Nei giorni della attuale crisi di governo c’è chi si appella a una ipotetica unità nazionale; addirittura si usano termini come responsabilità e si chiamano coloro che dovrebbero correre in soccorso di questo o quel governo come “responsabili”. Ci si appella a “responsabili” che siedono in partiti che hanno spolpato l’Italia, che hanno fatto terra bruciata dell’ambiente e per cui la cultura è fatta dalle soubrette veline negli show televisivi. Partiti e personaggi che fra loro si sono fintamente odiati e se ne sono dette di tutti i colori, recitando solamente nell’eterno teatrino che è la politica italiana. E ora improvvisamente gli attori del teatrino si riscoprono “responsabili”, di cosa però non è dato sapere. C’è chi parla di mettere da parte interessi personali in nome di un interesse più grande, che non si capisce quale potrebbe essere, dato che chi entra in politica, nella stragrande maggioranza dei casi, ci entra per un unico interesse, il suo, che poi va a combaciare con quello di chi lo manovra.
Ma quale responsabilità, ma quale unità? Ma che non ci prendano ancora una volta per i fondelli. Mai c’è stata responsabilità o unità di nessun tipo e per nessun motivo quando si è trattato di tutelare veramente la nostra salute cioè il nostro ambiente, la nostra aria, la nostra acqua, il nostro cibo, la nostra casa, la nostra terra, il nostro mare, la nostra biodiversità, le nostre culture, i nostri paesaggi: tutto devastato e svenduto al peggior offerente, proprio da quella politica che oggi invoca responsabilità. Tutto sacrificato sull’altare del profitto.
La grande vera responsabilità e impegno da prendere tutti, a iniziare dai politici, è fermare la catastrofe ambientale che è la pericolosissima emergenza.
Si agisca immediatamente su questo tema e si intervenga veramente da responsabili e in maniera unita se si hanno davvero a cuore le sorti dell’Italia e degli italiani invece di usarli a piacimento solo per tutelare interessi irresponsabili.