di
Alessandra Profilio
10-02-2012
Per la prima volta dal 1978, le autorità federali americane hanno autorizzato la costruzione negli Stati Uniti di due nuovi reattori nucleari della centrale di Vogtle, in Georgia. Gli impianti potranno godere di un incentivo garantito dall’amministrazione Obama, proprio colui che si era presentato come l'artefice di una 'rivoluzione verde'.
Per la prima volta dal 1978, le autorità federali americane hanno autorizzato la costruzione negli Stati Uniti di due nuovi reattori nucleari in Georgia. Gli impianti dovrebbero essere operativi nel 2016 e nel 2017 e potranno godere di un incentivo garantito dall’amministrazione Obama: un prestito federale di 8,3 miliardi di dollari.
Ebbene sì: Barack Obama, proprio colui che si era presentato all'America e al mondo intero come l'artefice di una 'rivoluzione verde', promuove ora l'atomo, malgrado il problema della sicurezza nucleare sia drammaticamente riemerso con il recente disastro di Fukushima.
I due futuri reattori della centrale di Vogtle, in Georgia sono degli AP1000 di terza generazione ad acqua pressurizzata del gruppo giapponese Toshiba e della sua filiale americana Westinghouse.
Negli Stati Uniti non veniva autorizzata la costruzione di una centrale nucleare dal 1979, quando ci fu la parziale fusione del nucleo del reattore di Three Mile Island, in Pennsylvania. In seguito all'incidente, la commissione sul Nucleare ha adottato standard per la sicurezza più elevati, che hanno determinato un notevole aumento dei costi per la costruzione degli impianti e hanno bloccato i progetti di decine di nuove centrali.
Kristine Sviniki, uno dei componenti del comitato che ha approvato la costruzione dei nuovi reattori, ha spiegato che il progetto di ingrandimento della centrale di Vogtle rappresenterà un investimento di 14 miliardi di dollari e “4.000-5.000 posti di lavoro nel momento di picco di attività nel cantiere”. Sviniki ha inoltre aggiunto che “non c'è nessuna amnesia individuale o collettiva” di Fukushima.
Non la pensa però così il presidente della Commissione per il nucleare (Nrc), Gregory Jaczko, che si è opposto al progetto facendo riferimento proprio al disastro avvenuto nel marzo scorso in Giappone. “Non posso approvare questa autorizzazione come se Fukushima non fosse mai accaduto”.
Un pericolo, legato all'incidente presso la centrale giapponese, che peraltro non è stato ancora superato. Soltanto pochi giorni fa infatti, la Tepco, società che gestisce il disastrato impianto di Fukushima, ha comunicato che da alcuni giorni la temperatura all'interno del reattore n.2 ha ripreso a salire. La realtà, insomma, sembra smentire le precedenti rassicurazioni delle autorità nipponiche circa la stabilità e la sicurezza raggiunte dai reattori.