di
Alessandra Profilio
21-10-2010
Diffusa nella serata di ieri la notizia che si procederà alla seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio. A seguire, una notte di fuoco caratterizzata dagli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine. I cittadini non si rassegnano. Il Sindaco: "Fallimento delle Istituzioni".
Razzi, petardi, lacrimogeni. Anche stanotte, il fuoco ha illuminato il cielo di Terzigno. Ad infuocare la protesta che i cittadini portano avanti ormai da settimane è stata, nella tarda serata di ieri, la notizia che si procederà all’apertura della seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio.
La decisione è stata presa dei parlamentari del Pdl campano, insieme con il governatore Stefano Caldoro e i presidenti delle Province di Napoli, Avellino e Salerno, Cesaro, Sibilia e Cirielli.
Un via libera che ha suscitato l’immediata reazione dei cittadini, che già denunciano i gravissimi disagi provocati dalla prima discarica aperta, e degli amministratori locali.
"Mi dimetto dal Pdl. Non posso essere complice di una scelta così scellerata e grave", pesanti le dichiarazioni del sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, subito dopo aver appreso l’esito del vertice del Pdl a Roma. "La decisione è grave non solo per la salute pubblica, ma anche dell'ordine pubblico. Sono profondamente preoccupato per quanto potrà accadere su questo territorio sin dalle prossime ore. È il fallimento delle istituzioni".
La tensione tra i manifestanti e le forze dell’ordine (oltre 200 gli agenti, in assetto antisommossa e circa una quarantina i mezzi blindati) si è accentuata poco dopo la mezzanotte. Secondo la polizia, nei numerosi scontri che si sono verificati durante la notte alcuni manifestanti hanno lanciato pietre e petardi contro le forze dell'ordine che hanno risposto con i lacrimogeni. Due persone sono state fermate ed in seguito rilasciate. Una macchina della polizia è stata incendiata.
Questo il bilancio dell’ultima notte di scontri a Terzigno. Nella mattina, un nuovo blocco stradale è stato attuato dai manifestanti – con rami di alberi, cartelli stradali e sacchi della spazzatura – in via Panoramica, nelle vicinanze della discarica Sari.
Poco prima 31 camion avevano sversato i rifiuti nella discarica.