di
Carlo Carlucci
27-06-2011
Il 30 giugno scadono i termini per iniziare lo sventramento in Val di Susa. Se i lavori non inizieranno, si perderanno i soldi della Comunità Europea. Come si comporterà in questa situazione il "(non) governo" in Italia?
Che cosa nel frattempo terrà insieme la frammentata, sparsa galassia giovane che ha incominciato una svolta probabilmente epocale con le amministrative e poi è letteralmente esplosa con il referendum? È vero c’è stata l’opera indefessa dei comitati per l’acqua pubblica che hanno portato avanti giorno dopo giorno, mese dopo mese una battaglia che si è mostrata vincente, anzi schiacciante. Vi è stata una schiacciante partecipazione al là di ogni più rosea previsione. Già sembra proprio che niente più sarà come prima. Ora siamo in una specie di calma.
È vero i Comitati per l’acqua si sono subito accorti delle manovre per cavalcare il risultato del voto. La soluzione, che va contro la volontà espressa con il voto, da tempo adottata in Toscana (l’acqua è stata messa in mano di fatto a una banca, il famigerato Monte dei Paschi di Siena) all’indomani del voto è stata sbandierata dal governatore Rossi (e dall’astutissimo Presidente dell’acquedotto del Fiora Ceroni) come modello da esportare. Di fronte a queste illuminate manovre targate Pd i Comitati stanno riorganizzandosi, ma poi come reagirà tutto il popolo dell’acqua, quel fronte che ha portato inaspettatamente ad una vittoria schiacciante?
Vale la tesi che ci troviamo di fronte a qualcosa che vagamente si apparenta a quei movimenti, legati da un denominatore comune che caratterizzarono il ’68? O è qualcosa di ben più profondo e più vasto? Forse è presto per dirlo. Ma pare sempre più certo che vi è un minimo comun denominatore che accomuna i movimenti di protesta dalle ‘primavere arabe’, a ‘los indignados’ spagnoli, ai colori arancione o viola dei quali si riveste ogni tanto la protesta in Italia. Forse più che minimo rischia di rivelarsi un vero e proprio massimo comun denominatore.
Intanto il 30 giugno scadono i termini per iniziare lo sventramento in Val di Susa. Se i lavori non iniziano si perdono i soldi della Comunità Europea. E tutti i calcoli, calcoletti e relative tangenti cui già si era fatta la bocca? Come si comporterà il (non) governo in Italia, espressione di un non-Parlamento - perché è assodato che si tratta di un non-Parlamento? Il punto più basso e squallido di una parabola oramai arrivata al punto di non ritorno, che più in basso di così non si può.
Che faranno ‘i vertici’ titubanti, una volta per tutte che si sono assicurati l’assenso oramai a scatola chiusa del cosiddetto Parlamento o Mangiamento come sarebbe più vero chiamarlo? Inizieranno protetti dalla Polizia e dalle Forze Armate i lavori (inutili) e controproducenti? Cosa decideranno i sommi capi B&B? Delegheranno il super Scajola tirato a nuovo. Se va bene si può rilanciare, se va male la sua fine definitiva era segnata. La formula sarebbe buona, si può delegare Scajola o chi per lui, magari all’'insaputa' di B&B. No?
L’appuntamento in Val di Susa, mentre si cerca di inguaiare De Magistris a Napoli, mentre il debito lasciato dalla Moratti a Milano è enorme e peserà come un macigno sulle spalle del ‘comunista-ben-gli sta’ Pisapia, può rischiare di essere un altro boomerang per B. Bossi ad ogni sconfitta si ‘dissocia’ dal suo socio. Che il giorno dopo ha un chiarimento ‘fondamentale’ con B. Tanto governare non si governa (salvo che si possano chiamare governanti i vari Brunetta, Gelmini, Carfagna e chi più ne ha più ne metta). Legiferare neanche a parlarne, c’è poi Calderoli ridanciano che ghe pensi mi a bruciare un bel po’ di leggi già emanate. Figuriamoci farne delle altre.
E per quanto riguarda il resto del mondo? La galassia araba procede nel suo cammino ineluttabile. In Siria Assad pare sempre più un crudele anonimo Pinocchio, con morti ogni giorno, fra coloro che protestano. In Iran, dove non sono arabi ma sono mussulmani comunque, vi sono fermenti (e repressione). In Egitto e Tunisia si va avanti. In Libia Gheddafi per ora non lascia, i bombardamenti NATO cominciano ad essere sospetti (di ben altre intenzioni) e dunque si vedrà.
In Marocco il re si fa sempre più da parte mentre la protesta, pacifica, chiede ancora di più. In Arabia Saudita, i più fedeli pro USA, dove un milione e duecento mila indonesiani, donne più che altro, fanno da schiavi ad una popolazione che vive, al caldo, sugli agi derivanti dal petrolio si moltiplicano le condanne a morte (in una terribile scenografia medioevale, pubblica, dove il boia bendato di nero decapita il povero o la povera, per lo più, indonesiana che urla, si agita mentre viene forzata al ceppo su cui una specie di alabarda macabra metterà fine alla sua povera esistenza).
In Barehin si moltiplicano le condanne a morte di coloro che protestano in nome di un Islam moderato, libero, democratico. È proprio una galassia dove accanto agli esempi dell’Egitto e della Tunisia si procede a ritroso nel tempo fino al medioevo, pro USA, dell’Arabia Saudita. Ma si tratta di un’evoluzione inarrestabile. Sono pur sempre dei nostri fratelli. Lo testimoniano le V di vittoria con le dita dei giovani. Indignati anche loro, è il caso di dirlo.
Allora ce la faremo anche in Val di Susa a bloccare le ‘magnifiche sorti e progressive’? Sarebbe un altro colpo, il terzo, alla banda Bassotti e non solo, anche alla banda Bersani e al manutengolo Pdl, D’Alema. E anche al Parlamento-Mangiamento (altro che Bed and Breakfast, c’è il pranzo e la cena, bistecche e bisteccone, stipendione di gran lunga il più lauto d’Europa e pensione abbastanza lauta dopo solo 4 annetti). Mi pare che erano addirittura meno ma B&B avevano bisogno di una maggioranza ‘coesa’ e così il Mangiamento ha legiferato una volta tanto. Siamo un paese di ricchi no? Possiamo scialare neh?
Ma quando ce la faremo a dargli una spallata e cancellarli una volta per tutte?
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