di
Luzia Janett
15-07-2011
“La telepatia è la cosa più naturale del mondo. È un processo in corso cui non siamo soliti dare importanza. La telepatia è sempre qui, con noi quando comunichiamo con noi stessi. Non esiste comunicazione che non venga trasmessa anche telepaticamente con tutti gli ausili sia fisici che materiali come la voce, il linguaggio del corpo, il telefono, la tastiera, la matita”.
Come possiamo sapere se ciò che abbiamo percepito è stata una vera comunicazione telepatica? O semplice immaginazione, qualcosa che ci pare di aver udito?
Per riconoscere una vera trasmissione telepatica è necessaria un po' di pratica. Non esercizi duri, estenuanti. Dobbiamo solo essere certi e sicuri di ciò che vogliamo ancora ottenere, di ciò che possiamo avere, di ciò che abbiamo sempre saputo e di ciò di cui abbiamo sempre avuto bisogno.
'Tele' significa 'lontananza'; 'patìa' vuol dire 'sofferenza'. Soffrire per la lontananza. Non è dunque solo ciò che è bello e piacevole che viene trasmesso, ma anche il negativo, il dolore ed è probabile anche che ciò che si è percepito come reale, quel 'qualcosa' che abbiamo sentito, compaia prima che la comunicazione arrivi.
'Sappiamo' che 'quella' telefonata recherà il messaggio che una persona cara ha cessato di vivere. 'Sappiamo' di avere intrapreso la strada sbagliata. E, ancora, 'sappiamo' che 'quella' persona che abbiamo appena incontrato, avrà una certa importanza nella nostra vita. Nelle situazioni di estrema necessità ci fidiamo delle nostre percezioni telepatiche.
Nella vita di ogni giorno ci lasciamo pervadere dai nostri pensieri, sensazioni, emozioni e sentimenti e da quelli dei nostri simili. È questo il passo più importante perché tu riesca a sfruttare al meglio le tue capacità telepatiche nella vita quotidiana: quando pensi, fallo con concetti chiari e lineari.
Cerchi una nuova abitazione? Stabiliscine prima il posto, le dimensioni, la luminosità, la cucina, il bagno. Rifletti a lungo, fino a che non avrai una visione chiara di ciò che cerchi. Poi esci e comincia a cercare. Non perderai molto tempo e potrai spiegare esattamente ciò di cui hai bisogno. E troverai la tua casa. Dovrai fare dei compromessi, magari il bagno è un po' più piccolo di come lo volevi. La vista non proprio eccezionale. Ma in fin dei conti è quello che cercavi.
Concentrati e trova un posto tranquillo per 'chiedere' al tuo corpo cosa gli piacerebbe mangiare oggi. Alleggerisci prima la tua mente da tutte le idee preconcette sul cibo buono e salutare. Prendi in considerazione quello che il tuo corpo ti comunica. Magari sotto forma di immagini o di parole.
Se questo ti sembra inizialmente troppo complicato, recati presso il settore frutta e verdura di un centro commerciale e soffermati su cosa compreresti volentieri di tua spontanea volontà. Ti renderai anche conto di quello che sicuramente non vorresti. Questo esempio di comunicazione telepatica arriva direttamente a te attraverso il tuo stesso corpo.
Bada che la comunicazione telepatica alla tua domanda sia rapida e immediata. Non appena dovessero comparire un 'se' e un 'forse', non si tratterebbe già più di una comunicazione telepatica.
La telepatia è la cosa più naturale del mondo. È un processo in corso cui non siamo soliti dare importanza. La telepatia è sempre qui, con noi quando comunichiamo con noi stessi. Non esiste comunicazione che non venga trasmessa anche telepaticamente con tutti gli ausili sia fisici che materiali come la voce, il linguaggio del corpo, il telefono, la tastiera, la matita.
Ogni comunicazione ha luogo sul piano spirituale, sottile e le parole, i gesti e la mimica ne solo l'espressione materiale, tangibile. Si potrebbe paragonare all'aria o al cielo in un giorno d'estate. L'aria non si vede - eppure è lì, qualcosa di sottile ed etereo.
Nell'aria c'è anche acqua, che noi non vediamo, fino a che non si scioglie. Il raffreddamento dà origine al vapore, acqua distribuita in minuscole goccioline da cui nascono le nubi. È questo il il fenomeno della compressione. E anche questo possiamo vederlo. Non è che l'aria sia in un mistico luogo lontano e qui sono visibili solo le nuvole. Entrambi sono sempre presenti.
Lo hanno riconosciuto fisici del calibro di Max Planck che affermava: “Non esiste la materia di per sé. Tutta la materia prende origine, ed esiste, solo a causa di una forza che porta gli atomi ad oscillare, tenendoli insieme, a formare quello che è il sistema solare microscopico dell’atomo. Poiché nell’universo non esiste una forza intelligente, né eterna, dobbiamo considerare uno spirito cosciente ed intelligente dietro questa forza. Questo spirito è la base di tutta la materia”.
Spirito e materia non sono dunque due mondi distinti e separati, ma un unico mondo, inestricabilmente intrecciati e interdipendenti. Solo il punto di vista dal quale ha luogo l'osservazione cambia, se si parla alternativamente di Materiale e di Spirituale.
Non possiamo negare la differenza che c'è tra osservare la foto di un bosco bellissimo e passeggiare a piedi nella foresta. Quando siamo nella foresta, assorbiamo queste correnti rassicuranti (flussi di tranquillità) e tutta l'energia che è negli alberi. Non lo vediamo a occhio nudo, ma lo percepiamo spiritualmente. Mentre guardiamo una fotografia, possiamo ricordarci di una passeggiata fra gli alberi. Ma la percezione non sarà altrettanto forte come se noi fossimo lì.
Se la telepatia è dunque la cosa più normale del mondo, quando riceviamo e inviamo le nostre comunicazioni telepatiche, perché non riusciamo a dominarle? Perché non facciamo come gli aborigeni australiani presso i quali la telepatia è più potente che da noi. Loro 'chiamano a casa' senza bisogno di un telefono cellulare, per dire che hanno ucciso un canguro!
Ci sono molte ragioni per cui ci siamo evoluti al punto in cui siamo oggi. Nel tentativo di potenziare le nostre capacità telepatiche, incontriamo molte barriere ed ostacoli. Si può leggere nel pensiero? E vogliamo davvero che qualcuno riesca a farlo? Come i pregiudizi, anche tutto ciò che sta accadendo intorno a noi, ci sta portando a fare maggiore affidamento sulla telepatia.
Chi intraprende la via del ritorno, supererà gradualmente questi ostacoli, sperimentando una differenza nella qualità della vita che non aveva mai conosciuto prima.
Affermava - a questo proposito - Albert Schweizer:
“Siano legati per affinità e un comune destino, a tutto ciò che vive. La vera etica richiede che noi non solo ci incoraggiamo a vicenda. Tutta la vita è un mistero. Tutta la vita ha valore. Solo quando riconosciamo e affermiamo la nostra affinità con tutti gli esseri viventi, l'uomo possiede la vera umanità”.
Commenti