di
Daniela Sciarra
13-01-2012
L’Ungheria ha autorizzato la distruzione di 1000 ettari di superfici agricole coltivate a mais transgenico. A seguito di controlli, alcuni campioni di mais sono risultati positivi, contravvenendo alla legislazione locale che vieta la circolazione di sementi OGM nel Paese.
L’Ungheria ha intrapreso numerose azioni contro l’introduzione di OGM nel territorio. Da settembre 2006 ha vietato la coltivazione del mais transgenico MON 810 della Monsanto e pochi anni più tardi, nel 2010, ha adottato lo stesso provvedimento sulla patata arricchita di amido, Amflora, ricorrendo anche alla Corte di giustizia europea contro la sua approvazione.
Nell’aprile dello stesso anno, ha sancito nella Costituzione il divieto di circolazione nel Paese degli OGM. Pochi mesi più tardi, ad ottobre, il Parlamento ha approvato con 346 voti una risoluzione che permette alle amministrazioni locali la messa al bando delle coltivazioni di piante transgeniche.
Sono tante le azioni che dimostrano la volontà dell’Ungheria di rifiutare l’introduzione degli OGM nella catena alimentare. E ancora più incisive sono state le azioni intraprese alcune settimane fa. A seguito di diversi controlli predisposti su alcuni campi di mais nelle regioni del centro e sud-ovest del Paese, sono stati prelevati e analizzati alcuni campioni che sono risultati transgenici. Il Governo ne ha così stabilito la totale distruzione. Circa 1000 ettari di terreno coltivato a mais sono stati mandati al macero, dissolvendo l’intero raccolto annuale di mais e lasciando a bocca asciutta i produttori maidicoli.
La decisione è stata presa dopo aver approvato anche un’altra norma che impone alle aziende esportatrici di certificare i propri prodotti OGM-free, stabilendo il divieto di circolazione di prodotti OGM sul territorio ungherese.
La decisione non è passata in maniera silenziosa e la Monsanto, uno dei più grandi colossi degli OGM, ha fatto appello alla Corte Municipale di Budapest affinché la risoluzione venisse sospesa. La stessa multinazionale ha poi fatto sapere, attraverso una nota, che i semi che esporta in Ungheria non sono OGM. Tuttavia, il segretario di Stato ungherese non è stato di questo parere ed ha smentito la Monsanto, affermando che le misure sono state adottate sulla base di un campione risultato positivo agli OGM dopo un’analisi dell’ufficio dell’agricoltura ungherese.
Commenti