di
Valentina Vivona
28-05-2013
È iniziato ieri il cammino di un gruppo di giornalisti nella parte toscana della via Francigena. Bagno Vignoni, nella provincia di Siena, è stata la prima tappa di questo viaggio che si concluderà il 31 maggio, in coincidenza con l'inizio del Festival della Viandanza.
Pellegrino è una parola latina che significa andare per luoghi stranieri. Bagno Vignoni, nella provincia di Siena, ne ha sempre visti tanti di forestieri: Santa Caterina si è immersa nelle sue acque termali, innumerevoli devoti hanno sostato nel cammino verso Roma della via Francigena, un regista russo di nome Andrej Tarkovskij girò sul finire degli anni Settanta il kolossal Nostalghia.
“Prima del suo arrivo”, ricorda Diego, “i tetti avevano i buchi. Da allora, ha preso vita un turismo culturale di alto livello”. Imprenditori milanesi, artisti romani, turisti inglesi e tedeschi hanno acquistato le case di un borgo grande 4,5 km sviluppatosi attorno alla piscina termale del borgo. Una ricchezza di proprietà della famiglia Chigi fino a quando il comune non ne ha preso la gestione nel 2008; per mancanza di investimenti, tuttavia, la vasca è stata in quattro anni dismessa e chiusa al pubblico.
Le terme sono oggi una prerogativa delle tre strutture ricettive di Bagno Vignoni. Il nonno di Diego, contadino marchigiano, acquistò da un atleta di lotta greco-romana il palazzone antistante la vasca centrale e fondò, nel 1977, l’Hotel Le Terme. “Allora eravamo l’alternativa spartana all’Hotel La Posta”. L’albergo si è poi adeguato al turismo raffinato che caratterizza il borgo. “Ad essere nati e cresciuti a Bagno Vignoni”, commenta Diego, “saremmo oggi io e altre cinque persone”.
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