di
Alessandra Profilio
13-02-2012
"Lo zucchero causa danni alla salute e rende dipendenti, la sua vendita andrebbe regolata per legge". È questa la conclusione a cui arriva uno studio della University of California. La proposta dei ricercatori americani è quella di tassare tutti i cibi e le bevande contenenti zucchero aggiunto.
“Lo zucchero fa danni alla salute e rende dipendenti, la sua vendita andrebbe regolata per legge”. È questa la conclusione di uno studio della University of California pubblicato sulla rivista Nature.
Secondo i ricercatori americani, lo zucchero, al livello consumato in occidente, cambia il metabolismo, alza la pressione, altera i segnali ormonali e provoca danni significativi al fegato. I pericoli per la salute derivanti dal consumo di zucchero, sostiene la ricerca, sono largamente simili a quelli che si hanno bevendo troppo alcol.
Ecco perché secondo gli studiosi statunitensi i Governi dovrebbero iniziare ad interessarsi a questo problema, disincentivando il consumo di zucchero e mettendo al corrente la popolazione circa la pericolosità di questo alimento. I ricercatori americani propongono ad esempio di tassare tutti i cibi e le bevande contenenti zucchero aggiunto e di vietarne la vendita vicino alle scuole, ponendo dei limiti di età alla possibilità di comprarli.
Si tratta, spiegano i ricercatori, di una questione di quantità. In particolare in alcuni Paesi, come gli Usa, si assume troppo zucchero, tanto che negli ultimi 50 anni il consumo medio pro capite è addirittura triplicato.
Negli Stati Uniti - dove oltre i due terzi della popolazione è in sovrappeso, e fra questi ultimi oltre la metà è obeso - l'apporto quotidiano di calorie date solo dallo zucchero è spesso superiore alle 500 unità. Ciò significa che oltre un terzo delle calorie ingerite ogni giorno dagli americani deriva esclusivamente dallo zucchero. Quest'ultimo, avvertono gli studiosi americani, favorisce l'insorgenza di patologie, come diabete, malattie cardiovascolari e tumori, responsabili di 35 milioni di morti all'anno nel mondo.
Prima ancora degli studiosi della University of California, a lanciare l'allarme sulla pericolosità dello zucchero è stato lo scrittore americano William Dufty in un libro intitolato Sugar Blues che, pubblicato nel 1975, è diventato un successo commerciale. Nel testo Dufty sostiene che lo zucchero è una droga distruttiva (proprio come l'oppio, la morfina e l'eroina) che crea dipendenza ed è estremamente dannosa per il corpo umano. Lo scrittore sostiene inoltre nel suo libro che l'industria dello zucchero concorre a tenere gli americani dipendenti da zucchero.
Dobbiamo dunque escludere lo zucchero dal nostro regime alimentare e rassegnarci ad una vita 'amara'? Non proprio, dal momento che esistono alternative naturali a questo elemento. Recentemente infatti è stata approvata la commercializzazione in Europa del dolcificante tratto dalla Stevia, pianta autoctona del Sud America, di cui l'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha assicurato la salubrità per il consumo umano.
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