L'Ue mette al bando i cosmetici testati sugli animali

Dall'11 marzo è in vigore in tutta Europa il divieto di commercializzazione di prodotti cosmetici testati su animali. La Commissione Ue sollecita gli stati membri a individuare metodi alternativi e i paesi terzi a seguire il suo esempio, ma per i cittadini che ogni giorno si uniscono alla campagna 'Stop Vivisection' la guerra alla sperimentazione animale è appena iniziata.

L'Ue mette al bando i cosmetici testati sugli animali
La fase di transizione è finita: l'Unione europea mette definitivamente al bando la sperimentazione animale nel settore della cosmetica, in linea con quanto previsto dal regolamento 223 del 2009. La normativa comunitaria aveva infatti previsto, dal 1 marzo 2009, il divieto di immissione sul mercato di cosmetici e di ingredienti testati su animali non umani, con una deroga, fino all'11 marzo 2013, per testare la tossicità da uso ripetuto e riproduttiva e la tossicocinetica dei prodotti. Ora che quella deroga non ha più efficacia, il divieto è totale a prescindere dalla disponibilità di metodi alternativi. Per trovarli la Commissione europea ha comunque già stanziato 238 milioni di euro tra il 2007 e il 2011 e in coincidenza con l'entrata in vigore del divieto di commercializzazione ha pubblicato una comunicazione con le indicazioni ai paesi membri per la ricerca in questo campo. L'ambizione di Bruxelles è quella di fare da apripista a livello internazionale, proponendosi come modello nella tutela del benessere degli animali non umani in tutto il mondo. L'Esecutivo Ue continua a “dialogare con i paesi terzi per convincerli a seguire l'Europa sulla stessa strada”, ha dichiarato recentemente il commissario responsabile per la Salute Tonio Borg. Eppure è proprio l'Ue a rinnegare quella strada. Il Trattato sul funzionamento dell'Unione europea afferma infatti, all'articolo 13, che "l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti". Nonostante ciò, la direttiva 2010/63/Ue sulla protezione degli animali utilizzati a scopi scientifici ammette la vivisezione e impedisce ai 27 di adottare leggi che assicurino agli animali non umani detenuti nei laboratori condizioni migliori di quelle stabilite dalla direttiva stessa. Non solo: l'attuale normativa autorizza le autorità competenti a sottoporre animali che hanno già subito procedure estremamente dolorose a nuovi esperimenti e non vincola alla sostituzione della sperimentazione animale con metodi alternativi nei casi in cui questi sono disponibili. Contraddizioni che i promotori di Stop Vivisection - un'Iniziativa dei cittadini europei che punta all'abrogazione dell'attuale normativa e all'abbandono della sperimentazione animale in tutti campi di ricerca - sono decisi a superare. La vivisezione “impone illimitato dolore e sofferenza a esseri senzienti e senza difesa”, spiegano i promotori, tra cui, per l'Italia, l'europarlamentare Sonia Alfano e il professor Gianni Tamino, docente di Biologia e Bioetica all’Università di Padova. La direttiva autorizza metodi di soppressione che vanno dalla dislocazione del collo alla distruzione del cervello, dalla decapitazione al dissanguamento; ammette l'isolamento, le scosse elettriche, la reclusione in gabbie che impediscono qualsiasi movimento; autorizza gli sperimentatori a evitare l'anestesia ogniqualvolta lo ritengano opportuno. Sofferenze indicibili che continuano ad essere difese nonostante manchino certezze scientifiche circa l'affidabilità della sperimentazione animale e nonostante la convinzione sempre più diffusa che la persistenza di questo modello ostacoli lo sviluppo di nuovi metodi di ricerca biomedica. Attraverso l'Ice - uno strumento di cittadinanza attiva introdotto dal Trattato di Lisbona – gli europei, che nel 2006 si sono dichiarati per l'86% contrari alla sperimentazione animale, hanno l'occasione di far valere la propria posizione. Raccogliendo un milione di firme entro il 1° novembre di quest'anno i promotori avrebbero infatti diritto a chiedere alla Commissione europea una nuova proposta di direttiva che obblighi la ricerca biomedica e tossicologica all'utilizzo di "dati specifici per la specie umana”. E che cancelli la vergogna del testo in vigore.

Commenti

La sperimentazione animale, in ogni sua forma, è una cosa barbara e mostruosa in ogni campo di ricerca. Un paese non può dirsi civile se continua a legalizzare simili mattatoi. Il cammino purtroppo è ancora lungo. Ma se ci uniamo, riusciremo ad accorciarlo.
Nicolle, 14-03-2013 12:14
Che Dio spazzi via questa feccia umana, convito che sia l'unica soluzione!
giuseppe, 14-03-2013 06:14
A quando il bando della vivisezione? L'opinione più diffusa è che sia necessaria, che altrimenti i farmaci nuocerebbero all'uomo. Io sono scettico e mi chiedo se questa non sia in realtà pigrizia, accettazione di comodo di ciò che si è sempre fatto
Marco, 14-03-2013 09:14
Come non sentirsi presi per il culo! Autoproduzione fuorilegge? La proposta Ue contro i piccoli coltivatori Una nuova legge proposta dalla Commissione Europea renderebbe illegale "coltivare, riprodurre o commerciare" i semi di ortaggi che non sono stati "analizzati, approvati e accettati". Un provvedimento che favorirebbe le multinazionali a danno degli agricoltori che operano su piccola scala. di Giorgio Cattaneo - 16 Maggio 2013
giuseppe, 16-05-2013 10:16

Lascia un commento


Per lasciare un commento, registrati o effettua il login.