La multinazione farmaceutica Pfizer ha annunciato che stima in 15 miliardi di dollari (12,4 miliardi di euro) per il 2021 i ricavi aggiuntivi derivanti dalle vendite del vaccino sviluppato con la tedesca BioNtech, il Comirnaty (QUI informazioni sul vaccino).
Quello di Pfizer-Biontech è stato il primo vaccino Covid a ricevere l'autorizzazione e la valutazione di Pfizer è persino solo prudenziale: la casa farmaceutica afferma infatti che gli introiti potrebbero aumentare ulteriormente se verranno siglati nuovi accordi di vendita. La valutazione dei ricavi è fatta ipotizzando una divisione 50/50 con BioNtech. Pfizer ipotizza di vendere nel 2021 circa 2 miliardi di dosi.
Mentre Oxford/AstraZeneca e Johnson & Johnson hanno scelto di rinunciare ai profitti del vaccino nel corso della pandemia Pfizer e Moderna hanno preso la strada opposta. Questo spiega anche la differenza di costo. Il vaccino Pfizer costa 19 dollari a dose, quello Moderna 25 dollari. I vaccini Astrazeneca vengono invece venduti a circa 4 dollari. Eppure, soprattutto nella prima fase dello sviluppo, sia Moderna che Pfizer e BioNtech hanno ricevuto ingenti finanziamenti pubblici. Oltre due miliardi di euro per Moderna e circa mezzo miliardo di euro per Pfizer/BioNtech. Solo in un secondo momento, quando i profitti erano ormai assicurati, hanno iniziato a muoversi anche i capitali privati, come spiega anche Il Fatto Quotidiano. L’entità dei proventi garantiti dal vaccino spiega, se mai ve ne fosse bisogno, la ritrosia di fronte all’ipotesi di rendere i brevetti liberamente accessibili per accelerare la produzione e facilitare la somministrazione anche nei paesi più poveri.
Sulla effettiva percentuale di efficacia dei vaccini Pfizer e Moderna ha sollevato però forti obiezioni anche l'associate editor del British Medical Journal, Peter Doshi, che, a una dimensione dei dati seppur parziali forniti dalle due multinazionali, ha asserito che l'efficacia si fermerebbe a un 29%. E ha chiesto a gran voce che vengano forniti i dati originali, che però pare non arriveranno prima di un paio d'anni.
A sostenere come non sia assolutamente auspicabile né giustificato ipotizzare l'obbligo del vaccino è la Rete Sostenibilità e Salute, che ha raccolto riflessioni, analisi e dati in un documento che trovate QUI.
Molto interessante anche l'intervento del dottor Adriano Cattaneo dell'associazione di medici e operatori sanitari NoGrazie, che, dopo avere sottolineato i conflitti di interesse che permeano gli studi su questi vaccini, ha analizzato mancanze e carenze degli studi stessi mettendo in risalto i dati importanti che mancano. QUI il suo intervento.