa c'è dietro alla questione TAV: certamente non un'opera utile, certamente non strategica, certamente non voluta dall'Europa (che ormai da anni della questione se ne sbatte allegramente), certamente non è qualcosa che "dà lavoro". E' altro. Soldi per "qualcuno", per cominciare, ed un'altra cosa che su una pagina pubblica è prudente non menzionare.
Ma se davvero ci sono tutti questi soldi (NO), se davvero si vuole investire in opere davvero utili (NO), se magari i nostri governanti hanno desiderio di fare il loro lavoro e darci una mano a salvarci la pelle (NO), allora usiamo questi soldi per qualcosa che sia utile un pò prima di "eventualmente dopo il 2030".
Noi, alcune ideucce le avremmo