Traffico aereo: l'UE propone lo scambio di emissioni dal 2012

Si conclude oggi la riunione dell’Organizzazione internazionale per l’aviazione civile che nelle ultime 2 settimane ha avuto luogo a Montreal. In questa sede, le linee aeree di tutto il mondo hanno discusso la loro partecipazione al Sistema di scambio di emissioni proposto dall’UE. Dal 2012 chi rifiuterà l’ETS (Emission trading scheme) non potrà più atterrare sul vecchio continente.

Traffico aereo: l'UE propone lo scambio di emissioni dal 2012
Se non partecipate al Sistema di scambio di emissioni (ETS) fin dal suo inizio nel 2012, chiuderemo il territorio europeo ai vostri voli: questo l’aut aut lanciato dalla Commissione Europea a fine settembre e rivolto principalmente alle linee aeree asiatiche e statunitensi. L’ETS (Emission trading scheme) è finalizzato a ridurre le emissioni di gas a effetto serra causate dagli aerei, settore non coperto dal protocollo di Kyoto. Secondo questo schema gli aerei che atterrano e decollano all’interno dell’UE possono inquinare solo quanto permettono i certificati posseduti dalle rispettive linee aeree. L’85% di questi certificati può essere ottenuto gratuitamente, mentre il 15% viene venduto all’asta. In questo modo, secondo la Commissione europea, il prezzo dei voli transatlantici aumenterebbe di 40 euro. L’accordo sull’ETS è stato discusso nelle ultime 2 settimane a Montreal, in Canada, che è un altro paese contrario al sistema dei certificati. Dal 28 settembre ad oggi, 8 ottobre, vi ha avuto luogo la 37esima riunione dell’ICAO, l’Organizzazione internazionale per l’aviazione civile, che conta 190 stati membri. Data l’importanza non esclusivamente tecnica del dibattito, sono stati presenti gran parte degli ambasciatori ONU e Siim Kallas, vice-presidente dell’UE. Già prima dell’avvio della riunione in Canada il commissario UE per il clima Connie Hedegaard ha dichiarato: "Siamo delusi dell’inerzia del governo statunitense per quel che riguarda le emissioni causate dall’aviazione: non solo si rifiutano di dirigere l’azione, ma impediscono anche ad altri di farlo". Eppure "le emissioni dell’aviazione stanno crescendo più rapidamente rispetto a qualsiasi altro settore […]. Entro il 2020 – anche se con miglioramenti significativi del 2% l’anno – si stima che le emissioni del trasporto aereo internazionale siano il 75% in più rispetto ai livelli del 2005". Hedegaard ha continuato: "Ai negoziati internazionali sul clima proponiamo di fissare un target globale per il taglio delle emissioni dell’aviazione internazionale del 10% per il 2020 rispetto al livello del 2005. Proponiamo inoltre che l’ICAO sia incaricata di stabilire, il prossimo anno, le misure per raggiungere questo obiettivo". Stati Uniti e Canada si oppongono però all’ETS, affermando che un tale sistema è adottabile solo con l’accordo reciproco delle nazioni. Giovanni Bisignani, direttore generale dell’International Air Transport Association che rappresenta 230 linee aeree (il corrispondente del 94% del traffico di passeggeri mondiale) reputa che l’ETS sia un sistema 'illegale'. Brian Havel, invece, esperto di diritto aeronautico al DePaul College of Law di Chicago, afferma che un divieto di volo per le linee statunitensi che rifiutano di partecipare all’ETS sarebbe giuridicamente ineccepibile. "Nonostante ciò, non credo che si arrivi a tanto - ha dichiarato Havel - entrambe le parti avrebbero troppo da perdere in una guerra del commercio aereo".

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