Cambiare, spesso, non è neppure una decisione ma proprio una necessità, un'evoluzione indispensabile del nostro essere al mondo. E' per questo, forse, che chi lo fa non lo racconta come qualcosa di impraticabile elencandone le difficoltà e gli ostacoli sulla sua strada. Al contrario, chi attua il cambiamento se ne innamora perdutamente e molto raramente torna indietro. Chi attua il cambiamento, in un modo o nell'altro, è destinato a coinvolgere tutti gli altri, a cominciare dalle persone che gli sono vicine: la famiglia, gli amici, la gente in contatto sui social, i colleghi. Il contagio è inevitabile per i semi e le spore che si lasciano cadere intorno ogni volta che parliamo, agiamo o facciamo scelte in una direzione o in un'altra.
Il cambiamento ha bisogno di condizioni favorevoli, di conoscenza, consapevolezza, sensibilità, informazione e tempo di riflessione, cose che nel modo in cui viviamo, ai ritmi velocissimi cui siamo abituati e assuefatti, sono sempre più difficili. E sono proprio queste condizioni a doppio taglio che diventano poi la giustificazione per non iniziare mai. Siamo spesso inconsapevoli del fatto che siamo quasi sempre noi stessi le condizioni all'interno delle quali il cambiamento si realizza. Per noi e per gli altri
Il libro "Vivere senza supermercato" è il risultato di una storia di cambiamento possibile. Voluta e vissuta dall'autrice, Elena Tioli, che ha cambiato radicalmente le sue abitudini. Due anni interi senza entrare in un supermercato, destinati a diventare molti di più. Ma per quale motivo? Che senso ha? Cosa c'è di male a fare la spesa in un grande centro commerciale? E poi, come sopravvivere senza in una grande città come Roma? Fare la spesa, in realtà, è molto di più che acquistare generi alimentari e prodotti per la casa. E' un vero e proprio atto politico e rivoluzionario con un significato preciso e con un impatto sulla nostra vita e sul nostro tempo, sull'ambiente in cui viviamo, sul lavoro delle persone in Italia e nel mondo e persino sulle nostre relazioni. Il momento dell'acquisto, il desiderio, il trovarsi in un luogo più grande di un tempio religioso, con prodotti nuovi e lucenti che non vediamo l'ora di portarci a casa stimola un'eccitazione cui pochi possono ormai rinunciare. Interi reparti stipati all'inverosimile di oggetti e alimenti tossici impacchettati in confezioni colorate e accattivanti e di cui ignoriamo (quasi sempre) la provenienza vengono presi letteralmente d'assalto ogni giorno. La spinta è la pubblicità martellante in tv, i bisogni spesso indotti, il poco o pochissimo tempo a disposizione per farci domande.
Questo significa quantità spropositate di imballaggi spazzatura, veleni e tossine riversati nell'ambiente e nei nostri piatti ogni giorno, tempi senza fine in macchina e a cercar parcheggio, sfruttamento nelle filiere senza fine della grande distribuzione, accumulo di oggetti e alimenti in eccesso che in buona parte butteremo, soldi spesi inutilmente.
Su questo possiamo anche essere d'accordo ma poi, nella vita di tutti i giorni, quanto è difficile iniziare a fare la spesa in modo diverso, critico ed etico? Elena Tioli, 34 anni, con un lavoro che la assorbe tutta la giornata e con un passato da consumatrice inconsapevole, è riuscita a percorrere le strade della spesa alternativa tra Gruppi di Acquisto Solidale, negozietti di quartiere, botteghe, produttori locali e la ricerca di prodotti a km zero e biologici. In due anni non è stato soltanto il portafoglio e la qualità di ciò che ha portato a casa a giovarne ma anche un diverso approccio alla spesa che ha generato, di volta in volta, sempre più conoscenza e consapevolezza sulle conseguenze di ogni piccolissimo gesto di acquisto e consumo.
"Vivere senza supermercato" è un libro scritto in uno stile semplice, leggerissimo, divertente e divertito, ironico, scorrevolissimo. Elena Tioli affronta ogni aspetto della nostra spesa: dai cibi preconfezionati e pronti ai prodotti per l'igiene personale e per la casa, dai prodotti usa e getta in plastica di cui siamo campioni di produzione e consumo all'acqua in bottiglia, dalla realtà degli orti urbani alla “necessità” del consumo di carni. Che cosa c'è dietro l'abitudine di acquistare un determinato prodotto? E quali sono le conseguenze a livello locale e globale? Il libro è anche un vero e proprio manuale con esempi, consigli, riferimenti e contatti utili per chi vuole cominciare a dare una svolta consapevole e critica al suo modo di acquistare. Non è necessario farsi sopraffare dalle difficoltà di organizzazione o da tutto quello che ci sarebbe da fare. E' possibile iniziare anche solo soffermandosi e riflettendo sul proprio stile di consumo e gradualmente ridurre gli sprechi o cimentandosi in piccole autoproduzioni. La consapevolezza vien facendo. E si vedrà che non è poi così difficile, dice l'autrice. Anche lavorando a tempo pieno e vivendo in città, cambiare abitudini può rivelarsi, oltre che utile, estremamente creativo e divertente. Per tutti.
In ogni caso, dopo aver letto questo libro, entrare in un supermercato non sarà più la stessa cosa.