di
Claudia Bruno
04-02-2011
La Regione Umbria approva una legge per sostenere i Gruppi d'Acquisto Solidale e promuovere i prodotti agroalimentari a chilometro zero, da filiera corta e di qualità. Si tratta della prima Regione italiana in cui viene approvata una proposta di legge espressamente dedicata al riconoscimento e all'incentivazione dei Gas.
Sostenere i Gruppi d'Acquisto Solidale e promuovere i prodotti agroalimentari a chilometro zero, da filiera corta e di qualità. Non è un bel sogno ma la decisione che ha preso la giunta regionale dell'Umbria approvando una proposta di legge espressamente dedicata al riconoscimento e all'incentivazione dei Gas.
La legge, proposta da due consiglieri dell'Idv, Oliviero Dottorini e Paolo Brutti, è stata approvata due giorni fa dal consiglio regionale umbro con 18 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astenuti. Nel testo all'acronimo 'Gas' viene aggiunta una 'p' alla fine, che sta per 'popolare'.
"La storia dei gruppi d'acquisto solidali in Italia inizia alla metà degli anni '90 quando nascono i primi gruppi. Nel 1997 nasce la rete dei gruppi d'acquisto, allo scopo di collegare tra loro i diversi gruppi, scambiare informazioni sui prodotti e sui produttori, e diffondere l'idea dei gruppi d'acquisto" ricordano i due consiglieri nell'introduzione al testo di legge. "Ad oggi sono oltre 500 i Gruppi di Acquisto Solidale registrati sul sito www.retegas.org. Molti GAS però non si sono registrati, per cui si stima che il numero di GAS presenti effettivamente in Italia sia all'incirca il doppio" segnalano.
La legge approvata dalla Regione Umbria si propone di sostenere in termini economici - oltre che di divulgazione sul territorio - le iniziative di Gruppi d'Acquisto e le attività della filiera corta. In particolare, secondo quanto riportato nel disegno di legge, la Regione si impegna a "contribuire alle spese di funzionamento, promozione ed organizzazione del gruppo con erogazioni a fondo perduto, fino ad un massimo di € 5.000 all'anno per ciascun gruppo d'acquisto".
Altro aspetto importante riguarda la promozione della fliera corta nei punti di ristoro collettivo affidati da enti pubblici, infatti viene stabilito che "nei bandi per l'affidamento di tali servizi, gli enti pubblici devono garantire la priorità a quei soggetti che prevedano l'utilizzo dei prodotti a filiera corta non inferiore al 35 per cento del complesso dei prodotti utilizzati". Alle imprese di ristorazione collettiva non affidati da enti pubblici, invece, per la stessa percentuale di prodotti agricoli 'sostenibili' acquistata all'anno potrà essere concessa una riduzione dell'aliquota Irap che oscillerà tra lo 0 e lo 0,92 per cento.
E ancora, i Comuni riceveranno dei contributi per sostenere mercati già esistenti, soprattutto se auto-organizzati, e attività di avvio per la vendita diretta, i cosiddetti farmers' market.
"L’Umbria è la prima Regione in Italia a dotarsi di una normativa che riconosce, tutela e incentiva i Gruppi di acquisto solidali e che allo stesso tempo valorizza il consumo responsabile e incentiva le produzioni locali, a filiera corta e di qualità, ha affermato Oliviero Dottorini, primo firmatario del testo di legge, che ha definito la conclusione dell'iter una "risposta concreta alle famiglie e ai produttori locali", anche perché, spiega, il risparmio per i consumatori di prodotti da filiera corta rispetto alla grande distribuzione arriva fino al 30 per cento.
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