di
Daniela Sciarra
16-07-2012
Gli Stati Uniti affidano all’agenzia per la protezione ambientale, l'EPA (Environment Protection Agency), il compito di regolare le emissioni di CO2. Un duro colpo alle lobby delle fonti fossili e un passo in avanti a favore della lotta al global warming e contro l’apertura di nuove centrali a carbone.
L'EPA, l'agenzia per la protezione ambientale Usa, ha il diritto di regolare le emissioni di CO2. Con questa sentenza il tribunale della Corte d’appello della Columbia ha messo fine a una lunga lotta tra l’EPA - che vorrebbe imporre limitazioni alle emissioni di CO2, che sono i principali gas climalteranti - e le lobby delle fonti fossili e dell’industria pesante, che sono sostenute da alcuni Stati come il Texas, che si è opposto anche rispetto a quest’ultima decisione.
Anche se la strada è ancora molto lunga per sostenere la lotta al global warming, la decisione della Corte permette all’EPA di regolare i gas serra sulla base della legge attuale, la cosiddetta Clean Air Act, e va nella giusta direzione.
Rispetto a chi sostiene che il riscaldamento globale non sia dovuto alla mano dell’uomo e che quindi non spetterebbe all’EPA decidere sui limiti alle emissioni di Co2, la sentenza stabilisce non solo che l’EPA deve continuare ad avere un ruolo proattivo applicando il principio di precauzione, ma che ha considerato correttamente la Co2 come sostanza pericolosa per la salute dell’uomo e del pianeta e per tale motivo ha il diritto di imporre limiti di emissioni a veicoli e impianti di produzione, decidendo i tempi e modi.
In questo modo gli USA si avviano verso una sostanziale moratoria dell’uso del carbone. L’EPA ha diffuso una proposta di regolamento che, se applicata, impedirebbe la costruzione di nuove centrali a carbone negli USA nei prossimi anni. Secondo l’agenzia infatti le emissioni delle nuove centrali non dovrebbero superare quelle di una centrale a gas: per una centrale a carbone vorrebbe dire dimezzare di fatto le emissioni e dotarsi dei sistemi tecnologici di cattura e dimezzamento delle emissioni che, almeno fino ad oggi, sono troppo costosi e poco efficaci.
“La proposta dell’EPA è senz’altro ambiziosa e rappresenta un notevole passo in avanti – ha commentato il WWF Italia in una nota – e notiamo con piacere che, dopo anni di latitanza dal tavolo dei negoziati internazionali sui cambiamenti climatici, finalmente gli USA si apprestano ad adottare strategie volte a salvaguardare il Pianeta e la salute dei cittadini. Un quadro normativo del genere se approvato sarebbe utile da applicare a livello europeo e italiano”.
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