Il WWF Italia esprime la propria soddisfazione per lo stop alle trivellazioni nel Mar Adriatico stabilito da due sentenze del TAR Lazio e dal No della Regione Basilicata. Il 9 ottobre a Roma al Senato il WWF approfondirà l’argomento con Greenpeace e Legambiente nell’iniziativa “Trivelle d’Italia”.
“Fermi tutti! Non si muova una trivella!”. Il WWF Italia accoglie così le prime vittorie della battaglia contro le ricerche di idrocarburi che stanno devastando il Sud Italia squarciando sistematicamente il territorio in tutto il Mar Adriatico, dalla Puglia alla Basilicata fino al Molise e all’Abruzzo.
Sono diverse le notizie di provvedimenti ‘blocca-trivelle’ arrivate oggi: due sentenze del T.A.R. Lazio (la n. 8209 e la n. 8236), firmate dal Giudice Antonio Vinciguerra, che hanno azzerato due autorizzazioni alle prospezioni geosismiche rilasciate dal Ministero dell’Ambiente tra marzo e maggio 2011 alla Petroceltic Italia al largo delle coste abruzzesi e molisane di Punta Penna, non molto distanti dall’area pugliese del Gargano e dalla delicatissima Area Marina protetta delle Isole Tremiti.
A questo stop deciso dalla magistratura si aggiunge quello di un soggetto amministrativo: il no della Giunta regionale della Basilicata alle tre istanze di permesso di ricerca di idrocarburi denominate Masseria La Rocca, Satriano Di Lucania ed Anzi.
“Nel caso delle sentenze del Tar Lazio – spiega il WWF Italia in una nota – assistiamo ancora una volta alla vicenda in cui è la magistratura a dover rilevare in seconda battuta le irregolarità di procedimenti su cui dovrebbe invece monitorare preliminarmente la pubblica amministrazione. Tra le motivazioni della sentenze, infatti, c’è il mancato coinvolgimento della Regione Puglia nella procedura di V.I.A. la mancata pubblicazione sui quotidiani pugliesi (obbligo d’informazione specifico territoriale) dei provvedimenti oggetto dei ricorsi e la tardiva pubblicazione sui quotidiani molisani dei provvedimenti impugnati.
Inoltre il divieto di trivellare oltre le 12 miglia dalla costa stabilito dal Ministero dell’Ambiente non comporta affatto che al di là di questo perimetro possa esservi ‘il far west’ ma occorre comunque tenere conto della conformazione della zona e della tutela degli ecosistemi presenti entro le 12 miglia”.
“Questa vittoria, infatti, non esclude la riproposizione delle relative specifiche istanze da parte della Petroceltic Italia S.r.l., con il rispetto degli accorgimenti formali il cui inadempimento è stato sanzionato. Anche se dovesse verificarsi questa circostanza la Regione Puglia, notoriamente contraria alle trivellazioni, dovrà comunque essere invitata a partecipare alla procedura di V.I.A”.
Il WWF infine per quanto riguarda più specificatamente l’Abruzzo ricorda che in questa regione oltre il 50% del territorio e circa 6mila kmq di mare sono interessati da istanze di ricerca ed estrazione di idrocarburi, mentre per quanto riguarda la Basilicata, il WWF Italia si augura che la Regione continui anche in futuro a preservare il territorio da ulteriori attività petrolifere impegnandosi per la promozione e valorizzazione delle risorse ambientali e naturalistiche.
Il 9 ottobre a Roma al Senato, presso la Sala ex hotel Bologna in via Santa Chiara, 4 dalle ore 10.30 alle 13, il WWF approfondirà l’argomento insieme con Greenpeace e Legambiente nel convegno “Trivelle d’Italia - La nuova corsa alla ricerca di petrolio: una scelta azzardata per l’economia e l’ambiente” sottoponendo la questione ai media, ai parlamentari e alle diverse istituzioni.
Per approfondimenti consulta il dossier WWF “Italia, Far west delle trivelle”.
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