Non emerge dai canali ufficiali, non ne viene fatta pubblicità, qualche media ne parla raramente e solo come elementi naif, quasi di folclore, eppure, aumentano costantemente le persone che con molto impegno e consapevolezza stanno costruendo una società diversa da quella ormai fallimentare e votata al suicidio che ha il denaro come dio.
Sono tanti i giovani che ritornano alla terra e riscoprono una agricoltura rispettosa di persone e ambiente e ne abbiamo dato spesso testimonianza nelle pagine di questo giornale.
Ma non sono solo i giovani che fanno scelte simili, bensì anche persone che, dopo aver lavorato per anni facendo qualcosa che non dava loro soddisfazione o che era dannoso, hanno intrapreso strade diverse da quelle prestabilite. E lo hanno fatto anche per dare un vero futuro ai loro figli e nipoti.
Le centinaia di persone che hanno partecipato ai corsi di scollocamento, nelle loro ormai numerose edizioni, dimostrano ulteriormente questo cambiamento e ogni volta si percepisce una grande voglia di riprendersi in mano l’esistenza, sfatando luoghi comuni, affrontando paure e tigri di carta.
Sono poi anche tanti i genitori che si mettono insieme e fondano scuole libertarie o parentali per dare una educazione ai propri figli fatta di creatività, libertà e un apprendimento dove il pensiero critico e la natura hanno un ruolo preponderante. Dove i bambini e ragazzi non siano costretti a stare fermi per ore e ore in aule chiuse e malsane, cosa quanto mai contro natura e assurda, considerato proprio quel periodo come la massima esplosione di energie, curiosità, voglia di fare e imparare.
Crescono e si moltiplicano ovunque progetti per ripopolare borghi e luoghi abbandonati di grande bellezza che ci sono a migliaia in tutta la penisola. Progetti per ricostruire la comunità perduta, ritrovare il senso di appartenenza al locale, adoperarsi saggiamente per la salvaguardia del territorio, praticare l’autoproduzione, la rinnovabilità delle risorse, coltivare cibo genuino, sperimentare l’aiuto reciproco, lo scambio, la semplicità.
E se possibile la crisi attuale ha ancor più accelerato la presa di coscienza che un sistema basato sullo sfruttamento indiscriminato delle risorse, sulla distruzione della natura, sull’accumulo di immense ricchezze finanziare usate da persone senza scrupoli per esercitare ancora più potere, non ha alcun futuro ed è una minaccia gravissima per tutto il genere umano e gli esseri viventi in genere.
E’ quindi indispensabile continuare ad agire nel concreto e farlo subito, mettendo insieme le forze di chi non si vuole rassegnare al clima di terrore, alle libertà minacciate da un sistema fallimentare che in tutti modi cerca di non accettare la sua inevitabile fine.
La natura e le sue leggi ineludibili mettono di fronte all’homo non sapiens, che ritiene di non avere limiti, la scelta fra il suicidio e la vita.
E la stessa natura presenta il conto a chi, allontanatosi troppo da lei, pensa follemente di essere più forte della natura stessa.
Non vi fate spaventare dal terrore, non cedete alla paura e ai tentativi di privazione della libertà di agire, della libertà di pensare diversamente da chi ci vuole tutti fotocopie, tutti proni, tutti allineati a ripetere le vuote parole di un potere alla disperazione e che recalcitrante non vuole ammettere la sua sconfitta su tutta la linea. Il suo ruggire, il suo fare la voce grossa, i suoi vani tentativi di reprime ogni dissenso, di utilizzare soldi, falsa scienza e falsa tecnologia per scopi nefasti, non ha alcun futuro.
Il mondo nuovo è in costruzione che piaccia o meno, il futuro è nelle mani e nella speranza di chi liberamente pensa e agisce con il proprio cervello e costruisce una società basata su valori di cooperazione, uguaglianza, solidarietà, attraverso l’insegnamento e le leggi della natura che sono il vero faro a cui guardare.
La foresta della speranza sta crescendo anche se non lo annunciano di certo ai telegiornali e non fa così rumore come un albero che cade.
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