Grazie al quotidiano The Guardian è possibile seguire in diretta, con lanci twitter, brevi video e immagini il vertice sul clima che si tiene a New York
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Il vertice si è aperto oggi a New York; il summit delle Nazioni unite sul clima è stato convocato dal segretario generale Ban Ki-moon per mobilitare (ma ormai sono sempre meno quelli che credono in una seria intenzione) i Paesi ad agire in vista dell’accordo globale che dovrebbe essere siglato durante la conferenza in programma a Parigi a dicembre del 2015. Paesi di tutto il mondo si sono accordati (al momento solo sulla carta e come manifestazione di intenzione) sulla necessità di raggiungere entro la fine dell’anno prossimo un nuovo patto sul clima, universale e legalmente vincolante. Ban Ki-moon ha invitato al vertice i leader di oltre 120 Paesi, nonché rappresentanti di vari settori, ritenendo che possano contribuire con idee e iniziative alla lotta contro il riscaldamento globale ma è proprio questa scelta (si tratta per lo più di rappresentanti di settori produttivi) ad essere stata fortemente criticata. Il summit non fa parte dei negoziati sulla Convenzione quadro delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici e nel corso del meeting non si terranno colloqui relativi alla convenzione.
Multinazionali e governi che si riuniscono a New York hanno anche scatenato critiche e proteste in tutto il mondo per l’assenza fino ad ora di reali politiche a tutela del clima. Domenica soltanto a New York 300mila persone sono scese in strada per manifestare e lunedì gli attivisti per il clima sono scesi su Wall Street. In migliaia hanno protestato nel quartiere della Borsa di New York contro il ruolo del «Big Business» nel cambiamento climatico. «L'obiettivo è di puntare i riflettori su un sistema finanziario che perpetua la crisi climatica trasportando l'energia di ieri a Wall Street», ha spiegato Bessie Schwartz, portavoce del gruppo dietro la campagna #FloodWallStreet.