di
Alessandra Profilio
12-06-2013
Continuano in Turchia le proteste contro l'autoritarismo del governo. Nelle ultime ore la polizia turca ha evacuato piazza Taksim di Istanbul ed il premier Erdogan ha dichiarato che da ora in avanti sarà “tolleranza zero” con i manifestanti antigovernativi.
Da Ankara a Istanbul. Continuano in Turchia le proteste contro l'autoritarismo del governo guidato dal premier Recep Tayyip Erdogan. Nelle ultime ore la polizia turca ha evacuato piazza Taksim lanciando gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i manifestanti riuniti da giorni nel luogo simbolo della protesta antigovernativa a Istanbul. La polizia turca ha anche arrestato almeno 20 avvocati che difendono i manifestanti anti-Erdogan.
Dopo lo sgombero, i manifestanti si sono quindi ritirati nel vicino Gezi Park, il parco da cui è partita la protesta poi allargatasi a tutto il Paese. E proprio l'abbattimento degli alberi del parco nel centro di Istanbul è stata la miccia che ha fatto esplodere la protesta in corso da due settimane. Sulla questione di Gezi Park, il premier turco non ha però intenzione di arretrare e in un discorso di fronte ai parlamentari del suo partito (Akp) ha confermato che “gli alberi del parco saranno tolti e ripiantati altrove”.
Poi il premier ha invitato tutti i manifestanti che occupano il Parco a "ritirarsi", affermando che i manifestanti di Gezi "sono usati per rovinare l'economia della Turchia" e ha nuovamente accusato le lobby finanziarie e la stampa estera di attaccare il paese.
D'ora in poi, ha dichiarato Erdogan, sarà "tolleranza zero" con i manifestanti antigovernativi.
Intanto il Consiglio supremo della Radio e della Televisione turca ha multato una serie di canali televisivi accusati di aver nuociuto allo sviluppo fisico, morale e mentale dei bambini e dei giovani trasmettendo le immagini delle proteste.
L'Organizzazione delle Nazioni Unite e il governo degli Stati Uniti hanno intanto chiesto alle autorità turche di rispettare il diritto alla libertà di riunirsi dei manifestanti. “Siamo preoccupati da qualsiasi tentativo di punire le persone per aver esercitato il loro diritto alla libertà di parola”, ha affermato la portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza, Caitlin Hayden, sottolineando il diritto “di riunirsi” e di “manifestare pacificamente”.
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, da parte sua ha lanciato un appello chiedendo il rispetto della libertà di riunione e di espressione, sottolineando "l'importanza di affrontare e gestire le divergenze attraverso il dialogo", come ha dichiarato il suo portavoce Martin Nesirsky. "Le proteste devono essere pacifiche e il diritto a riunirsi e la libertà di espressione rispettati, in quanto principi fondamentali di uno stato democratico", ha concluso.
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, in un'informativa alla Camera sulla situazione in Turchia, ha sottolineato che in Italia c'è “apprensione per gli eventi” in corso e che l'”uso sproporzionato della forza” da parte della polizia o il “fermo di decine di avvocati” non possono essere “una soluzione accettabile”. “Manifestare è un diritto irrinunciabile - afferma Bonino - e il ricorso alla forza è spesso espressione di debolezza”.
Secondo il ministro degli Esteri, "è un errore guardare alla Turchia con un occhio offuscato da modelli ingannevoli". "Si è parlato – continua Bonino - di primavera turca, ma non è così. I turchi non sono arabi e piazza Taksim non è piazza Tahrir". Per il ministro, le manifestazioni contro il governo in corso da due settimane in Turchia, “ricordano più le manifestazioni viste nei nostri paesi, come Occupy Wall Street”, che le proteste della Primavera araba.
Commenti