I rappresentanti di 194 Paesi riuniti a Cancun per la sedicesima Conferenza delle parti della Convenzione Onu sul clima stanno analizzando in questi giorni due testi di negoziato: il protocollo di Kyoto e la proposta di bozza sulla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite (LCA). Secondo il Wwf, il summit potrà concludersi positivamente a patto che sul tavolo dell'incontro non manchi un elemento fondamentale: l'ambizione.
I negoziati a Cancun sono entrati nel vivo e i delegati si stanno confrontando sulle grandi sfide dei cambiamenti climatici con due testi negoziali: entrambe le bozze contengono opzioni 'strategiche' che potrebbero tradursi in un risultato positivo a Cancun.
“Ora si comincia a fare sul serio, ma quello che occorre ai negoziatori e che purtroppo finora è mancato, è l'ambizione. Tutti sanno che a Cancun non si raggiungerà l'accordo globale, per il quale bisognerà aspettare il prossimo appuntamento in Sud Africa. Ma i passi in avanti devono essere concreti e soprattutto in linea con le finalità ambientali della Convenzione e fare dei progressi nella giusta direzione, il trattato globale. Le opzioni contenute nelle bozze di testo dei due testi negoziali rappresentano punti importanti su cui fare leva”, ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Energia e Clima del WWF Italia.
Il protocollo di Kyoto
La proposta per il Protocollo di Kyoto contiene due approcci principali: lasciare il Protocollo di Kyoto invariato, oppure rafforzarlo. Il WWF chiede di rafforzare il Protocollo di Kyoto ma per farlo occorrerà una considerevole intensità di sforzi da parte dei negoziatori e nonostante ciò l’obiettivo è ampiamente raggiungibile.
Per rafforzare il testo sarà particolarmente importante sostenere le opzioni che eliminano numerose 'scorciatoie contabili' che consentono ai paesi di modificare i dati riguardanti le loro emissioni effettive. Ad esempio, il testo contiene un’opzione che consente di ridurre al minimo le possibilità di ricorrere a una scappatoia che avrebbe consentito a quantità eccessive di crediti di carbonio assegnate all’Ucraina e alla Russia di essere prolungati per il periodo post-Kyoto.
Inoltre il testo contiene un’opzione che consente di sostenere un metodo più esatto per la misurazione della riduzione delle emissioni mediante le foreste, eliminando le scappatoie che consentono ai paesi di sovrastimare l’uso delle foreste come depositi di carbonio. Stando al rapporto del Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) pubblicato questa settimana, queste due opzioni abbinate tra loro potrebbero ridurre significativamente lo sforzo necessario per riportare le emissioni globali a livelli che consentano di mantenere il riscaldamento al di sotto dei 2 gradi C rispetto ai livelli preindustriali.
Il testo contiene anche un’opzione per la definizione delle modalità per evitare il doppio conteggio delle iniziative di riduzione delle emissioni dei paesi sviluppati e degli obblighi finanziari verso i paesi in via di sviluppo, obblighi distinti che hanno una loro importanza individuale.
Per il WWF sostenere queste tre opzioni sarebbe essenziale per garantire la futura integrità del Protocollo di Kyoto. E tenendo a mente queste opzioni, i governi dovranno garantire una linea che possa condurre all’accordo per un secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto, unitamente alla necessità di garantire un accordo legalmente vincolante al di fuori dell’altro binario negoziale.
La proposta di bozza sulla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite(LCA)
La bozza del testo garantisce una valida base per il negoziato. Ora ci attendiamo che i governi accettino il testo per poter uscire dalla fase procedurale ed entrare nella fase sostanziale dei negoziati. Nel testo vi sono numerose opzioni per le quali esprimiamo il nostro sostegno generale e chiediamo ai negoziatori di sostenere le opzioni più energiche.
Tuttavia, mancano alcune voci. Dato che ci troviamo qui sostanzialmente per affrontare il problema del riscaldamento globale il WWF accoglie con favore la richiesta contenuta nell’ultima proposta di negoziazione che auspica una verifica dell’adeguatezza delle iniziative in relazione al raggiungimento dell’obiettivo di lungo termine di limitare il riscaldamento a 2 gradi C, e di verificare al tempo stesso se tale obiettivo dovrebbe essere rafforzato portandolo a 1,5°, come richiesto dai paesi più vulnerabili. Il testo precisa che questa verifica dovrebbe iniziare nel 2013 ed essere completata entro il 2015, un dato significativo considerato che questo corrisponderebbe al calendario per la prossima tornata di negoziati per i nuovi impegni assunti dai paesi.
“Quello che manca è un chiaro e formale riconoscimento del divario esistente tra gli attuali impegni e l’obiettivo, divario che deve essere colmato. Vorremmo vedere l’avvio immediato di un processo finalizzato alla valutazione del divario e alle modalità per la sua eliminazione. Speriamo che qui a Cancun si possa ulteriormente chiarire che l’obiettivo ultimo di questa verifica è il potenziamento degli impegni per garantire il raggiungimento dei nostri obiettivi di limitazione del riscaldamento – ha concluso Midulla -. Nel testo corrente non si affronta la questione della forma legale: noi vogliamo che questi negoziati siano finalizzati a concordare un trattato legalmente vincolante parallelamente alla prosecuzione del Protocollo di Kyoto. Naturalmente, dovremo vedere cosa accadrà sul fronte dei negoziati per il Protocollo di Kyoto”.