Veleni nei campi sì ma fotovoltaico no? Fatemi capire...

Non si vogliono gli impianti fotovoltaici nei campi perché ci si deve coltivare? Giusto, ma cosa si coltiva nei campi oggi? Chi protesta si preoccupa della chimica che invade quei campi che vuole "tutelare"? E di tutte le altre contraddizioni che accettiamo?

Veleni nei campi sì ma fotovoltaico no? Fatemi capire...

Premetto che da molti anni mi occupo professionalmente di energie rinnovabili e sul tema ho sempre dichiarato questi aspetti basilari:
1) Prima di parlare di quale energia usare, chiediamoci quanta ce ne serve per fare cosa e se quella che usiamo la stiamo sprecando
2) Le energie rinnovabili sono un'ottima soluzione perché sono molto meno impattanti dal punto di vista ambientale piuttosto che i combustibili fossili o il nucleare, sono rinnovabili appunto, decentralizzate e ognuno potenzialmente può diventare autonomo e quindi non dipendere più da bollette e dai Dracula energetici di turno
3) Realizzare grandi centrali, nel caso delle energie rinnovabili, non ha molto senso, proprio per la loro natura decentralizzata, diffusa, modulare e controllabile
4) L’Italia ha un potenziale di energia rinnovabile enorme e già da tempo poteva diventare autonoma energeticamente.
5) La superficie di tetti in Italia, di edifici abbandonati, capannoni, industrie, opere di ogni tipo già esistenti adatte allo scopo, potevano e potrebbero ospitare pannelli fotovoltaici praticamente ovunque senza dover utilizzare un centimetro di terreno.

All’epoca quando affermavo tali ovvietà, gli “esperti” mi dicevano che ero un illuso, un povero ambientalista che non sapeva come stavano le cose. Ma quegli stessi “esperti”, spalleggiati dagli immancabili professori universitari o simili, prezzolati dalle stesse multinazionali ai primi posti a livello mondiale per inquinamento, emissioni di gas serra, devastazione ambientale, danni alle
popolazioni, ecc, oggi fanno pubblicità per installarti un bell’impianto fotovoltaico sul tetto di casa...
A queste mie dichiarazioni, fatte innumerevoli volte ad amministratori pubblici di tutte le specie, politici di ogni livello, decisori vari, tecnici, ecc, seguivano zero fatti e si proseguiva, senza il minimo senso, criterio o scrupolo, nell'uso di combustibili fossili nel “Paese del sole”.
Ora che per ovvi motivi di catastrofe ambientale e climatica, si è capito che le rinnovabili sono la vera alternativa ma soprattutto un business non indifferente, ecco orde di speculatori che vogliono ovviamente tutti la loro fetta di torta. Improvvisamente l’Italia è diventata, come avevo sempre detto, l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili e si vogliono installare sistemi ovunque e più grandi sono e meglio è per guadagnarci. E come è successo per i combustibili fossili, lo si fa senza alcuna motivazione se non quella speculativa, senza chiedersi se ha senso, che cosa ci produciamo con quella energia (ovvero infinite merci e servizi assolutamente superflui) e in mano a chi è.
E visto che il sistema che impera è quello suicida della crescita infinita in un mondo dalle risorse finite, si vorrebbe continuare la cuccagna alimentandola con le rinnovabili, così si fa anche bella figura...
È evidente che laddove si installano chilometri quadrati di fotovoltaico nei campi o torri eoliche alte cento metri, la gente giustamente protesta. Ma dietro a queste proteste c’è del ragionamento razionale? Per gli scempi al paesaggio l’Italia è indiscutibilmente la numero uno al mondo, con infiniti esempi ma non mi è sembrato di vedere molte proteste contro viadotti, cattedrali nel deserto, assurde e costosissime opere di archistar, palazzoni sulle coste, cementificazione ovunque che continua a ritmi forsennati, mostri architettonici, autostrade, enormi tralicci dell’alta tensione da nord a sud, da est a ovest che deturpano i nostri meravigliosi paesaggi, centrali a combustibili fossili grandi come piramidi d’Egitto che si vedono a decine di chilometri di distanza. E tutto ciò già fa sentire puzza di bruciato e fa venire più di una perplessità circa le proteste contro le energie rinnovabili.
Non si vogliono gli impianti fotovoltaici nei campi perché ci si deve coltivare? Giusto, ma cosa si coltiva nei campi oggi? Prendete anche solo le vigne, che sono praticamente ovunque e che nella stragrande maggioranza dei casi sono riempite di chimica. Immaginate il Chianti: certo coperto di fotovoltaico sarebbe un orrore, invece coperto di vigne chimiche ci va bene, anzi benissimo e nessuno (tranne pochi illuminati come la indomita Sonia Savioli) dice nulla contro questo attacco micidiale alla natura e alle salute delle persone.
Paradossalmente se i campi fossero coperti di fotovoltaico non si coltiverebbe granchè ma la cosa finirebbe lì. Con le vigne chimiche non si coltiva comunque niente che sfami le persone e quello che si coltiva è di dubbia utilità, visto che in caso di carestie al massimo potremmo ubriacarci.
Anche qui si tratta di pura e semplice speculazione, inoltre la vigna è una delle coltivazioni in cui si fanno più trattamenti in assoluto e si avvelena qualsiasi cosa: il vino stesso, la terra, l’acqua, l’aria, facendo un disastro contro le persone e ogni essere vivente che abbia la sfortuna di frequentare quelle zone. E visto che da decenni ormai si usano veleni, quelle terre sono praticamente morte, molto peggio che se ci si mettesse il fotovoltaico sopra.
Per non parlare di tutte le altre monoculture o coltivazioni dappertutto in Italia piene di chimica che avvelenano la gente con i loro prodotti schifezze e che avvelenano l’aria, l’acqua, rendendo anche in questo caso, i terreni dei deserti privi di vita.
Valutato tutto ciò, ci si chiede perché le proteste contro il fotovoltaico sì e per il resto no? Il fotovoltaico uccide l’agricoltura e la chimica no? Ma si è davvero per la salvaguardia di ambiente e persone? Che gioco si sta facendo? Per caso più o meno volontariamente quello dei dinosauri del fossile che cercano di dare gli ultimi colpi di coda?
Viene da chiedersi poi se chi protesta sia veramente per la tutela della salute e dell’ambiente e quindi abbia costruito o ristrutturato le case con materiali bioedili e rese a consumo pressochè zero, abbia optato per il massimo risparmio idrico, abbia ridotto l’elettrosmog, mangi cibo biologico e in gran parte autoprodotto, sia vegetariano o vegano, abbia zero sprechi e spese non necessarie e così via. E chissà se, così come spero, si batte per una società della decrescita, perché con quella attuale gli metteranno un pannello fotovoltaico o un eolico pure sulla testa....
Non so, ma qualcosa mi dice che i protestatari non facciano nulla di tutto questo e allora le loro proteste sono ben poco credibili perché magari fermeranno qualche campo fotovoltaico o impianto eolico ma di certo non centrano il vero problema che è a monte, cioè quale società si vuole e cosa si fa per ottenerla? Da lì in poi si ragiona anche sugli aspetti energetici e stiamo sicuri che una società non di rapina e sfruttamento di persone e ambiente, non ha bisogno di chilometri di fotovoltaico nei campi e pale eoliche alte centinaia di metri.
Chiarisco che queste opinioni sono espresse senza curarsi che siano populiste, di avere dei like o “followers”, di cavalcare malcontenti, di creare movimenti o partiti per puntare immancabilmente a ricchi stipendi garantiti da poltrone parlamentari o di altro tipo. Sono semplici e ovvi ragionamenti, quindi per loro natura impopolari ma anche quando parlavo di inevitabile diffusione delle rinnovabili tanti anni fa, erano ragionamenti impopolari e mi pare che le cose siano andate in un certo modo... Traete voi le ovvie conclusioni...
E per finire una notizia, stanno per essere diffusi pannelli fotovoltaici verticali, proprio per essere messi nei campi senza creare troppi problemi all’agricoltura e avendo vari vantaggi. Quando si diffonderanno e taciteranno le proteste, i protestatari capiranno che il problema non è il fotovoltaico ma la produzione assurda di tutta questa energia per realizzare merci e servizi illimitati che stanno devastando il mondo?
Dubito, perché magari brinderanno con del vino rigorosamente chimico che tanto bene fa alla salute e all’ambiente...

 

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