di
Alessandra Profilio
18-10-2010
Camion danneggiati e mezzi carichi di rifiuti bloccati nella strada verso la discarica Sari. I cittadini di Terzigno portano avanti la loro protesta contro l’apertura di una seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio.
I cittadini di Terzigno non si rassegnano e, al contrario, continuano la loro battaglia contro l’apertura di una seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio.
La scorsa notte un autocompattatore è stato incendiato e 15 camion dello stesso tipo sono stati danneggiati.
Inoltre, intorno alle 6 del mattino, un blocco stradale organizzato dai movimenti antidiscarica ha impedito a centinaia di autocompattatori di sversare i rifiuti nella discarica Sari. Dopo essere rimasti fermi per ore i camion sono quindi tornati negli autoparchi senza avere sversato il loro carico.
In seguito a questi episodi, il prefetto di Napoli ha convocato d’urgenza i sindaci di Terzigno e Boscoreale. Il sindaco di Quarto, Sauro Secone, minaccia le dimissioni per l’ingestibilità della situazione.
L’amministrazione di Quarto, che con la Multiservizi spa gestisce il trasporto dei rifiuti, protesta, da parte sua, per i danneggiamenti ai mezzi. “Sono pronto a dimettermi in forma di protesta, anche perché nessuno più vuole noleggiarci i mezzi quando sanno che andiamo a sversare a Terzigno”, afferma Secone, “noi gettiamo la spugna, ora la raccolta dei rifiuti a Quarto la faccia direttamente la Regione, accollandosi però tutte le sue responsabilità”.