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Il terremoto che ha messo in ginocchio l'Emilia Romagna poteva essere previsto? Due sono in particolare le teorie che circolano negli ultimi giorni. La prima, sostenuta dall'ingegnere sismico Alessandro Martelli, è che il forte sisma era stato ampiamente previsto. La seconda teoria ipotizza invece un collegamento tra il sisma e le estrazioni di petrolio e gas naturale dai pozzi della zona.
Emilia, scossa di terremoto di 5.9 sulla scala Richter. Si poteva prevedere? È questo il quesito che si pone il popolo del web dopo che il sisma di domenica scorsa ha causato 7 morti ed oltre 5000 sfollati.
L’analisi degli internauti parte da due prove fondamentali: un’intervista all’ingegnere sismico Alessandro Martelli, Direttore dell’Enea (Associazione Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e il dato delle trivellazioni nel territorio dell’Emilia-Romagna.
Iniziamo dal professor Martelli. Nell’intervista che Martelli ha rilasciato ad Antonio Amorosi di Affari Italiani, afferma senza alcun dubbio che il sisma era stato ampiamente previsto e nella riunione della Commissione Grandi Rischi del 4 maggio scorso, solo quindici giorni prima dell’evento, si era discusso di quali azioni mettere in campo per proteggere e tutelare la popolazione e per ridurre al minimo i danni a monumenti e abitazioni. Tutte queste buone intenzioni però, non hanno avuto alcun seguito.
“Il terremoto in Emilia – precisa Martelli - era stato previsto. Ci sono dei 'cosiddetti' strumenti di previsione che sono utilizzati in diversi Paesi. In Italia li fa l’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) e l’Università di Trieste. In base al verificarsi di possibili anomalie nelle tre zone italiane, Nord, Centro e Sud vengono emessi degli allarmi. È un po’ come misurare la temperatura corporea e vedere se hai la febbre.
In marzo, dunque, è stato diramato un allarme per la zona Nord perché era stato stimato un movimento del terreno di magnitudo maggiore del 5,4. C’erano notevoli probabilità che a Nord sarebbe arrivato un terremoto. La regione allarmata era questa anche perché c’erano stati terremoti vicini, nel Garda, nel veronese, poi a Parma. L’algoritmo dell’analisi mostrava che era fortemente probabile”.
La domanda che nasce spontanea è perché nessuno lo sapeva e sembra che, a detta del professore, le metodologie sopra di scritte sono solo sperimentali. Gli allarmi su determinate zone che potrebbero essere colpite, non vengono divulgati all’opinione pubblica ma semplicemente comunicati ad un gruppo di esperti nazionali. Prova ne è il fatto che poi, nella riunione del 4 maggio, già si sapeva tutto.
“Se ne discusse anche perché questo tipo di analisi non sono accettate da tutti i sismologi. Io posso solo dire che la Commissione Nazionale Grandi Rischi era informata dai primi di marzo. In Emilia potrebbero esserci ancora altre scosse, ma l’intensità non è certa. Potrebbe trattarsi di assestamenti, ma anche di una ulteriore scossa elevata. Certo non era possibile evacuare delle zone per mesi, ma io dico che gli allarmi devono servire a verificare le strutture strategiche, e organizzare la protezione civile, informare la popolazione su come si deve comportare”.
Ciò che l’Enea di Bologna e Martelli temono, è che ora un sisma si potrebbe verificare al Sud: “Lì (nel Meridione, ndr) sono stati applicati tre modelli di studio. Tutti e tre danno l’allarme rosso. Quindi questo preoccupa oltretutto perché prefigura un eventuale terremoto molto violento. Oltretutto non dobbiamo dimenticare che nel Sud Italia sono ubicati stabilimenti che utilizzano e stoccano sostanze potenzialmente pericolose in elevate quantità.
Sono impianti chimici, ci sono stabilimenti che contengono serbatoi di gas naturale liquefatto (Liquefied Natural Gas o LNG), altri serbatoi di stoccaggio di grandi dimensioni, rigassificatori…Il problema è che le scelte progettuali degli impianti sono state lasciate ai gestori e, generalmente, non è noto, per i diversi stabilimenti, se e quali criteri antisismici siano stati adottati. Poi c’è il rischio da maremoto, evento raro, ma non impossibile e che, quando si verifica, è devastante: questo rischio appare del tutto trascurato negli impianti chimici italiani situati in prossimità delle coste, e in aree sismiche come ad esempio a Milazzo o se penso ai serbatoi sferici situati a Priolo-Gargallo, sono alquanto pessimista e preoccupato”.
Con questa testimonianza si riapre l’annosa questione della prevedibilità dei terremoti, tema che riemerge ad ogni nuova catastrofe che si verifica nel nostro paese. Lungi dal dire che ciò che ha affermato il professore è la pura e semplice verità, qualche dubbio comunque lo crea e spero che chi di dovere possa dissipare questi interrogativi, rispondendo a tutte le questioni sollevate dal Direttore dell’Enea.
L’altro punto interrogativo, ci proviene da un dato piuttosto preoccupante, che si riallaccia al discorso fatto dal professore. Una delle ipotesi che circola di più sul web, ci racconta Blitz quotidiano, è che il sisma potrebbe essere in qualche modo collegato alle estrazioni di petrolio e gas naturale dai pozzi della zona. Dunque, secondo queste ipotesi le numerose trivellazioni avvenute negli anni avrebbero modificato l’equilibrio geologico dell’area compresa tra le province di Modena e Ferrara.
I due termini ricorrenti, in questo tipo di trivellazioni, sono Fracking e Shale Gas.
“Il fracking consiste, fondamentalmente, in perforazioni idrauliche le quali una volta arrivate in profondità piegano e corrono parallelamente al terreno; nei buchi creati, viene pompato ad alta pressione un po’ di tutto, a seconda della 'ricetta' del perforatore, che, essendo segreto commerciale, non si può sapere.
Nonostante ciò, si è venuti lo stesso a conoscenza dell’elenco degli elementi delle sostanze iniettate insieme all’acqua (almeno quattro milioni di litri per pozzo) e alla CO2 ed è impressionante: un elenco di sostanze pericolose da smaltire, normalmente in maniera rigorosissima, che in questo caso sono iniettate a fiumi nel suolo” si legge sul sito.
Per il Shale Gas, invece il sito riporta che: “Finale dell’Emilia (uno degli epicentri del terremoto), è all’interno di una concessione mineraria per l’estrazione sia di petrolio che di gas: la concessione Mirandola, ex ENI ceduta da qualche anno alla controllata di Gas Plus Padania Energia. Questa concessione è attiva, con otto pozzi, da nove anni.
Altri permessi di ricerca, ma non ancora di estrazione, circondano l’area dello sciame sismico. Sono le concessioni Fantozza, Grattasassi, Bastiglia, Cento, San Vincenzo. C’è infine un’altra concessione in produzione, Recovato (sempre di Gas Plus), che è però un po’ più lontana a sud di Cento.
Il video sottostante, basato sulle teorie del servizio geologico degli Stati Uniti, spiega perché l’utilizzo della tecnica del fracking per estrarre lo shale gas può causare terremoti anche di forte intensità. Il nocciolo della spiegazione è intorno al minuto 35”.
Ora, è chiaro che queste sono solo ipotesi e nessuna di queste è stata finora confermata e/o smentita dalle autorità competenti ma, ripeto, il dubbio sorge.
Commenti
gentile signora rosa ; è impossibile riassumere ampiamente un video della durata di circa 1 ora. Il messaggio principale che i conferenzieri vogliono dare è la cosiddetta s sismicità indotta dall trivellazioni al fine di estrarre petrolio o gas naturale. si dilungano molto in aspetti tecnici che a noi non interessano granche. Quello che invece appare assodato che le suddette manovre possono indurre sulle faglie un effetto trigger atto a scatenare terremoti anche di una certa intensità. Devo dirle che la intensità liberata da questi terremoti indotti non è certo l' intensità superiore a due( altri geologi). il video aggiunge che le stesse tecniche estrattive non inducono sempre e in luoghi a rischio gli stessi terremoti. questo che le ho tradotto è quasi tutto
renato brandolese, 24-05-2012 09:24
Articolo molto interessante, purtroppo non conosco l'inglese e quindi mi spiace non poter seguire quello che viene descritto nel video che suppongo sia molto interessante.. Si può ovviare per chi non conosce l'inglese?
Rosa
Rosa, 24-05-2012 04:24
Se il direttore dell' enea e pochi altri eletti erano a conoscenzza di un probabile sisma poi verificatosi m come mai viene a dire tutto ciò soltanto ora e si è ben guardato da intraprendere azioni che potessero in qualche maniera potevano contrastare , anche se in minima parte, i danni alle popolazione e al patrimonio architettonico. Dire che un evento è probabile che si verifichi non è lo stesso vaticinare quando si verificherà : tra un mese , 6 o un anno. Ed in tutto questo periodo cosa si poteva e si doveva fare : consigliare alle persone di trascorrere la notte al di fuori delle loro case, rendere edifici pubblici fatti di mattoni e calce resistenti ai sommovimenti tellurici? Quale gloria cerca il nostro professore parlando senza fornire prove irrefutabili sulle quali ci sia un consenso dell' apparato scientifico internazionale. Per conto di chi parla costui? e ripeto perchè solo ora che i buoi sono scappati. Millantato credito caro professore. La sua è solo una brutta figura fomite di rabbia nei suoi confronti.
renato brandolese, 24-05-2012 05:24
un giorno o l' altro , ccaro prof. martelli il vesuvio si sveglierà di certo, sa dire quando avverrà? La faglia di san andrea in california è responsabile di terificanti terremoti, l' ultimo è avvenuto nel quando avverrà il prossimo in base ai suoi algoritmi , caro professore? siamo seri , si faccia scienza non spettacolarità tardiva per l' appunto
renato brandolese, 24-05-2012 06:24
Per piacere, non speculiamo su queste cose, non è questo il tipo di giornalismo e politica che tanto avversate? Sia chiaro: non è possibile prevedere i terremoti! Questo non significa che la popolazione non debba essere istruita su come comportarsi, e soprattutto non significa che le case possano essere costruite alla c.... di cane o che le "preziose" torri medievali non vadano perlomeno messe in sicurezza. In ogni caso far credere alle persone che i terremoti possano essere previsti con questa precisione è da criminali, oltre che da stregoni. Se a lei, Grillo, piace prendere per i fondelli le persone come quelli che lei stesso tanto critica continui pure così...
Samuele, 24-05-2012 06:24
@Samuele
L'articolo, se lo rileggi, vedrai che è improntato a spiegare quali sono le ipotesi che circolano in Rete. Tanto è vero che nella conclusione, specifico che nulla di tutto ciò è stato verificato. Non si tratta di speculare o di fare cattivo giornalismo. Fare del cattivo giornalismo è chiedere ai terremotati: "Come si sente in questo momento?". Riflettere su ciò che è successo e sottolineare come il popolo del web si stia esprimendo sull'accaduto, significa non perdere un briciolo di coscienza critica che ti possa spingere a considerare tutte le possibilità, invece di ascoltare una sola voce!
Matteo Marini, 24-05-2012 07:24
Non oso assolutamente contestare gli scienziati, ma poichè non è dato prevedere in modo assoluto la portata dei fenomeni naturali (terremoti, alluvioni, etc.) credo sia meglio predisporre "in modo permanente" quei rimedi tecnici ed economici che servono con urgenza quando accadono queste calamità: personale addestrato, mezzi adeguati e collaudati allo scopo e un fondo finanziario fisso da usare soltanto in occasione di tali fenomeni.
Dovremmo fare insomma un pò come fanno i giapponesi. Tutto quì.
joker, 24-05-2012 07:24
nel terremoto del 2004 in califormia di magnitudine 8.0 della scala richter con una liberazione di energia 1000 volte quella di un terremoto di intensità richter 6.0 ( la scala richter è logaritmica), ci sono stati due morti e crollò in parte un arco di una struttura autostradale. Qui da noi sono crollati capannoni costruiti probabilmente con sabbia e saliva , di recente. MI auguro che la magistratura si svegli anche se ormai i morti non sono risuscitabili, indaghi al fine di individuare questi delinquenti di costruttori che non esitano ad ignorare le rigide norme antisismiche che tutti dai costruttori agli uffici geologici preposti sembrano ignorare. Poveri noi tutti
renato brandolese, 24-05-2012 07:24
l' ultimo terremoto in giappone che raggiunse se bel ricordo il nono grado della scala richter ha liberato una energia 32 000 volte quella prodotta in emilia romagna giornifa. Alle costruzioni civili non è successo nulla perchè sono progettate per resistere a terremoti estremi. I grandi palazzi pogiano su fondamenta che albergano su fondi fangsi in modo tale che si dia alla struttura la possibilità di scorrere togliendo alla medesima la rigidità che avrebbe se appoggiato su roccia. Ma quello è un altro mondo.
renato brandolese, 24-05-2012 09:24
Sulla previsione dei terremoti, al momento si parla esclusivamente di probabillità.
Sulla previsione dei danni, si parla di certezze: dobbiamo cominciare a prendere coscenza che l'incuria, la mancata progettazione sismica di impianti vecchi e nuovi, civili, abitazioni, scuole e di stoccaggio comporta dei rischi gratuiti, in ogni situazione [meteo, sismica, statica] - Rischi che paghiamo noi, in un modo o nell'altro
Giuliano R., 25-05-2012 05:25
Articolo ridicolo, il fracking in Italia non è attuato.
Claudio, 26-05-2012 10:26
Sono d' accordissimo con Samuele.Vediamo di essere obiettivi:e' vero che in qst periodo storico siamo tutti arrabbiati,ma da qui a dire certe cose ce ne passa..
Non sono un sismologo e non voglio addentrarmi in un settore che non e' il mio,ma da quel che ho letto prevedere terremoti con esattezza e' IMPOSSIBILE:al massimo,analizzando mille e mille dati,si puo' parlare di PROBABILITA' di terremoti(Ad esempio l' aquilano e' un territorio soggetto a sismi violenti ogni tot periodo).E' piu' facile e qui parlo di meteorologia(che me ne intendo di piu') prevedere una tendenza stagionale -tipo fare una previsione stagionale per l' estate a fine marzo-piuttosto che sapere quando e dove colpira' un sisma.Senza contare che in meteorologia,le tendenze stagionali(basate su elaborazioni al computer di migliaia di dati circa le anomalie di temperature oceaniche,la corrente a getto,il posizionamento della ITCZ in fascia tropicale,la statistica,i gradienti barici e mille altro) sono ancora viste come fantameteo che raramente indovina..e con questo ho detto tutto.Siamo razionali,non siamo Mago Merlino con la sfera di cristallo..per i terremoti,la vera arma si chiama PREVENZIONE:case antisismiche al massimo livello e corsi per la popolazione,che deve sapere come comportarsi in caso di necessita',nonche' potenziamento della Protezione Civile,oggi un baraccone allo sbando rispetto a qualche anno fa:e nonostante tutto,degno di mille elogi x la serieta' dei suoi componenti
Simone T., 26-05-2012 06:26
commento di un abitante della zona a rischio...un articolo che illustra le probabilità incerte e imprecise del terremoto che ci ha attraversato non ci è di nessuna utilità. Non ci serve sapere quali informazioni incerte e probabili circolano in rete. Qui si vive tesi e con la paura, sospesi tra la normalità, l'impotenza e l'emergenza. L'aiuto che ci può arrivare è ciò che fa recuperare calma e lucidità, che ci aiuta a organizzarci concretamente insieme per eventi imprevisti, che dà conforto e calore alle persone più sole, che mette in sicurezza chi non ha le gambe per fuggire o ripararsi. E soprattutto l'aiuto che aiuta il cambiamento da dentro, nel riconoscere e accettare le vere priorità della vita e la consapevolezza che la morte non si può controllare, ma non per questo la vita è una tragedia. Spero che il giornale che porta il nome IL CAMBIAMENTO faccia una riflessione più attenta e profonda prima di pubblicare articoli di nessuna utilità concreta o emotiva per le persone dirette interessate.
rossella, 31-05-2012 12:31
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