Terremoto in Emilia: “io il Parmigiano Reggiano non lo compro”

Il terremoto che ha messo in ginocchio l'Emilia ha colpito anche i magazzini di Parmigiano Reggiano. Negli ultimi giorni si sono dunque moltiplicati gli appelli per salvare il formaggio 'terremotato' e sostenere i caseifici che producono il prestigioso parmigiano. C'è però anche chi, come Filippo Schillaci, ha deciso di non rispondere a questo appello, in nome di “una solidarietà di ordine superiore”, quella verso il pianeta..

Terremoto in Emilia: “io il Parmigiano Reggiano non lo compro”
Considero la solidarietà qualcosa di più di un dovere. La considero un modo di essere connaturato all’individuo sano. Doppiamente mi indigna dunque il vederla praticata in maniera inopportuna, l’udirla nominare a proposito di azioni che ne sono la grottesca parodia se non la negazione. Sta accadendo ancora una volta in questi giorni, dopo il terremoto che ha colpito Torino provocando seri danni anche negli stabilimenti dell’industria automobilistica che ne è il simbolo: la FIAT. E qui nasce la grande idea della dirigenza aziendale: comprate le automobili danneggiate dal sisma; sono un po’ ammaccate ma funzionano benissimo. Fatelo per solidarietà con le vittime del terremoto e con l’industria automobilistica che qui crea tanti posti di lavoro e che è ormai una tradizione consolidata, un motore dell’economia ecc. ecc. Prezzi equi. Sconti speciali per chi compra un SUV. Non c’è stato nessun terremoto a Torino. C’è stato invece in Emilia la cui FIAT si chiama industria casearia, quella del 'prestigioso' parmigiano reggiano. Non si sono ammaccate le automobili ma le panciute forme di parmigiano, icone esemplari di quell’estetica dell’obesità che ormai dilaga ovunque fra gli indigeni dei paesi industrializzati. Il resto però è accaduto davvero. E immagino che siano in molti in questi giorni a comprare ancor più del solito il parmigiano in risposta all’appello. E a sentirsi 'solidali' con chi è in difficoltà. Se poi l’appello viene da chi può ammantarsi della coccarda del biologico o del pedigree di piccolo produttore o di una qualunque aura di produzione alternativa allora gli si spalanca anche l’orizzonte dei GAS, del mercato solidale, degli ambientalisti. Tutti lì a comprare formaggio e a sentirsi solidali. Io no. Perché c’è una solidarietà di ordine superiore su cui modello le mie azioni: quella verso il pianeta. Il male, diceva Lanza del Vasto, consiste semplicemente nell’operare per il bene di una parte. Infischiandosene, aggiungo io, di tutto il resto. Bene, guardiamole, queste appetitose forme di parmigiano, ovvero ciò che è uno degli aspetti più discutibili e deleteri dell’economia emiliana, dal punto di vista di tutto il resto e capiremo perché comprarle non c’entra nulla con la solidarietà, capiremo anzi perché se esse non esistessero sarebbe meglio. Parliamo innanzi tutto di impatto ambientale: produrre qualsiasi cosa costa, no, non in termini economici ma in termini di sottrazione di risorse alla biosfera. È questo fra l’altro il motivo per cui il paradigma della crescita produttiva 'infinita' è un puro delirio. Ci sono poi cose produrre le quali costa più che produrne altre. Nel caso degli alimenti, produrre quelli di origine animale costa di più, spesso molto di più di quelli di origine vegetale. I quattro alimenti a più alto impatto ambientale sono le carni rosse, il pesce, il latte e, se lo è il latte, a maggior ragione il formaggio. Diciamolo meglio: l’industria casearia, in quanto parte di quella zootecnica su cui ovviamente si basa, è fra tutte le attività umane una di quelle che più stanno devastando la Terra. “Ma è un cibo buono, sano”, protesteranno a questo punto i caseificatori. “Fa tanto bene ai nostri bambini con tutto il calcio che contiene! Non sono forse loro più importanti di questo 'ambiente' con cui vi riempite la bocca?” No, non lo sono. Perché senza quell’'ambiente' da cui ritenete di poter prescindere non potrebbero esistere loro, voi, io, niente e nessuno. “Ma fa parte della nostra tradizione”, possiamo ben immaginare che continuino a questo punto i caseificatori. “Fa parte della nostra cultura alimentare. Riuscireste a immaginarla senza il parmigiano?” Sì, riuscirei. E, ammesso che non si possa, ecco una tradizione senza futuro, ecco un’identità culturale da modificare. Che ce ne facciamo di una tradizione, di una cultura che, proprio come quella dell’automobile, dà il suo contributo a portarci verso il baratro? “Ma lo si è mangiato sempre. Non bisogna essere così integralisti!”, possiamo immaginare che obiettino ancora i caseificatori. No, non sempre, solo da qualche migliaio di anni. Per gran parte della presenza umana sulla Terra il formaggio non si è neppure saputo cosa fosse. E, quanto all’integralismo, è mai esistita una sociocultura più integralista di quella dell’Occidente industrializzato? Quale più di essa è stata capace di vedere solo se stessa, concepire solo se stessa, farsi largo a calci e pugni nel mondo vedendo ogni altra entità, umana e non, come una risorsa da succhiare o come un ostacolo da annientare? Dovremmo piuttosto domandarci quanto di questo integralismo ciascuno di noi, anche il più critico, il più alternativo, il più 'contro' di tutti noi ha assorbito negli anni della sua formazione, quanto di esso sta acquattato laggiù, nella parte più nascosta della nostra psiche a dar forma alle azioni e a mostrare come aberrante ogni invito a rientrare nell’ambito della normalità, ovvero degli equilibri ecosistemici, e al contrario come normalità anche la più folle aberrazione. Ecco in che modo si riesce a percepire come 'normale' anche una delle componenti più aberranti della sociocultura dei paesi industrializzati: il modo di mangiare. Non a caso mi sono soffermato su chi in questa sociocultura si pone in maniera critica, alternativa. Ciò che più preoccupa infatti in questa vicenda è che fra coloro che ci stanno cascando ci sono anche persone impegnate nel campo della sostenibilità ambientale, perfino persone che si riconoscono nel paradigma della Decrescita. Anche loro, tutti a comprare formaggio. E a sentirsi solidali. Ho detto che ciò preoccupa, ma non che sorprende. Già da un po’ mi sono reso conto che in Italia (non so altrove) il comune senso della sostenibilità alimentare soffre di uno scollamento totale rispetto alla realtà. Ma diciamo innanzi tutto quale è la realtà: la variabile più importante in assoluto della sostenibilità alimentare è costituita dalle scelte alimentari orientate verso i cibi vegetali. Al secondo posto (tre volte meno importante) c’è il metodo produttivo biologico. Al terzo posto (otto volte meno importante dal punto di vista delle emissioni di gas serra) c’è la distribuzione su scala locale. Un sondaggio che stiamo effettuando sui GAS italiani mostra che la scala di priorità che quasi tutti ritengono corretta è pressoché invertita, con le scelte alimentari all’ultimo posto e il primo conteso fra distribuzione locale e produzione biologica. Insomma, un totale disastro. In un tale contesto nulla di strano che comprare formaggio non sia visto come un’aberrazione. Anzi, ho più volte notato che fra coloro che praticano il 'consumo critico', gli ambientalisti ecc. da qualche tempo sono molto in voga i corsi di caseificazione. Come dire: impariamo a dar mazzate alla Terra in prima persona anziché pagare qualcuno che lo faccia per noi. Forse però quando si parla del valore dell’autoproduzione non si intende propriamente questo. Insomma, sembra proprio che il cosiddetto 'altro mondo possibile' in campo alimentare non sia altro che prendere il cibo del signor Rossi industrializzato, quello scintillante, cromato, metallizzato, plastificato, svestirlo e metterlo in abiti d’epoca. A nessuno sembra venire in mente che, sotto le trine e i merletti, è lo stesso cibo, a volte un po’ meno malsano, tutto qui. E che ciò di cui abbiamo bisogno, se vogliamo fermare la corsa pazza contro il muro, non è apportare lievi correzioni allo stesso presente bensì creare un altro presente. Il che significa innanzi tutto un altro cibo. Ecco dunque perché io quel formaggio non lo compro. E la solidarietà? La solidarietà, quella vera, quella con la totalità del pianeta su cui vivo, consiste proprio nel non comprarlo. E cosa fare allora per i poveri caseificatori che hanno subito un così duro colpo? Ho una modesta proposta: potremmo fare una colletta per aiutarli a convertire le loro aziende in qualcosa di più sostenibile. Ad esempio una fabbrica di SUV. Sì, proprio quelle orrende, mastodontiche, grottesche cassapanche a motore che costituiscono la più recente, ridicola ed estrema degenerazione del consumismo su gomma. Faranno ancora danni producendo SUV, certamente, ma di meno. Fonti: Per l’impatto ambientale della zootecnia in generale:
AAVV, Livestock’s long shadow, FAO, Roma, 2006
AAVV, Assessing the environmental impacts of consumption and production, UNEP, 2010.

Per il rapporto fra impatto ambientale di scelte alimentari e produzione biologica:
M. Tettamanti, L. Baroni e altri, Evaluating the environmental impact of various dietary patterns combined with different food production systems, European Journal of Clinical Nutrition, ottobre 2006.
Per il rapporto fra impatto ambientale di scelte alimentari e distribuzione, con riferimento alle emissioni di gas serra:
L . Weber e H. S. Matthews, Food-Miles and the Relative Climate Impacts of Food Choices in the United States, Environmental Science & Technology, Vol. 42, No. 10, 2008.

Commenti

Beh, se li scimpanzé a cui "somigliamo", mangiano anche carne, non vedo perché l'uomo debba essere completamente vegetariano o vegano. A parte il fatto che i paragoni lasciano il tempo che trovano, con le scimmie abbiamo in comune un antenato comune, ma ci separano milioni di anni di evoluzione, in cui l'uomo ha imparato prima a cacciare, poi ad allevare e coltivare la terra. Poi, come ho già asserito in qualche mio post precedente, la dieta vegana non ha ha alcune vantaggio sulla salute se paragonata a diete con apporti di carne e pesce moderati, anzi... perlomeno stando alle attuali conoscenze scientifiche. E per quanto riguarda i vegetali, si non hanno un sistema nervoso, ma questo non significa che non soffrano. Le piante producono una miriade di metaboliti secondari che servono ad esempio per difesa, per attirare gli insetti impollinatori, ormoni, con cui comunicano con le altre piante. Ad esempio è stato dimostrato che diverse generi di piante se attaccate da insetti, producono una serie di sostanze volatili in grado di essere percepite dalle altre piante, che possono così iniziare a produrre maggiore quantità di metaboliti secondari tossici per gli insetti. Cosa c'è di così diverso dall'urlo di aiuto di un'erbivoro attaccato da un predatore? PS: io stesso sono a favore di una dieta di tipo mediterraneo, molta frutta e verdura, legumi, cereali e un po' di carne e pesce, ma l'integralismo vegano proprio non lo capisco, se su basi mediche ne su basi etiche.
Leonardo Baldasarre, 19-06-2012 11:19
Finché utilizzerete gli animali come pezzi di carne sarete voi stessi ad essere utilizzati come carne da macello. Gurdate questi esseri viventi negli occhi, capite le loro emozioni e comunicate con loro ed inizierete a vivere voi stessi. La vostra mente è offuscata perché il consumo di prodotti di origine animale non permette una visione chiara, aperta. Un vegano generalmente deve informarsi più a fondo in quanto viene sempre attaccato da chi basa la propria vita sulla visione superficiale delle cose, questo perché chi consuma derivati animale è per "natura" più aggressivo e mentalmente chiuso. Avvicinatevi alla natura e capirete che ne fate parte. Su internet potrete trovare milioni di informazioni ma consiglio a tutti di imparare da noi stessi in promo luogo: i nostri denti, le unghie, l'intestino ed altri organi del corpo parlano chiaro. Comunque la natura ti presenta sempre il conto perché è perfettamente equilibrata e non si fa fottere: obesità-infarti-osteoporosi-tumori-e tantissime malattie mentali. Ecco spiegato perché certi prodotti vengono sempre pubblicizzati: 1- è una lavorazione più complessa quindi ci guadagnano di più (con verdure, cereali ecc. sarebbe troppo semplice); 2- vi ammalate quindi avete bisogno di ospedali, medicine; 3- possono manipolarvi perché chi consuma questi prodotti è facilmente "utilizzabile" esattamente come gli animali che sfruttate. Pensate a quante multinazionali lavorano grazie all'industria della carne e soprattutto grazie alle conseguenze devanstanti che essa porta. Sempre lo stesso gioco: ti faccio ammalare e poi ti curo così lavoro doppio e guadagno, caro consumatore. Un bacio a tutti.
MrVega, 08-06-2012 10:08
Non potevate essere più inopportuni e fuori luogo. Chiedere a famiglie sull'orlo della disgrazia di salvare il mondo e fare illazioni (senza documenti ufficiali a supporto) sulla bontà del parmigiano era il colpo di grazia che serviva a questa povera gente. Magari l'autore di questo articolo prende la macchina per andare dal tabaccaio sotto casa (a proposito: i libri che pubblicizzate nel sito sono fatti di carta (alberi che muoiono). E date la colpa agli ultimi per problemi di carattere mondiale? Vergognatevi e fate le scuse ufficiali ai terremotati.
marcello, 06-06-2012 11:06
Credo molto nel consumo "critico" che deve senz'altro evitare di avere preconcetti. Pur da amante del Parmigiano - molti concetti espressi mi risultano corretti, riguardo la salute e l'impatto ambientale. Riguardo la solidarietà, credo ancora di essere d'accordo. Prima di escludere un alimento - però - (ognuno seleziona quale) ritengo si possa provare la strada della riduzione [quella di una volta ogni tanto]. Credo che proprio nei consumatori "critici", sia il caso di cercare l'autoriduzione, e sono sicuro che se ne troverà molta.
Giuliano R., 06-06-2012 12:06
Sono daccordo con Marcello. gli integralisti non sono "utili" in questi momenti, servono gli onesti , i pragmatici ed i dotati di buon senso. Da sempre compro il parmigiano perchè è un alimento sano, perchè è un nostro prodotto e perche MI PIACE DA MORIRE!!! Ovviamente ora ho comprato il parmigiano anche per solidaterietà! Per imparare, chiedo all'autore di descrivere a tutti il suo stile di vita e di come è coerente allo slogan "solidale con il pianeta!" nella quotidianità. grazie
roberta, 06-06-2012 12:06
"Salvare il pianeta"? Che idea ridicola e soprattutto arrogante, come se noi esseri umani fossimo davvero in grado di poterlo fare, quando non sappiamo nemmeno soffiarci il naso se non lo fa qualcun'altro al posto nostro. Il pianeta sta benissimo, va benissimo e non ha affatto bisogno di noi, poiché possiede i suoi sistemi per la propria "auto-conservazione". E se mettere all'estinzione gli ometti arroganti che si credono intelligenti scrivendo articoli come questo, e che rispondono al nome di "esseri umani, sarà una soluzione a tale scopo... lo farà. Il pianeta sta bene, siamo noi che siamo nella merda. Molto differente. Dopo questo articolo correrò senz'altro a comprare un pò di Parmigiano. Grazie per avermelo ricordato.
Marco, 06-06-2012 12:06
Ho letto tutto l'articolo e la domanda che sorgie al di la di tutto è quella puramente scientifica: ma il formaggio (incluso il parmigiano) fa veramente male alle ossa? è una vita che si mangia il formaggio eppure la gente campa lo stesso!
Alessandro, 06-06-2012 01:06
Se nell'idealità (e in questo caso nell'ideologia) il bene superiore è il Pianeta, nel qui e ora della vita vera quotidiana il bene superiore sono le persone, in carne ed ossa, e le relazioni di solidarietà che devono nascere: per non desertificare, prima del pianeta, il nostro cuore, senza il quale anche il consumo critico non dà risultati.
Antonella, 06-06-2012 01:06
dunque io non mangio carne perche non mi piace e allo stesso tempo mangio pochissima verdura e frutta per lo stesso motivo , la mangio giusto per tenere un minimo di equilibrio ma non mi piace, adoro invece affettati e formaggi, che faccio muoio di fame per farti contento ? il paragone con la fiat è quanto di più idiota potesse venire fuori da una mente distorta, in primis le auto non sono cibo e non sono una necessità di vita, secondo le auto sono inquinanti in produzione , durante l'uso , e al momento dello smaltimento, terzo se questo accadesse alla fiat ci sarebbe tutto il parlamento che si strappa i capelli per poterla foraggiare quarto se il parmigiano non viene consumato inquina in quanto diventa rifiuto quinto che fa glieli ricostruisce a spese sue case e capannoni e rida lavoro lei a tutti quelli che resterebbero senza ? sesto: Ma andate a cagare duri e puri
marco, 06-06-2012 01:06
I concetti espressi dall'articolo sono corretti. Ma è completamente sbagliato il tono e la modalità di espressione usati. Ogni scelta, quella vegana nella fattispecie, è condivisibile ma appartiene alla sfera personale e alla propria etica. Ciò non di meno condivido quanto espresso da un altro commentatore - come anche Foer ha sottolineato in "Se Niente Importa": sarebbe sufficiente agire in modo critico nelle scelte, riducendo (e sarebbe già un grande passo avanti) il consumo di prodotti animali e derivati. Pretendere l'eliminazione completa di questa alimentazione non solo è utopico - al momento - ma certamente se ne allontana la possibile realizzazione futura. Almeno così come il tono implicitamente suggerisce a chi legge l'articolo. Un cambio culturale si misura con altri parametri e su 'altri' tempi. Non certo in una contingenza come questa.
Evi Mibelli, 06-06-2012 01:06
con tutto il rispetto ma mi sembra una prolissa ed estemporanea supercazzola...credo che si debba vedere le cose con un minimo di buon senso e guardando il quadro generale...sono d'accordo con roberta...
fra, 06-06-2012 01:06
Leggendo questo articolo ho letto così tante inesattezze e "faziosità" che sembra scritto dal solito hippie ambientalista ed "eco-ballista" slegato dalla realtà. Si passa dal virgolettare la parola prestigioso riferita al parmigiano quasi come non lo fosse (quando è stimato in tutto il mondo), si definisce lo stesso prodotto "icona dell'estetica dell'obesità" come se mangiar bene e sano portasse all'obesità, ecc... Vorrei ricordare all'autore che qui non si sta parlando di coca-cola e mc Donalds. Come si può definire quest'industria "uno degli aspetti più discutibili e deleteri dell'economia emiliana"? Non vorrei chiedere all'autore se abita in emilia, mi chiedo solo se viva su questo pianeta o nel pianeta dei sogni. E' vero industria casearia e della carne inquinano, come quella dell'auto, come l'importazione di frutti esotici, come quasi tutto ormai... e ce la si prende con l'industria emiliana proprio ora che viene colpita? E' vero è un mondo sbagliato ma è quello che abbiamo. Non dobbiamo smettere di produrre formaggio per sperare di cambiarlo, dovremmo cambiare completamente il nostro stile di vita; ma non me la prenderei col motore dell'emilia proprio ora che è colpita. E' un articolo fuori luogo e di pessimo gusto. E la conclusione (che si spera sia provocatoria) è assurda e fuori dalla realtà. Io spero tanto, per come ha scritto, che l'autore si muova SOLO in bici o con mezzi pubblici, che non fumi sigarette, che non mangi carne, pesce o formaggi più di una volta a settimana, che non compri mai ananas, banane, frutta e verdura fuori stagione; che la sua casa non sia fatta in cemento armato o mattoni e che in essa non vi sia una traccia di alluminio (le cui produzioni costano al pianeta in energia e inquinamento). Perchè in caso contrario è solo un grande ipocrita. E' troppo comodo fare i conti in casa degli altri. PS. io il formaggio lo compro e non mi sento per nulla solidale, spendo meno per un buon prodotto e aiuto loro a smaltirlo. ci si aiuta a vicenda insomma
Davide, 06-06-2012 01:06
Opinioni davvero discutibili e faziose.. Il Parmigiano è uno dei nostri prodotti di eccellenza ed è una importantissima voce nell'economia regionale e nazionale, quello danneggiato dal sisma deve essere smaltito velocemente perché i magazzini sono stati danneggiati o forse l'autore pensa che meriti di andare a male perché si tratta di un formaggio "acido".. Esprimerà la stessa opinione nei confronti dell'aceto balsamico anch'esso notoriamente acido..? Continui pure a non comprare Parmigiano e a fare esempi fuori luogo ma non ironizzi su una tragedia che colpito una delle realtà produttive più valide del nostro paese..
Francesco, 06-06-2012 01:06
ma l'autore Sig. Filippo Schillaci che mangia?
Massimo, 06-06-2012 01:06
Filippo Schillaci, sono ASSOLUTAMENTE d´accordo con te ( proposta alternativa di SOLIDARIETÂ a parte, credo ci siamo modi migliori di produzione che fabbricare SUV:00) In moltissimi paesi che hanno subito crisi come la nostra ci sono state tantissime risposte di SOSTENIBILITá, ci sono ecoaldee autogestite, centri di permacultura, ci sono tantissimi modi di avviarsi GRADUALMENTE verso una società sostenibile (http://www.permacultura.it/) Io l ho sperimentato in prima persona, e ne sono rimasta sbalordita. Sono italiana, vengo da una famiglia di fortissime tradizioni, anche gastronomiche, ma da 5 anni sono vegetariana. E mi sento benissimo. Ovvio certo che le cose si devono volere, ci si deve educare, e da li educare la prole e davvero prendersi un IMPEGNO che non dovrebbe essere facoltativo.E basta mascherarsi dietro la tradizione davvero BASTA!! Questo paese per molto tempo ha campato di rendita, questa crisi economica ( che sto vivendo sulla prima persona in modo diretto) spero possa portare alle MASSE a porsi tanti quesiti, a essere protagonisti della propria vita invece di vivere di modelli che ormai appartengono al passato. APRITE GLI OCCHI, APRIAMO GLI OCCHI.. non sarà un cambiamento drastico ma graduale. Vi lascio un video, ci sono immagini forti, è quello che accade tutti i giorni. Spero troviate il tempo per guardarlo. Contattatemi se volete, ho moltissimo materiale per documentarsi meglio sul perché un cambio è d`obbligo. http://video.google.com/videoplay?docid=7014142368277769502 LE RISPOSTE CI SONO BASTA CERCARLE.
Pao, 06-06-2012 01:06
Da vegana capisco bene le motivazioni che stanno dietro l'affermazione "io non lo compro" ma questo articolo è del tutto fuori luogo per il tono con cui è scritto e perché arriva sulle ferite ancora aperte. Il risultato è che non invita alla riflessione, anzi, genera istintivo rifiuto,sa di anaffettività e menefreghismo, tutto l'opposto di ciò che qualsiasi vegano sano di mente ha in sé e augura agli altri. Io il parmigiano non lo mangio e quindi non ne comprerò nemmeno in questa occasione ma sono contenta che chi lo mangia lo comprerà dai produttori, anche per solidarietà. C'è tempo, un altro tempo per l'informazione. Non si può giudicare l'intenzione di chi non ha ancora capito come funziona l'industria zootecnica, o di chi non sa che le proteine animali acidificano e quindi tolgono il calcio. Per una vita siamo stati esposti ad una informazione scientemente menzognera che ci ha detto il contrario. Che pretendi? che lo capiscano tutti di botto proprio ora, a terra ancora tremante,grazie al tuo sermone? Che razza di sensibilità hai? Questo articolo è uno sfogo infantile e per quanto abbia in sé le sue ragioni valide risulta - alla fine - solo uno sfregio. Io, da persona che sta imparando cosa c'è dietro la zootecnia moderna e l'alimentazione cosiddetta normale, mi dissocio e chiedo scusa per lui.
barbara, 06-06-2012 02:06
bravo, concordo su tutta le linea, bell'articolo, grazie per aver condiviso le tue riflessioni
ariel, 06-06-2012 02:06
sono un agronomo, seguo varie aziende che producono latte e vi posso assicurare che non sono degli ecomostri. Questo è l'articolo più assurdo che abbia mai letto. Produrre parmigiano reggiano è sicuramente meno dannoso che produrre altri formaggi, in primo luogo perchè il latte non può venire da migliaia di Km di distanza ma deve essere della zona di origine; in secondo luogo l'alimentazione della vacca si basa su fieno di erba medica e non su trinciato di mais o sorgo. Un medicaio viene seminato una volta ogni 5 anni, in media, fate i conti di quanta CO2 consuma nel suo ciclo. Poi per l'autore di questo delirio: non vuoi mangiare il formaggio non farlo, però evita anche di farti una doccia tutti i giorni, di usare un qualsiasi mezzo di locomozione che non siano le tue gambe, ricordati di non comprare scarpe ma gira a piedi nudi, non comprarti vestiti così riuscirai sicuramente a salvare il mondo dallo spreco di risorse
andrea, 06-06-2012 02:06
Veramente incredibile ...volevo scrivere parole di fuoco. poi ho visto che quasi tutti i commenti precedenti esprimono la mia stessa indignazione sul vegano- talebano che approfitterebbe del terremoto per assestare un colpo mortale alla produzione più amata,nel mondo, dell'industria alimentare italiana!Il giorno in cui si convincerà che le erbe soffrono ad essere strappate spero che ne approfitterà per lasciarsi morire di fame!!! E parla una che era ambientalista quando forse lui era in fasce... Grazie a chi, letto questo maramaldesco appello, per manifestare il suo dissenso e per un gesto di solidarietà verso gente così provata si precipiterà a comprare più grana ...uno dei cibi più sani e tra i più digeribili, ricco di calcio ...che il mio pediatra mi consigliava per mia figlia... grazie!!
paola, 06-06-2012 03:06
Condivido pienamente i contenuti dell'articolo e concordo con l'autore anche se adesso mi sento vicina agli abitanti delle zone terremotate e sto attivandomi per dare supporto attraverso altri"canali"tipo:invio di abiti,cibo,coperte etc,quello che può aiutare queste persone..
Valentina, 06-06-2012 03:06
beneficenza!? ma le avete viste le aziende distrutte e/o parlato con chi ha perso casa e azienda?
damianop, 06-06-2012 06:06
Sono agronoma e concordo con l'opinione del collega Andrea. Questo è un articolo scritto da una persona assolutamente non informata dei disciplinari di produzione del Parmigiano! Assolutamente un profano sull'argomento! Concordo con le motivazioni di Andrea ed aggiungo..... A proposito di sostanze acide: la frutta e la verdura sono acidissime, il vino ha pH 3, i succhi di frutta pH 3,5....tutti i sistemi biologici hanno pH acido o subacido...quindi che si fa? Bisogna smettere di alimentarsi? Il pH basso serve in tutti i sistemi biologici per prevenire attacchi batterici. E' una difesa naturale che anche il Parmigiano ha ed è anche per questo che è uno dei pochi formaggi OBBLIGATORIAMENTE senza conservanti!!!!! A proposito: anche le nostre cellule hanno citoplasma acido, la nostra pelle, perchè anche noi esseri umani siamo sistemi biologici!
emanuela, 06-06-2012 06:06
Sono stata vegetariana per anni (e poi ho dovuto smettere per motivi di salute, nonostante l'attenzione e la cura che mettevo nel bilanciare i nutrienti, con buona pace di chi dice che la carne non è necessaria), ho scelto di utilizzare prodotti cruelty free, biologici e equo-solidali, sono attenta alla produzione dei rifiuti, alla differenziazione, a non sprecare acqua... cerco con tutti i mezzi a disposizione di diminuire, per quanto più mi è possibile, il mio impatto su questo pianeta e su tutto ciò che lo circonda. Ma troppo spesso ultimamente mi sto imbattendo in "proclami" come questo, di persone con la verità in tasca e che su basi pseudo scientifiche (o meglio fanta-scientifiche)pretendono, non di SENSIBILIZZARE, ma di insegnare agli altri come vivere, arrogandosi il diritto di additare altre convinzioni e stili di vita come errori. E' un atteggiamento che dà davvero ai nervi ed è senza dubbio controproducente. Ve lo ricordate quel compagno del liceo che pensava di sapere tutto e che conosceva sempre "una verità" che era l'esatto contrario delle convinzioni del resto del mondo? (tipo: "Non puoi scrivere sui CD perchè IO so per certo che i dati si registrano sul lato superiore!" "Sì vabbè, prova a scriverci sotto e poi mi dici..."). Ecco, è la stessa indentica cosa! E qual è il rischio? E' che alla fine si faccia di tutta l'erba un fascio e che si consideri l'attenzione e un atteggiamento sostenibile una cosa da persone bislacche, che hanno le proprie convinzioni i propri canali di informazione, la propria chiusa ed esclusiva setta. La verità come sempre sta nel mezzo, se non è tutto vero quello che viene trasmesso dalla conoscenza e dall'informazione mainstream, non lo è nemmeno l'esatto contrario, non lo è la teoria complottistica e non "c'è sempre del marcio in Danimarca". E' ora di finirla! Se credo di poter pretendere da tutti maggiore attenzione e senso critico, allo stesso modo posso pretendere che chi propina teorie alternative abbia effettuato le dovute verifiche con l'apertura mentale di chi ha valutato in modo imparziale TUTTE le posizioni e non ha eletto la propria a bandiera da diffondere e difendere a discapito di tutto anche della verità e della correttezza di informazioni e fonti!
Giulia, 06-06-2012 03:06
Condivido in toto l'articolo e i suoi contenuti, nonché i toni espressi. Grazie! Ovviamente viene su un polverone: è scomodo, poi andare contro il cieco buonismo all'italiana è sempre molto rischioso :D La beneficenza facciamola, ma facciamola sul serio, non per lavarci le coscienza in maniera acritica!
Silvia, 06-06-2012 06:06
l'articolo mi pare un po' estremo, anzi c'è solo estremismo. Ci vuole equilibrio, come in Natura esistono cose "buone" e "cattive" ma nel giusto equilibrio. Annoverare il formaggio tra i male del mondo beh....mi sembra proprio estremo e per niente equilibrato. Per il discorso solidarietà spero per l'autore che non si trovi mai nelle condizioni di queste persone che hanno perso la loro attività!
damianop, 06-06-2012 04:06
Posto che ognuno è libero di mangiare come crede, anche solo bacche selvatiche e radici di piante morte per cause naturali... devo dire che la supponenza dei vegani, ultimamente mi sta diventanto un pochino indigesta! Da decrescente molto felice, e sopratutto da laico convinto, sto cominciando a stufarmi dei proclami moralistici e clericali dei vegani che ritengono inaccettabile mangiare formaggio (anche autoprodotto con latte biologico comprato direttamente dal pastore!!), mentre trovano molto etico mangiare soia cinese, alghe giapponesi, fagioli messicani, etc... tutti perfettamente incellofanati da salutare plastica, trasportati per migliaia di km e venduti a peso d'oro nelle boutiques alimentari delle città (un vegan deve essere mooolto ricco, e quindi deve avere un'occupazione mooolto ben retribuita, cioè deve vendere moooolte merci!!). Oppure quando sostengono che sia etico indossare pellicce sintetiche o felpe di pile... fatte col petrolio... invece di un maglione o un cappotto fatto di lana!!!! Da diversi anni ho dimezzato la mia occupazione retribuita, mi coltivo un orto sinergico che da da mangiare alla mia famiglia, e mi autoproduco formaggio pecorino comprando il latte da un pastore del mio paese e allevo galline ruspanti per le uova, e ci facciamo in casa pane e pasta da farina biologica locale. Abbiamo una dieta "prevalentemente" vegetariana, nel senso che in prevalenza mangiamo pasta, riso, ortaggi, verdure, legumi, uova e formaggio, e di carne/salumi. Posso calcolare che mangio circa 10kg di carne all'anno (contro gli 80 della media occidentale) quasi solo carne di agnello, capra, maiale,che vengono da allevatori locali e quasi niente carne bovina. Sentir dire dai vegani che una famiglia che ha una dieta come la nostra.... sia responsabile della distruzione del pianeta.... è oltre il ridicolo!!! Sentir dire poi che... è meglio mangiare verdura "convenzionale" (cioè non biologica) e trasportata dall'altra parte del mondo... piuttosto che uova e formaggio autoprodotti.... è VERGOGNOSO. Per i vegan... l'agricoltura biologica (che si fa col letame!!!) è criminale (perchè si usa la cacca degli animali!!), mentre quando si usano concimi chimici.... saremmo cruel free....!!!!!
maistusardu, 06-06-2012 07:06
questo ragazzo a mio avviso ha capito TUTTO.. io mi domando, perchè i normaloidi dormienti insistono a voler commentare, sostenedo in continuo lo schifo di realta che questa società ha prodotto gistificandola con tutta una serie di luoghi comuni idioti.. dormite, continuate a dormire, mangiatele vostre forme senza farvi domande e non disturbate che si è svegliato, chi ci tiene anche al vostro futuro.. la gente che commenta questo articolo usando il termine estremo purtroppo è ben lontana da uno straccio di coscienza su quello che ci accade intorno ogni minuto che passa.. tanto cosa vi importa, si deve morire no? meglio essere un parassita sveglio che cerca di limitarsi nell'esserlo, piùttosto che un parassita che succhia più che può felice e contento.. dopo un articolo così, una arriva con il commento "io lo mangio perchè è buono".. :) mammamia, il brutto è che rispecchia l'italiano medio lei.. cmq vedrete, TRA IL BENE E IL MALE VINCERA LA NATURA
Marco, 06-06-2012 08:06
Sono decisamente perplesso su quanto scritto. Non ho un approccio ideologico e fideistico alle idee della sostenibilità ambientale, preferisco quello ragionato, di chi sceglie un approccio perchè ci sono elementi che testimoniano che così è meglio. In quanto scritto non trovo nessun elemento oggettivo che aiuti a capire e farsi un'idea sull'argomento. Mi aspettavo dati, fonti, opinioni se non illustri almeno titolate e invece non c'è nulla di ciò, solo una semplice opinione. Mi piace leggere tali idee come un opinione, che non condivido, ma solo un opinione, non una verità assoluta come forse chi scrive pensa di poter avere.
Ugo, 06-06-2012 08:06
dopo aver letto l'articolo e i vari commenti almeno due volte perchè pensavo di leggere una barzelletta molto triste, prima domanda: l'articolo scritto lo hai fatto con i segnali di fumo (il computer inquina parecchio nella produzione , nello smaltimento e se utilizzi windows anche peggio)seconda : pensi che la produzione di alimenti e vestiario biologici non inquini certo un po meno ma inquina, vorrei sapere dettagliatamente il tuo stile di vita in modo da criticarlo come tu hai criticato gli agricoltori dell'emilia e tutti quelli che non la pensano come te.( per ridere direi che le emanazioni di gas butano espulse dal tuo corpo umano entrano a far parte dell'inquinamento che peggiora il buco dell'ozono e quindi?.......)
coccinella, 06-06-2012 09:06
Schillaci può affermare liberamente ciò che pensa. Piuttosto "Il Cambiamento", nelle sue linee di pensiero, è in sintonia con quanto espresso dall'autore? O pubblica sfoghi di pinco pallino a caso, tanto per sollevare malsani polveroni?
tonipos, 06-06-2012 09:06
Quando ho letto il titolo ho pensato che si trattasse del solito ambientalista fondamentlista che vede o tutto nero o tutto bianco, ma continuando a leggere l'articolo, dove in maniera lineare e semplice si chiariva il perchè di quella decisione, non ho potuto far altro che concordare in toto e riconoscere la capacità dell'autore di avere una visione di insieme sul tema della sostenibilità che purtroppo a molti ecologisti, seppur benintenzionati, manca. Chapeau!
Ciro, 06-06-2012 09:06
carissimo sono d'accordo sono un all'evatore ritengo che qui tt ci prendano in giro (non diciamo parole brutte)! ma il problema è continuare a campare vivere su questo pianeta e finchè davanti ci sarà gente persa, approfittattrice sarà così, noi però, con il nostro lavoro approfittiamo ci sembra di accudire il nostro terreno la natura che ci circonda! se non ci fossimo noiii!!!??? rovi e boschi d'appertutto!! sono ignorante e perciò dico: "non lamentiamoci se le cose non cambiano"!! sono deperito insoddisfatto del pianeta... lui sembrerebbe ridarci questo schiaffo! my think : dio ci aiuti
alberto, 06-06-2012 10:06
Articolo un po' estremista...da questo dovrebbe derivare l'abbandono del consumo di latte e suoi derivati (yogurt compreso)... Io credo che l'impronta umana sulla terra sia comunque invasiva e l'unica strada da percorrere sia quella di una più attenta gestione delle attività. Per secoli, in montagna ed in altri luoghi si è praticato l'allevamento delle mucche per la produzione di latte e formaggi e non ci sono stati danni all'ambiente, che, infatti, si cerca di preservare. Abbiamo assistito, al contrario, ad una distruzione dell'ambiente (boschi-foreste) per coltivazioni intensive a scopi alimentari e non (cotone - biocarburanti). Questo significa che ogni attività dell'uomo ha delle ripercussioni più o meno gravi sull'ambiente, occorre, quindi, osservare dei limiti sostenibili: prima di bistrattare il latte, cominciamo, intanto, a non comprare i SUV, i quali, oltre che in fase di produzione, sono dannosi anche dopo!
Riccardo, 07-06-2012 09:07
A Marco che se la prende con i "normaloidi dormienti" vorrei chiedere: mi descrivi in breve il tuo stile di vita? cosa mangi, come ti muovi? da dove hai scritto il tuo commento? vivi forse in una comunità dove condividete un computer o magari hai scritto dal tuo smartphone? Se hai letto il mio commento e non sei stupido capisci che non sono affatto "ben lontano da uno straccio di coscienza su quello che ci accade intorno ogni minuto che passa", non sono un parassita, ma non sono neanche ipocrita. Non è eliminando il formaggio che salverai il mondo. Se non ti rendi conto che OGNI attività umana inquina ed è dannosa per il pianeta, ma ti schieri contro la prima attività di cui ti capita di leggere sul web sei solo un povero ignorante. Non capisci che il problema è che siamo quasi 7 miliardi di esseri umani? E da dove vuoi partire per risolvere il problema? Da gente che è appena stata colpita da un terremoto. Tu cosa fai nella vita dunque, pensi che il tuo lavoro o il tuo studiare non sia dannoso per il pianeta? Allora visto che sei in accordo con l'articolo e noi siamo tutti dei normaloidi parassiti inizia a darci l'esempio. Butta via il tuo pc, il tuo smartphone o la tua macchina, regala i tuoi vestiti e tienine solo 2, quello invernale e quello estivo, vivi di raccolta, e dai via la casa dove vivi o comincia a ospitare 5 o 6 persone in modo che l'impatto ambientale della tua casa sia diviso per più persone e non si debba costruire nuovi edifici. Se poi non ti basta e pensi di essere ancora troppo dannoso per il pianeta buttati da una rupe, non so che dire. Se non lo fai però sei solo un ipoticrita e udite udite, sei anche tu uno di noi 'normaloidi'. Il moralista non farlo sulle spalle di chi non ha più nulla per piacere
Davide, 07-06-2012 10:07
Di tutti i commenti che ho letto ce ne fosse stato uno minimamente in grado di dimostrare di aver compreso quanto il dottor Filippo Schillaci volesse dire (basta cliccare sul suo nome e vi spiega anche la sua filosofia e stile di vita invece di continuare a fare domande idiote del tipo "usa lo smart phone?" o "di che si nutre?" - a prescindere come potete minimamente pensare che una persona che scriva un articolo di questo tipo possa nutrirsi di noccioline importate dal Peru' o dalla California? Si vede che siete dei caproni). Il dottor Schillaci, che non e' un ragazzino come si vede sempre dal suo blog sul giornale (basta semplicemente cliccare sul suo nome), ma semmai una persona con molta piu' esperienza e saggezza di tutti voi messi insieme, non ha attaccato i terremotati, lo capite? Ha attaccato semmai quelle aziende inutili e dannose all'ecosistema, come quella del Parmigiano,che stanno cercando di perpetuare il modello aberrante imposto negli ultimi anni - nonosatnte la catastrofe - con la scusa della tradizione e del fatto che diano posti di lavoro (anche l'esercito afghano da' lavoro se volete persino ai bambini). Il dottor Schillaci ha attaccato la viscidita' di queste aziende che cercano di sopravvivere anche al disastro con l'aiuto di voi poveri mangia-cacio alla faccia del pianeta, degli animali e dei piu' bisognosi. Aggiungo: chi se ne frega che il parmigiano sia apprezzato nel mondo? Anche i missili Cruise sono apprezzati nel mondo, e quindi? Qualcuno ha scritto che l'uomo non riesce neppure a soffiarsi il naso, ma a lanciare bombe atomiche e' bravissimo pero'. Svegliatevi branco di zombie che piagnucolate per il parmigiano. Condivido in toto la denuncia fatta dal dottor Schillaci e lo ringrazio.
Andrea V., 07-06-2012 11:07
L'articolo è interessante, ma le fonti? Perchè, lasciato da parte il tono, è interessante se è vero: ora io sono vegetariano (non vegano) e ho parenti medici, tra cui un dietologo. Se fosse così pacifico che "mangiare formaggio scioglie le ossa", beh almeno una MINIMA letteratura scientifica in merito dovrà ben esserci, no? Altrimenti sono opinioni, anche un po' idiote. A parte: che l'industria alimentare/grande distribuzione sia uno delle più grandi cause di sofferenza e degrado del pianeta, invece è certo e accertato. Seconda postilla: che il buonismo post-disgrazia sia spesso retorico, stucchevole e, per soprammercato, anche meschinamente sfruttato per farci soldi è vero. Ma la gente che ha perso tutto, c'è. Magari non è quella che aveva magazzini con migliaia di forme di formaggio, ma c'è. tenete il senso delle proporzioni ben sveglio!
Pensoso, 07-06-2012 12:07
Ciao a tutti, complimenti per l'articolo! E' molto preciso e obbiettivo. Il problema dello sfruttamento animale credo sia il più grave dell'esere umano, è una catena molto semplice in cui dal cibo alle medicine alla moda, questo atteggiamento (abitudine) porta l'uomo ad essere talmente lontano dal mondo in cui vive che addirittura crede di non farne più parte cercando di programmarlo come un pc fino a quella che inevitabilmente sarà, continuando questo trend, la rovina totale. E' un boomarang molto affilato che ogni individuo, accecato dalle influenze alle quali è sottoposto, non vuole vedere. Quanta differenza c'è tra sfruttare ed uccidere un animale al farlo con una persona? Entrambi ti possono gurdare negli occhi fino al momento dell'esecuzione shoccati e increduli per quanto stanno "vivendo". Un animale soffre come una persona ma non parla la stessa lingua. Un bambino soffre come un vitello, una madre soffre come una mucca, i campi di concentramento vengono finanziati dai consumatori quotidianamente. Carne, pesce, latte e formaggi non crescono sugli alberi altrimenti sarebbe per noi naturale mangiarli!! Saluti
Davide, 07-06-2012 12:07
Il Parmigiano è Santo - Intoccabile!!! Così tanta gente che ha risposto a quest'articolo dimostra di essersi fermata alla prima riga, nel momento in cui l'autore (col quale concordo pienamente) tocca Sua Santità il Parmigiano è finita!!! Ha ha!!! Sono proprio questi preconcetti a portare il pianeta alla devastazione totale. Religione e tradizione vi hanno fritto il cervello e qualcuno vi muove come marionette!! Baci
Davide, 07-06-2012 12:07
preciso e obbiettivo??? ma andate a studiare un po' di anatomia e fisiologia umana poi potremo riparlarne obbiettivamente....
perito biochimico, 07-06-2012 01:07
ma fatevi furbi e cercate di fare meno gli scienziati del pongo..quando di scienza ne conoscete ben poco! Se proprio volete parlare scientificamente: 1- Riportate le fonti 2- leggetevi un libro di fisiologia generale!
Onnivoro, 07-06-2012 01:07
Assolutamente una marea di imprecisioni e supposizioni, quando non proprio vere e proprie menzogne, ma è la parte "scientifica", se così si può chiamare, che mi ha fatto rabbrividire: qua si ignorano le più elementari conoscenze di chimica e biologia! Il corpo umano non ha un pH definito, diverse zone hanno pH differente a seconda della loro funzione. Il sangue ha pH 7.45, all'interno dello stomaco il pH è di 1-2, e altri valori che, sinceramente, non conosco, visto che non sono un biologo. Però sono un chimico, e so che il calcio non rientra assolutamente in nessun sistema tampone presente nel corpo umano (magari nel terreno sì, ma nel corpo umano proprio no), quindi tutto il blablabla sulla neutralizzazione e l'estrazione di calcio dalle ossa sono CA***TE, vere e proprie CA***TE. Se volete parlare, parlate di cose che conoscete, di come cucinare senza derivati della carne, o di altro; ma PER FAVORE non parlate di cose scientifiche senza conoscerle. La vostra è disinformazione, non troverei altro modo di definirla. E adesso cancellate pure il commento, visto che va contro quello scritto nell'articolo. Perchè è così che fate voi, vero?
Lorenzo, 07-06-2012 01:07
L'articolo coglie esattamente il problema alla radice. Purtroppo tra i commenti sottostanti, un branco di ignoranti hanno commentato con tonnellate di aria fritta, tranne qualche illuminato di comprensione. Se dovete criticare, dimostrate che il formaggio fa effettivamente bene come sostengono gli allevatori (e fatelo con le prove scientifiche) perchè per quanto riguarda il latte e i suoi derivati è ampiamente dimostrato che causano osteoporosi a chi ne fa uso. Potete trovare le informazioni in rete, basta avere un po' di cervello per informarsi prima di criticare ed è per questo che non vi metterò i link già pronti qui sotto. Cercate bene che si sono anche gli studi medici a riguardo, le parole chiavi sono semplici: latte o formaggio, danni o osteoporosi o pericolo per la salute. Se il vostro impeto di critica e incommensurabile conoscenza delle scienze alimentari vi rende così arguti da sparare a cazzo sull'articolo su scritto con accuse sull'uso del computer e telefono o più semplicemente su quanto sia a impatto zero la vita dell'autore per poter permettersi di scrivere una cosa del genere, allora è meglio se lo vendete voi il computer... comprate una bella forma di Reggiano e fatela finita una volta per tutte. Dico una cosa semplice semplice (anche questa verificabile con prove reali) per mantenere e crescere gli animali da massacro (che sarebbero quelli da allevamento comprese le mucche da latte) vengono deforestate le grandi foreste mondiali (Amazzonia) per fare spazio alla coltivazione di soia che a sua volta farà qualche centinaio di litri di latte. Tradotto, per far mangiare una persona in un anno occorrono 20 mucche, per le 20 mucche occorrono 100 ettari. Indovinate un po' quanta gente mangia con 100 ettari??? E informatevi prima di sparare sentenze.
Erik, 07-06-2012 01:07
Che il formaggio faccia male alle ossa è un falso (se volessi fare il dietrologo, direi messo in giro da vegani). Ci sono diversi articoli scientifici (altra parola sconosciuta agli amici animalambientalisti), ad esempio http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12506970 .Ovviamente sono studi condotti su animali, da cui si deduce l'astio degli animalambientalisti verso questa pratica nelle scienze: così possono dire le panzane che vogliono senza tema di smentita.
pizzaefichi, 07-06-2012 01:07
Sono di Mirandola, la perla del biomedicale e non solo, ora interamente distrutta. Secondo la tua teoria, allora, anche la produzione di apparecchiature che salvano la vita a milioni di persone dovrebbe cessare, visto che per autoclavarle si usa il gas ossido di etilene che a quanto impatto ambientale e cancerogenità non scherza. Se tu avessi il diabete e fossi all'ospedale ad aspettare la macchina per la dialisi che non arriva perché le fabbriche sono chiuse, staresti a parlarmi della salvaguardia dell'ambiente? Io amo la mia Terra, non solo quella locale, dico il globo, ed è proprio per questo che dobbiamo salvaguardare soprattutto chi la vive!
Silvia, 07-06-2012 01:07
"leggetevi un libro di fisiologia e anatomia umana" "non capite un tubo della fisiologia umana" "non sapete nulal di biologia" ma vi rendete conto delle baggionate che dite? quindi l'uomo, dal vostro punto di vista che ha dell'incredibile (per non dire legato a idee sbilenche, mitologiche, fantasiose,assurde, SUPERSTIZIOSE e quant'altro), sarebbe naturalmente predisposto a nutrirsi di latte (e i suoi incredibili derivati) anche dopo lo SVEZZAMENTO (questo sconosciuto)? Ma andate voi a studiare di nuovo dalle elementari per favore e poi venite qui a parlare di scienza e di biologia. Dite onestamente che siete drogati di parmigiano dato che lo ingurgitate da quando siete nati, ma non venite a dire assurdita' per favore!
V for Visitors, 07-06-2012 01:07
Se volete aiutare i terremotati portate loro fagioli e zuppe invece di comprare il parmigiano regiano (come i media pubblicizzano). Saluti.
uomo con un po' di materia grigia nel cervello, 07-06-2012 01:07
Trovo questo articolo di dubbio gusto e di dubbie provenienze scientifico/biologiche ed antropologiche. Uno è liberissimo di non comprare il Parmigiano o Grana per le sue motivazioni, ma da questo arrivare ad infangare il formaggio lo trovo poco serio e privo di fonti scientifiche. Credo che la visione vegano/vegetariana abbia un grosso problema di fondo: non accoglie le altre visioni, si ritiene la verità senza se e senza ma e senza accogliere critiche in maniera costruttiva...
Diego, 07-06-2012 01:07
Lancio una campagna analoga a quella di Schillaci, ma mi attendo una risposta da tutti i vegani: da domani non compriamo più libri (il legno viene dagli alberi e l'inchiostro inquina), non usiamo più scarpe e vestiti (qualsiasi materiale indossiate proviene da una qualche procedura di depauperamento del pianeta), non viaggiamo (anche se andaste in bicicletta riflettete sul fatto che per costruirla si sono impiegati mezzi ed energia elettrica che incidono negativamente sull'ambiente)... ecc. I soldi che risparmiamo mandiamoli ai terremotati, così fate beneficienza senza mangiare parmigiano... OK?
marcello, 07-06-2012 01:07
@erik, chiedi di articoli scientifici, guada giusto il commento prima del tuo. Ho fatto anche io una ricerca, questa storia del formaggio che causa ostiporosi lo trova solo su siti non scientifici, mentre pubmed è zeppo di articoli che mostrano la correlazione tra robustezza delle ossa e consumo di formaggio. @V, bè tu si che sei uno scienziato:l'uomo non viene allattato tutta la vita, ergo non è biologicamente compatibile con il latte...ma per favore. La verità è che l'uomo è onnivoro, e la sua dieta miglire è una dieta bilanciata. Che poi il consumo di carne sia esagerto, e che possa essere in molti casi sostituto è vero, ma è l'integralismo che si legge in queste pagine che lascia sbigottiti...
pizzaefichi, 07-06-2012 01:07
Ditelo allo stomaco di chi soffre di gastrite quanto sia "lievemente basico" il nostro organismo... Se la "dimostrazione" parte da un'ipotesi sbagliata, lascio capire a voi dove va a finire la dimostrazione. Forse va a finire in soluzione nelle urine...
Gennaro, 08-06-2012 12:08
Dovreste vergognarvi, non avete un briciolo di tolleranza nei confronti del prossimo ... non vi stanno chiedendo di boicottare l'insalata dell'Emilia Romagna. Se a voi non piace che si mangi la carne allora non la deve mangiare nessuno?
ElGreco, 07-06-2012 02:07
Beh, complimenti per l'articolo e il sito in generale, perchè non sono dei vigliacchi che cancellano i commenti che non piacciono a loro..comunque, non avendo nè tempo, nè voglia di riscrivere tutto il commento che ho scritto prima, lo riassumo molto brevemente: sono baggianate..buttare via delle cose per cui è stato (come riporta l'articolo) consumato già tanto è ancora più stupido di tutto il ragionamento fatto..l'autore dell'articolo mi sembra più una pentola di faigoli lamentosa più che uno che sa il fatto suo!
daemon, 07-06-2012 02:07
Non entro nel merito dell'affermazione di Filippo Schillaci di non comperare parmigiano dalle zone terremotate, perchè inopportuna e di cattivo gusto, vorrei chiedere a Filippo da vove trae le informazioni biochimiche sulla presunta acidificazione del sangue da parte della e dei suoi derivati e dove trae le informazioni sugli effetti nefasti dei latticini.Di fronte a me ho il volume "I principi di Biochimica Lehninger, 3 ed" e non trovo nulla di tutto ciò, vuol gentilmente aiutarmi?
giorgio, 07-06-2012 02:07
La redazione del Cambiamento si dissocia e non è responsabile di qualunque commento giri su facebook e simili. Il nostro rispetto per la vita, umana e animale è massimo. Proviamo ribrezzo sia per chi resta insensibile verso il dolore degli animali, sia (e specialmente) per chi augura morte o dolore alle persone o dimostra di aver perso la sua umanità non provando empatia per esse. La redazione ospita varie posizioni: vegane, vegetariane, onnivore, di persone che si muovono in macchina o in bici, e così via. Diamo spazio e voce a diversi punti di vista che riteniamo validi per una stimolazione del dibattito e per uno spostamento dal pensiero unico e univoco, ma che non rappresentano per questo la posizione della redazione nei confronti dei singoli temi. In ogni caso, troviamo fuori luogo l'odio che serpeggia sul web da un lato e dall'altro e ribadiamo la nostra totale solidarietà ai terremotati. Solidarietà che va al di là del consumo di parmigiano. Ognuno si regolerà in base alla sua sensibilità, senza dover per questo giudicare gli altri. Qualunque cosa accada, la redazione non risponderà ai prossimi commenti per lasciare, come giusto, ai lettori la libertà di dibattere- (ricordiamo che i commenti contenenti insulti o auguri di morte e affini saranno, come sempre, cancellati).
La redazione, 08-06-2012 11:08
Se parliamo di sfruttamento di animali e di inquinamento, l'articolo può essere contestato nei modi ma non nei contenuti, rimanendo quindi nel campo del "serio", fazioso ma "serio". Così come se parliamo di tossicità del latte: non è una novità che ci siano sempre più persone "intolleranti" al latte e che devono bere il latte "alta digeribilità" e corbellerie varie. Non so se sia per colpa dei chili di farmaci che buttano nel latte - strizzato spesso da mucche piene di infezioni causate dalle macchine di mungitura - o perché effettivamente il nostro corpo dopo lo svezzamento non possa digerire bene il latte: non lo so il motivo, ma vedo le conseguenze. Quando però parliamo del formaggio come cibo che distrugge le ossa senza prova scientifica seria ci esponiamo a due possibili problemi: 1) contestazione non più sul "tono" ma sul "contenuto" del discorso 2) possibilità di essere denunciati, soprattutto se l'articolo va a parlare in modo esplicito di un tipo di prodotto ben definito, come succede in questo caso. Ovviamente se l'autore è convinto al 100% della sua affermazione, la sua vita sarà serena e tranquilla. Se invece fossero falsità, io - se fossi il consorzio di tutela - agirei in modo da far correggere la falsa informazione, con le buone e con le cattive, se necessarie.
Valentino, 07-06-2012 11:07
@ElGreco non ho capito il commento, puoi rispiegarlo?
daemon, 07-06-2012 02:07
Scommetto che chi ha scritto questo articolo dorme in una bella casetta e non ha perso il lavoro o un familiare a causa del terremoto... senno' la smetterebbe di giocare al boicottatore della domenica e si renderebbe conto che qui si parla di aiuti seri e concreti per limitare i danni economici causati dal sisma. Valle a dire in faccia a chi ha subito il terremoto queste cose che scrivi.
Francesco, 07-06-2012 02:07
Signor Schillaci, é lei che ha parlato di beneficenza... noi abbiamo comprato il formaggio perché costa parecchio meno per il problema del terremoto, e perché... é troppo buono!
Alessandra, 07-06-2012 03:07
Quello che auguro all'autore di questo articolo è che capiti a lui di trovarsi per un'accadimento naturale nelle condizioni di necessità sperando nella solidarietà altrui..e che questa gli venga negata perchè quale essere umano abbisogna e defrauda di risorse questo pianeta, solo per il fatto che ci vive.. Ho un'enorme paura di tutti gli integralismi sopratutto quelli che professano fedi e dispensano pensieri che precludono la libertà altrui. Potrei farne a meno ma senza vergogna mi dichiare possessore di un SUV, non uno di quelli con 300 CV, ne ha a malapena 130 e quando la comprai costava come una S.W di 2000 cc. La ragione per cui l'ho comperata..? Andava a sostituire una monovolume con la quale, e avendo a bordo i miei figli, venni investito ad un semaforo.. passavo col verde e una berlina mi venne contro a più di 100 all'ora in città..Feci un giro di 360° e la macchina fu codsiderata irreparabile. Se avessi avuto una macchina normale io e il mio figlio minore saremmo morti.. Da qui l'idea che la nuova macchina dovesse essere estremamente robusta e sicura . Ora non è per giustificarmi ma ogni volta che sento sparlare da parte di alcuni verso le scelte di altri mi irrito tantissimo.. Le parole tolleranza, comprensione, conoscenza sono scomparse, esiste solo la prepotenza di voler giudicare negativamente tutti quelli che non la pensano come te..e questo mi fa paura..!
Matteo, 07-06-2012 03:07
Non so voi, ma la prospettiva dell´osteoporosi mi sembra rosea, in confronto al pensiero di una vita senza formaggio.
Anna, 07-06-2012 03:07
"Perché capita che l'organismo umano, per sua natura lievemente basico, tolleri malissimo i cibi acidi e che i formaggi stagionati siano il cibo più acido che esista. Cosa accade quando introduciamo nell'organismo un cibo acido? Accade che scatta l'allarme rosso e che l'organismo fa di tutto per ripristinare il Ph naturale. Lo fa cercando di neutralizzare la sostanza acida con una basica che ha dentro di sé. Questa sostanza è il calcio, che l'organismo estrae allo scopo dalle ossa. Dalla reazione chimica che si innesca si produce un sale che viene espulso con le urine. Ecco perché mangiare formaggio significa letteralmente sciogliere le ossa nelle urine. E c'è ancora chi lo consiglia per assumere calcio." Questa è una vera stupidaggine... Senza entrare nel merito, ma l'autore di questo articolo sa che la quasi totalità dei cibi sono acidi? (http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/01/30/di-cibi-acidi-alcalini-e-meringhe-colorate/). Se davvero succedesse quello che ipotizza lei con il formaggio, allora figurarsi con carciofi, pomodori, cavoli, etc... ma mi faccia il piacere e non dica assurdità scientifiche....Ah, e un'ultima cosa si scrive pH non Ph.
Leonardo Baldasarre, 07-06-2012 03:07
@El Greco, dovresti vergognarti, non hai il minimo di tolleranza verso gli animali torturati senza sosta per produrre latte e privati dei loro cuccioli il giorno stesso in cui vengono al mondo. Ti piace adesso? Trovi sia così diverso? @pizzaefichi, ti do un indizio dove non puoi sbagliare anzi due: osteoporosi Karolinska (ospedale di Stoccolma, potrebbe essere in inglese ^_^) e il sito di scienza vegetariana (sono l'associazione medici vegetariani italiani). Le ricerche ci sono, sono ufficiali e riconosciute in tutto il mondo. Chi sostiene il contrario lo fa per sentito dire, tradizione (????!!!!) o peggio ancora ignoranza. L'uomo, in quanto mammifero, è biologicamente compatibile sono ed esclusivamente con il latte UMANO e nel solo periodo antecedente lo svezzamento. Tutto il resto è contronatura. Se credi diversamente, vai in campagna e attacca la tua bocca alle tette di una mucca, poi raccontaci com'è andata. Sono proprio curioso. Altra cosa, il sito da te linkato è uno studio sui topi (mammiferi roditori), ti sembra forse un paragone sensato??? Soprattutto per capire come reagisce il metabolismo umano e non del topo al latte. Aria fritta.... E questo per dare soldi a degli assassini che poi vengono a dire assurdità come il latte che fa bene. Ma per favore... @Marcello, io ci sto, ma lo facciamo tutti quanti, così non solo aiutiamo i terremotati, ma salviamo l'intera popolazione umana (chi muore di fame da sempre per esempio). Troppo comodo lanciare iniziative assurde e campate in aria, quando per cambiare una società servono mille diversi accorgimenti distribuiti su mille e più cose di tutti i giorni (e cmq non avrei abbastanza spazio qui per elencarti cosa abitualmente i vegani rinunciano o evitano solo perchè vegani, senza bisogno di assurdità come quelle da te proposte). @Silvia, non si parla di salvare milioni di vite evitando di sterilizzare le macchine, semplicemente si propone di consumare un po' meno, possibile che tu sia tanto ottusa da fare di tutta l'erba un fascio e scivolare nell'estremo per confutare la realtà contraria come dogma?? @Diego, non è questione di non cogliere le visioni, che quello semmai lo farà il papa, è che se uno dice una castronata perchè vuole vendere il suo prodotto, non è che per forza di cose sia una castronaggine vera. Insomma, chi ha le centrali nucleari ti dice che la sua corrente è pulita...Ovvio! E se tu vuoi continuare a cibarti di animali, uova e latticini, ti rendi partecipe di stragi ingiustificate. Puoi avere i tuoi motivi o semplicemente puoi ignorare il tutto, ma rimani sempre colpevole. Per me tu puoi mangiare quel che ti pare, ma non venirmi a dire che mangi solo gli animali morti di vecchiaia o che bevi solo il latte che avanza ai vitellini.... Forse dovresti leggerti un po' meglio gli effetti negativi dei latticini, sono molti e sono responsabili di gran parte dei "mali d'oggi". Signori, passare da sbagliatamente onnivori a vegani, apre gli occhi, la mente e il cuore, migliora la vita in tutti gli aspetti ed è la via giusta, solo che non lo puoi sapere prima di intraprendere la scelta. Io ero peggio di voi tutti insieme 5 anni fa. E per nulla al mondo tornerei indietro perchè il mio corpo mi dice che questa è la giusta maniera per vivere.
Erik, 07-06-2012 03:07
Stai scrivendo da un computer mio caro Schillaci. Ricordatene!
ArturoDiNapoli, 07-06-2012 03:07
Avendo avuto contatti recenti con vegani, vegetariani e crudisti Ti ricordo che il principio base è "Non si deve buttare via niente che sia cibo, perchè va contro il principio dell'utilizzo e del riciclo. Il cibo è un bene prezioso qualunque esso sia." Ho ammirato queste persone e, quando sono usciti gli articoli relativi al Parmigiano hanno commentato che se si riuscisse a riutilizzare la merce sarebbe un bene. Naturalmente loro non lo mangeranno, ma sono stati solidali con gli altri
Carmela, 07-06-2012 03:07
Allora non produciamo piu' niente di niente per essere eticamente corretti. chi ha scritto l'articolo ha un computer ? quello le fa comodo ? milioni e milioni di computer da smaltire ogni anno, tonnellate di plastiche e robaccia varia. Ma lei mangia verdure e quindi e' corretto nei confronti del pianeta... chissa' che scarpe indossa... poi vorrei vedere dove vive e che mezzo di trasporto usa.. simpaticamente dico :buffone, prima di far la morale a Noi Emiliani guardi se stesso.e continui a mangiare le verdure tanto a lavorare i campi con mastodontiche cassapanche a motore chiamate trattori non ci va lei. di persona o sbaglio?
G.M., 07-06-2012 10:07
@Erik. Al contrario tuo, ho fatto ancora un po' di ricerche, e ho scoperto che c'è una parte di scienza che sostiene non quello scritto nell'articolo, ma una posizione molto più prudente (il latte e il formaggio non sembrano avere particolari effetti benefici per la prevenzione dell'osteoporosi): Ho trovato questo link molto interessante: http://milk.procon.org/view.answers.php?questionID=000831 L'associazione medici vegani non mi sembra un referent imparziale,potrei citarti gli studi di asso-latte. Il tuo rapporto con la scienza e gli studi animali è come quello di tutti gli animalisti,ottuso e ignorante.Condividiamo con i topi l'80% del DNA e i meccanismi metabolici e di crescita delle ossa sono identici. Non a caso il modello murino viene utilizzato con successo per progettre protesi che altrimenti farebbero più danni che altro.Ma che te lo dico a fare,conitnuerai a sbraitare fino al giorno in cui non avrai bisogno di una protesi d'anca, e probabilemte pure allora. Cosa credi che mi possa succedere se bevo latte di mucca fresco?Che muoio?Ma non ti rendi conto di quanto è stupida questa posizione? La maggior parte dei mammiferi smette di bere latte non perchè è incompatibile con il sistema biologico, ma perchè possono mangiare altro senza dipendere dalla madre:erba per gli erbivori,carne per i carnivori, entrambi per gli onnivori.
pizzaefichi, 07-06-2012 11:07
Per INFORMAZIONI SCIENTIFICHE sulla tossicità della caseina (per l'uomo) leggete "The China Study".
Juna, 07-06-2012 03:07
Si vede proprio che non lavori nell'ambito agricolo... che non sai neanche quando si semina il frumento e in che modo si ottiene una pagnotta di pane. Non sai cosa si fa per avere un kiwi in giugno, non sai come si ottiene un pomodoro in marzo, non sai cosa devi distribuire per vestirti di cotone.
Nazareno, 07-06-2012 03:07
Il veganismo = l'integralismo del nuovo millenio. Ma andate a ruminare l'erba insieme alle mucche va, visto che a vostro parere siamo fatti per questo.
Un essere onnivoro, 07-06-2012 04:07
L'organismo umano è basico (mentre in realtà ha un pH medio di 5,7), il calcio (un elemento alcalino-terroso) è basico, il formaggio fa sciogliere le ossa nelle urine? Ma dove le trovate queste stronzate, sono fantastiche! Le comprate all'ingrosso? L'organismo umano è tendenzialmente acido (l'unica sostanza basica praticamente sono i sali biliari); il calcio in soluzione acquosa (e l'organismo umano funziona tutto con soluzioni acquose) origina soluzioni con comportamento tipicamente basico; il formaggio non fa sciogliere le ossa nelle urine (madonna, che cazzata!). L'aumento di calcio nella dieta NON provoca nessuna demineralizzazione delle ossa: il Ca accumulato nel tessuto osseo, come idrossiapatite, è continuamente mobilitato per le esigenze dei muscoli e per il rimodellamento osseo. Sono d'accordo che tutti esprimano il proprio punto di vista, ma per favore, non inventate cazzate, già intenet ne è piena. Dove diavolo avete trovato informazioni del genere? Sono ridicole.
G.R.3, 07-06-2012 10:07
Che brutta idea questa di accostare la disgrazia delle persone che soffrono per il terremoto alle tua scelta etica di non mangiare formaggio. Non posso condividerla e mi vergogno per te che ti sei esposto al ridicolo e hai infangato l'immagine dei vegetariani, vegani, animalisti che pur operando le loro scelte, rimangono rispettosi delle scelte altrui e sopratutto del dolore umano.
emma lercari, 07-06-2012 10:07
Non sai quanto costa in termini ambientali scrivere su internet 'ste cose...
Susanna, 07-06-2012 05:07
per me è un'ottima riflessione e riscontro tanti punti di vista importanti per la salute del corpo nell'ambito della naturopatia...e lo stesso dubbio che ho avuto quando per solidarietà ai terremotati avevo notato l'appello, subito non lo feci ma poi, sapendo delle persone in difficoltà, ho condiviso i link ad altri che erano interessati agli acquisti, in fondo su vere neccessità di sopravvivenza e nel rispetto che non si deve obbligare con violenza il ns prossimo ho preferito mediare offrendo l'appoggio momentaneo... solo nei casi drammatici penso sia giusto, mi ricorderò sempre che per non morire di fame tanti divennero addirittura cannibali dei corpi dei loro compagni morti, orrore ma è successo e intanto, aiutiamoci per crescere ma anche con più consapevolezza, come diceva giustamente l'articolo...
Grazia, 07-06-2012 05:07
Sono d'accordissimo con quanto espresso dal dott. Schilacci. Da chimico concordo in pieno con la scientificità delle sue affermazioni. Chi dice il contrario parla solo di aria fritta.
VVegan, 07-06-2012 05:07
Per favore, linkatemi qualche articolo SERIO, che provenga da fonti ACCREDITATE, che dimostra come il consumo di formaggio "sciolga le ossa nelle urine". Ripeto, niente siti complottisti o immondizia internettiana.
Giovanni, 07-06-2012 06:07
Noi emiliani, non abbiamo paura di niente. Nemmeno della formaggiofobia.
barbara, 07-06-2012 06:07
Non ho ancora letto un commento, tra quelli che supportano le falsità scientifiche di schillaci, che citi a supporto di codeste panzane , un qualsiasi testo riconosciuto dalla comunità scientifica, andrebbe benissimo un qualsiasi testo di biochimica in uso in una qualsiasi università . Naturalmente. China study non è tra quelli e neanche un copia incolla di un blog vengano è tra quelli
giorgio, 07-06-2012 10:07
...non mangio nessun tipo di formaggio da 3 anni > e stò meglio di prima! ...in realtà non serve a nulla, si ha solo voglia di soddisfare il gusto, il piacere, l'ego... non serve ad altro, al pari di gelato, patate fritte, patatine e cazzate varie. buon proseguo :-p
giacomo, 08-06-2012 12:08
non credo che il mondo può salvarsi solo se tutti diventassimo vegetariani ci sono cose che distugge la terra molto più a fondo.Vorrei vedervi dormire sulla nuda terra sensa cell ne auto ne corente eletrica.Meglio mangiare un pò di tutto(parmigiano compreso)e stare attenti sui consumi
delia, 08-06-2012 12:08
sono arrivata a questo articolo tramite fb perchè postato da amici vegani. ecco come lo hanno riassunto loro: a questi produttori non poteva succedere cosa migliore se non la distruzione dei caseifici...fanno venire la mastite alle mucche e gli sta solo bene. Io non sono vegana e non so se il messaggio dei vegani è questo, sicuramente quelli che conosco io sono integralisti, estremisti, intolleranti e offensivi. Amare gli animeli e godere delle tragedie umane è una contraddizione. Questo articolo, in questo momento in cui noi emiliani stiamo cercando di rialzare la testa è quanto di più becero, meschino e disumano si potesse scrivere... vergogna vergogna vergogna.
persona, 08-06-2012 08:08
Ciao a tutti, sono uno spacciatore emiliano di 29 anni, la mia è una piccola azienda, tutta di produzione propria. Purtroppo con il terremoto è crollato il laboratorio delle anfetamine, ma per fortuna il magazzino non ha ceduto. Adesso io e la mia famiglia siamo senza una casa e dobbiamo ricomprare un laboratorio. Per favore, aiutateci comprando le nostre anfetamine cosicché si possa risollevare la nostra economia. Le nostre pasticche sono fatte distillando divertimento e sono purissime, non nuocciono alla salute e sono certificate dal marchio "drugs point" e "mafiaQui". Vendiamo anche via piccione viaggiatore, ma non in periodo di caccia. (pagamento anticipato)
Spacciatore emiliano, 08-06-2012 08:08
Ma per piacere!!!!l'autore dell'articolo si studi bene la fisiologia umana (ovvero la scienza che studia i meccanismi di funzionamento del nostro corpo) prima di scrivere queste baggianate assurde di come mangiando il formaggio le nostre ossa si sbriciolino! Inoltre l'intolleranza ai latticini a tutt'altra base di insorgenza e non implica il coinvolgimento del calcio. Prima di improvvisarvi professori o scienziati andate studiate che è meglio!!!
Anna, 08-06-2012 10:08
oggi ho salvato mio nipote dal rischio liquefazione ossa dovuto alla macedonia che quella criminale di sua madre gli aveva preparato: Mele ph3.4 Ciliege ph3.5 Succo di limone ph2.4 Pesche ph3.8 Pere ph4.1 Succo d'arancia ph3.7
Claudio, 08-06-2012 11:08
l'uomo è l'unico animale in natura che non si svezza mai durante il suo ciclo vitale perchè ruba il latte ad altri mammiferi. Questo è contronatura. Sbagliato. Wrong. Il latte è un alimento altamente proteico fatto esclusivamente per allevare il vitello, non l'uomo. Come ho già detto, se ritenete che sia un dovere assumerlo, attaccate la bocca alle tette della mucca stando attenti a non succhiare anche i tori... Ovviamente è un elemento, ma non è fatto per noi, anzi, noi non siamo fatti per assumerlo. Se fossimo fatti per ingurgitare latte e formaggio della mucca dovremmo avere 4 stomaci e mangiare erba come qualche intelligentone onnivoro ha scritto. Pietà per il cervello suo, forse ostruito da masse abnormi di grassi e proteine animali. L'essere umano, in quanto mammifero, non può e non deve assumere latte diverso da quello umano e soprattutto dopo l'età dello svezzamento (6 anni circa). Continuare a farlo significa sottoporre il proprio corpo a rimediare in qualche modo per la sbagliata alimentazione. All'uomo piace giocare a fare dio, ma dio non esiste (provatemi il contrario), e anche se abbiamo un cervello che ci permette di collaborare e concepire lager per animali da sfruttare per produrre cibi (per noi tossici), noi non siamo fatti per questo cibo. L'essere umano è frugivoro, non onnivoro. Il fatto che in caso di sopravvivenza, l'uomo riesca a sopravvivere mangiando qualsiasi cosa trovi (anche la merda) non significa che questa sia la sua naturale alimentazione. Guardatevi allo specchio e ammirate quali artigli e zanne vi ha dato la natura per cibarvi di animali, ammirate con quanta facilità il vostro intestino digerisce il pranzo di natale (per tradizione una mistura letale di carni, pesci, uova e lattici). Il topo è un'animale troppo diverso dall'uomo per costituirne un esempio. Chi sostiene che sia un ottimo modello è solo per convenienza (case farmaceutiche e altre aziende i cui profitti economici dipendono dal fatto che la gente creda agli elefanti rosa volanti; e purtroppo ci crede come ampliamene dimostrato nei commenti). Il modello animale più vicino all'uomo (e bada ben non uguale, ma vicino) è la scimmia bonobo con qualcosa come il 97%. Quel 3% fa una differenza enorme, infatti se ti accoppi con un bonobo non esce un uomo scimmia sterile, ma semplicemente fai del buon sesso animale (i bonobo ne sono particolarmente fieri). Guarda caso, questi parenti evolutivi così vicini a noi sono proprio frugivori, e non vuol dire che mangiano erba, come quella sapienza onnivora sostiene, ma bensì sono frugivori, frutta e verdura gente. Pomodori, mele, banane, fagioli, noci ecc ecc. Questo è il cibo per cui siamo fatti. La medicina scientifica non ve lo dirà mai, il medico di famiglia non ve lo dirà mai (perchè non sa nemmeno cosa sia un vegano), le industrie non ve lo diranno mai. Sono pochi quello che lo sostengono e con notevoli difficoltà oltretutto. Se non arrivate al motivo da soli, ve lo dico io: motivi economici. Mangiare carni, pesci, uova e latticini compromette la vostra salute, vi fa ammalare e dopo aver spesso una fortuna per alimentare un'economia distruttiva e oltremodo costosa in termini di risorse del pianeta (molto più che fare i suv, il computer e la corrente elettrica), vi fa spendere una fortuna ancor maggiore per comprare medicinali inutili. A questo serve il cibo di oggi. Come mai negli ultimi 50 anni, a pari con l'industrializzazione e il commercio alimentare di cibo tossico (a partire proprio dal latte) si sono decuplicati gli ospedali? Una volta la gente moriva per il tifo e il colera, peste. Oggi moriamo per intossicazioni alimentari che producono tumori, debilitano il corpo pian piano. Ci fanno marcire dentro. Il latte è come il fumo, ti uccide piano piano perchè non è salutare. I medici vegani non sono di parte perchè vegani, sono diventati vegani perchè hanno compreso e visto con i loro occhi che la direzione "onnivora" è sbagliata. Uno può mangiare ciò che vuole, ma non può asserire che queste sono fanfaronate, perchè se lo fa, deve dimostrare il contrario. Dimostra che l'uomo è onnivoro, dentatura, artigli, digestione, ph delle urine, ecc. Tutto porta ad un unica soluzione, non siamo cinghiali (noti come occasionali onnivori di carogne). Vi faccio un esempio, il gatto è un noto carnivoro, è fatto proprio per mangiare carne, guardate un po' se si ammala con la frequenza e la gravità di noi umani, vista la sua dieta, (non prendere esemplari nutriti con cibo scadente industriale). Ovviamente rimane sano, noi invece a 10 già dal dentista... ed è solo l'inizio.
Erik, 08-06-2012 11:08
Claudio, non hai capito una mazza... non è l'acidia propria del cibo, ma il contenuto proteico che fa si un corpo umano si impoverisca di acidità e questo processo non avviene nello stomaco, ma nella vescica. Apri bene occhi e orecchie prima di sparare ca***te!
Erik, 08-06-2012 11:08
Risposta Mr Vega. Non cominciare a travisare le cose. Qui non sono in discussione i diritti e l'amore per gli animali di cui io sono sostenitore (senza però scadere nella negazione di me stesso come essere a cui la natura ha dettato caratteristiche alimentari ed esistenziali). Qui si contesta innanzitutto la poca sensibilità dimostrata dallo Schillaci nel condannare delle aziende che stanno vivendo una tragedia (ce ne erano di obiettivi da colpire, perchè proprio quelli? Perchè la provocazione fa audience?...) e poi si contesta la saccenza, l'assolutismo di certe persone che, senza dimostrazioni scientifiche (ancora non ne ho vista una) sono convinte di essere depositarie della verità.
marcello, 08-06-2012 11:08
I TERREMOTATI NON HANNO BISOGNO CHE COMPRIATE PARMIGIANO, PERCHE' QUESTI SOLDI ANDRANNO SEMPLICEMNTE AL PARMIGIANO E I TERREMOTATI RESTERANNO TERREMOTATI. Ma che bello vedere tanti bambini piagnucoloni che battono i piedini e gridano "a ma il fomMaggio MI piace uffa uffa uffa gne gne gne" "non e' vero non e' vero non e' vero che fa male uffa, fa benssimo gne gne". avant, fate i buoni che vi porto il gelatino adesso eh (rigorosamente fatto con latte di vacca ovviamente). Che il formaggio faccia male e' risaputo, non si parla di arsenico ma nemmeno di acqua cristallina: sempre state ingerendo robe che vengono da altri animali e che servono a questi per crescere e la stramaggioranza di quelli che stanno scrivendo su questa pagina - salvo qualche genio prematuro - sono tutti belli e formati. In ogni caso 1- e' ASSOLUTAMENTE UA COSA SUPERFLUA 2-COSTA TROPPO in termini di risorse (e non parlo di soldi di carta o digitali ma di risorse REALI), favorisce una economia DELETERIA, che vi piaccia o no quindi e' parte di una situazione (tradizione o non tradizione) che andrebbe cancellata. Quindi smettetela di piagnucolare orsu' e cercate di comprendere il senso dell'articolo che e' chiarissimo. In una situazione drammatica e di crisi come questa COMPRARE IL PARMIGIANO non serve a nulla - anzi e' una azienda che andrebbe chiusa una volta per tutte, altro che continuare ad alimentarla (no il pammMigiano e' buono buono buono non si tocca gne gne gne). Qualcuno ha scritto "Che brutta idea questa di accostare la disgrazia delle persone che soffrono per il terremoto alle tua scelta etica di non mangiare formaggio." Beh, anche le strategie di marketing del parmigiano regiano - per salvare se stesso - in un momento come questo, non e' che siano state cosa da santi, che le regalasse le forme di parmigiano andate a male ai terremotati o che si levasse dalle balle uan volta per tutte. Non capisco questo falso moralismo. E' anche in queste situazioni che bisogna uscire i denti contro uno stato che non esiste piu', i grandi controsensi di questo capitalismo, e tutto cio' che a maggior ragione viene a galla nelle situazioni estreme come queste. APRITE GLI OCCHI invece di PIAGNUCOLARE. GNE GNE GNE
V for Visitors, 08-06-2012 12:08
@erik Mi piace come esponi i concetti, in maniera ragionevole e senza aggredire. Anticipo che non sono completamente d'accordo ma m'interssa quello che dici. Ho conosciuto e vissuto con vegani per un breve periodo (ho conosciuto anche un fruttariano). Secondo te non è nemmeno pensabile una alimentazione fatta di carne una o due volte a settimana (con carni non da allevamento intensivo), l'assunzione moderata di latte o latticini (non colazione, pranzo cena, merenda, stuzzichino...) ma magari solo un caffè-latte o un pezzo di formaggio a pranzo...e per il resto abbondante verdura, frutta, amidacei (pochi), pesce ecc? credo che l'equilibrio sia la soluzione giusta. I nostri "vecchi" stavano meglio di noi perché non esageravano, acquistavano prodotti più sani e i più fortunati mangiavano di tutto. che ne pensi?
damianop, 08-06-2012 02:08
purtroppo questo articolo dice il vero! lo dico da amante del parmigiano, ma ora vi racconto la mia storia: Io mettevo il parmigiano ovunque pure sul pesce,poi ho cominciato avere dei problemi alle ossa... La lobby del Parmigiano, dalla sua grande fabbrica, mi ha pagato una serie di interventi lunghi... ora sto bene, e vivo serenamente la mia vita da polipo
Bedo, 08-06-2012 01:08
Non credo che mangiare latte estorto e rubato a una mucca con l'aggiunta dell'intestino del suo cucciolo possa in qualche modo giovare alla vostra salute. Ma , d'altra parte anch'io ero e lo sono stato grazie o per colpa della disinformazione e dell'ignoranza storica in cui i miei genitori sono nati e cresciuti, adesso è diverso, le vostre sono solo scuse, chi disprezza la vita(e attenzione , qui è come quando dio dice "non uccidere", non intende nessuno ,intende tutto ciò che ti è prossimo, vicino) non la merita...
TOMMASO, 08-06-2012 01:08
Tutto il discorso non è altro che una tesi esposta da un vegetariano che ha preso come scusa il terremoto; infatti il discorso esce completamente dal tema centrale e cioè salvare le imprese comprando i loro prodotti. Io il formaggio lo compro da loro anche per dare una mano ad un grosso polo industriale colpito così gravemente. Passando poi alla solidarietà di ordine superiore per me non ha senso quello che c'è scritto (a meno che non sia riferito ad un carattere ecologico) poiché: 1) queste imprese sono una nostra parte della nostra economia 2) i concorrenti nella restante parte del pianeta ne stanno traendo profitto, quindi quale solidarietà globale (a meno che non sia sempre per l'ecologia)?
claud, 08-06-2012 09:08
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, caro erik. Vabbè, che dire, hai ragione. Se bevi latte di mucca muori.Si devono mangiare solo legumi,e se dove vivi non ci sono legumi proteici, come i fagioli,che dio t'assista. Il fatto che abbiamo canini ed enzimi per digerire carne e latte (ma non, per esempio, l'erba), è solo un puro caso. Il fatto che poplazioni con dieta sbilanciata abbiano disturbi di vario genere,una casualità. Il fatto che l'80% delle scoperto insignite del nobel si basino su ricerca animale,è anche quello un caso.Mi hai convinto, ora smetto di scrivere che devo andare in cerca di bacche e radici. PS mi risparmio di aggiungere altri link,perchè evidentemente non credi giusto leggerli,visto che possiedi già la Verità. PPS:evito di parlare di teologia e filosofia,tanto sarebbe tempo sprecato. Ti dico solo un nome per smontare il tuo raffinato punto di vista: Cartesio (vatti a fare una cultura su wikiverdura).
pizzaefichi, 08-06-2012 06:08
Nessuno dei vegazzi intervenuti ha postato fonti scientifiche sulla presunta dannosità di latte e derivati per il corpo umano. Se ne evince che sono tutte fantasie
giorgio, 08-06-2012 07:08
Eccole: http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/pcrm/pcrm_latticini.html
Violetta, 09-06-2012 12:09
qui ci sono alcuni riferimenti http://www.infolatte.it/salute/danni_latte.html che citano le fonti. Comunque se le e' sfuggito il problema del latte non e' solo quello della salute umana. Ovviamente non comprero' certo del parmigiano terremotato. Ah, grazie per i "vegazzi", sempre qualificante per chi lo scrive
valter fiore, 09-06-2012 12:09
Ciao piccini, volete le fonti vero? ha ha! Siete abituati ad una vita in cui qualcuno si occupa di voi, vi dice cosa fare, cosa vi piace e cosa vi fa bene; in poche parole VI ALLATTA! :D Miei cari bambini consumatori di latte comprate il parmigianino che aiutate le stesse ditte che stuprano le mucchette e strappano le interiora dei loro piccini (caglio) per darvi quel bel formaggino che vi piace tanto. Io fonti non ve ne do perché non siete i miei piccolini, se volete le trovate bimbi miei. Il parmigiano sfrutta e uccide tramite i lagher gli animali e se non crescete non lo capirete mai, il problema è l'informazione. Se non vi fate più allattare allora capite che non avete più bisogno della mamma.
MrVega, 09-06-2012 01:09
@pizzaefichi: come tu sicuramente saprai il Sig. Nobel inventò LA DINAMITE!! Ma che bella invnzione! So cool! Ti sei mai chiesto cosa farebbero gli istituti di ricerche e le case farmaceutiche se tutti (grazie alla dieta vegana) stessimo meglio?! O forse credi che la sanità, gli stati e le industrie dei medicinali vogliano solo salvarti la vita? Se così fosse Aulin e Chemioterapia non esisterebbero (verifica su internet). Qui si parla di miliardi di euro... Comunque tornando al punto principale l'autore ha scritto un bell'articolo e mi auguro che un giorno, dopo una cura di informazioni non manipolate, riuscirete a capire e aprire la porta di uscita della gabbia nella quale svolgete il vostro compito di cavie. Baci
MrVega, 09-06-2012 01:09
Caro Giorgio, certo che sono tutte fantasie. Non esiste uno, e dico uno, studio scientifico (pere-reviewed) che dimostri che il latte e i suoi derivati contribuiscano all'osteoporosi, al limite qualche studio mette in dubbio la loro utilità nel prevenirla, ma è un altro paio di maniche. Se proprio vogliamo dirla tutta ci sono ultimamente studi che mettono a confronto l'aspettativa di vita tra soggetti con diverse diete. Ovviamente i vegetariani hanno, se non erro, un 2 o 3 anni in più, (cito a memoria, non vorrei sbagliarmi, e poi dipende da studio a studio) ma se paragonati a carnivori, leggisi dieta media americana o inglese, ma ad esempio se si paragonano alla dieta mediterranea o altre diete ricche di pesce, ad esempio, c'è nessun sostanziale vantaggio della dieta vegetariana, anzi... Questo è come stanno scientificamente le cose, tutto il resto sono opinioni personali. PS: l'Italia è il terzo stato per aspettativa di vita al mondo, è gran parte è legato alla sua dieta, infatti è maggiore nel centro-sud che al nord ( se si esclude la liguria). Considerato che ormai l'aspettativa di vita è sopra gli 80 anni e che è provato che gli effetti benefici della dieta vegetariana si esauriscono oltre la 7-8 decade di vita, fatevi due conti. PS: il giappone è il primo stato per aspettativa di vita, e ok, la loro dieta è povera di carne, ma ricca di pesce!!!! Ah si, ma noi siamo fruttivori....
Leonardo Baldasarre, 09-06-2012 02:09
@pizza, se io chiamo le mie unghie artigli, questo non le fa divenire tali. Fai due più due con i denti. E adesso ti seppellisco caro. I nostri denti sono tutti da frutta, tutto anche i canini. Se non mi credi apri la bocca del cane e fai una foto alla tua dentatura e dimmi quando si assomigliano. I nostri denti non sono fatti per strappare carne da carcasse e tanto meno il nostro stomaco è fatto per digerirne i pezzi, infatti, per mangiare carne dobbiamo renderla prima mangiabile iniziando a distruggerne le molecole con la cottura. Gli enzimi salivari sono ottimi per gli amidi (non le proteine della carne o del latte), il nostro stomaco ha una perfetta acidità per distruggere tutta la frutta, la verdura, le radici, i legumi e frutta in guscio (noci e simili). Il nostro intestino è lungo, molto lungo (circa 12 metri) il che lo rende ottimo per l'insalata e pessimo per la carne (gatto: intestino corto; bonobo: intestino lungo) questo perchè nel gatto il cibo viene espulso prima che si decomponga e prima di assorbire le tossine in esso contenuto (cadaverina e putrescina); che invece tu finto onnivoro te le pappi tutte quante e poi viene il tumore al colon. Infine il nostro piscio deve avere una acidità che è basica rispetto ad un carnivoro, ma che si assomiglia a quella di un frugivoro. Che strano?? AH! Ma adesso tu ti arrampicherai sugli specchi per dimostrare che le mie sono cazzate, ma sai che ti dico, fai pure. A me non interessa se tu non vuoi saperne di altre ragioni. Sai, non li compatisco neanche quelli che come te non solo si rifiutano di capire, ma pur di rimanere aggrappati alle proprie usanze e tradizione (ma molto di più al sapore della propria bistecca con formaggio) sono così ottusi da non voler mettere in dubbio le proprie convinzioni davanti a nulla. Alla fine Darwin ha comunque ragione e la natura bilancia sempre tutto, non averne timore. Se io mangio fantasia creperò prima di proliferare, stanne certo. Ma potrebbe toccare anche agli astuti onnivori ^__^ In ultima, non capisco proprio cosa tu voglia intendere con la ricerca animale e i premi Nobel, se intendi lo sterminio animale che hanno fatto e continuano a fare per realizzare farmaci inutili tipo quello per diventare più intelligente (del quale molti onnivori avrebbero in effetti bisogno) o di quello per farsi crescere l'uccello (del quale i medesimi su avrebbero un forte stimolo a comprare). Lo sterminio e sfruttamento animale è sempre ingiustificato e su questo ci possiamo anche prendere a coltellate. Adesso tira le tue somme, ma io non cerco proprio di farti cercare le bacche e le radici (che cmq puoi comprare al supermercato come hai sempre fatto), tanto meno cerco di farti diventare vegano o vegetariano. Mangia pure quel che ti pare, ma fallo sapendo cosa mangi. I cibi di origine animale sono come il fumo, uccidono pian piano. E io m'incazzo quando uno dice che un cibo fa male e ne motiva anche il perchè, ma arriva la carica dei 101 ad urlare in coro "menzogna" senza loro per primi a provare il contrario, ma dando tutto per scontato, solo perchè la disinformazione negli ultimi 50 anni ha fatto il miracolo economico e l'inferno animale nello stesso tempo. Adesso se hai davvero delle teorie dimostrate tirale fuori, sennò sei solo pieno d'aria fritta. Questa è anche per @Giorgio, che se sono fantasie, sei invitato a dimostrare il contrario di queste per nulla presunte, ma fondatissime e appurate dannosità di latte e latticini. @Damiano, io sono un animalista fino al midollo e mai potrei mangiare un animale, nemmeno una volta ogni tanto. A cambiare vita ci vuole tempo e tanta forza di volontà (anche tanta attenzione e pazienza), io cominciai circa 4 anni fa. Se il tuo punto di vista è più salutistico che etico, beh magari guardati questo documentario "delicate balance" lo trovi sul tubo con i subIta. I nostri vecchi erano più sani perchè se anche si intossicavano (raramente) con qualche pezzo di carne, il loro corpo era cmq abbastanza forte da reagire e non avere grossi problemi, cosa che adesso è impossibile per via del forte inquinamento di tutto l'ambiente circostante. Cmq il miglior posto dove tu possa trovare le risposte è il sito di scienzavegetariana.it se poi ti interessa l'aspetto etico allora vai su tvanimalista.org
Erik, 09-06-2012 04:09
Post volutamente provocatorio e che in buona parte condivido. Forse non nella durezza con la quale è stato scritto. Anche io non comprerò il parmigiano per questi motivi. L'autore vuole far riflettere sui macro problemi che affligono il nostro modo di vivere insostenibile. Leggere la pochezza dei commenti qua sotto dimostra che il livello umano degli italiani, quando si parla di animali e si tocca il palato di ognuno, è veramente a livelli sotto la soglia minima.
Noel, 09-06-2012 07:09
E' pura demagogia! Ho commentato qui, http://italiaemondo.blogspot.it/2012/06/ecco-un-articolo-demagogico.html
Antonio Gabriele Fucilone, 10-06-2012 10:10
@Giorgio Meno male che almeno tu hai detto una cosa sensata, purtroppo siamo in un momento in cui tutti si sentono di dire qualunque cosa, facendosi passare per esperti semplicemente perche' bravi ad argomentare, ma assolutamente privi di fondamenti medici.... L'unico consiglio che mi sento di dare e' a tutti di fare molta attenzione con l'alimentazione, il miglioramento (nel senso di completezza e varieta' di cibi) insieme ai medicinali sono i due fattori che hanno portato un aumento dell'attesa di vita. Il nostro corpo non e' un giocattolo con cui improvvisarci alchimisti....
Lor, 10-06-2012 08:10
Salve, pur non mangiando carne né latticini da molti anni, e pur concordando con una granparte delle argomentazioni postulate dalla causa vegana e antispecista, personalmente non sono vegano e non mi piace affatto la tendenza che ho osservato in molti vegani di esprimere le proprie ragioni (spesso fondate e condivisibili) cercando di fare leva sul senso di colpa, generalizzando, sentenziando e talvolta arrivando ad essere offensivi. Credo che il dibattito sulla questione possa essere assai più efficace se portato avanti con umiltà e altrui rispetto ed empatia (anche verso coloro che crediamo 'stiano sbagliando')... Per venire alla questione Osteopatia e "riferimenti scientifici": credo che la più autorevole e completa ricerca che confuta la tesi "il Latte previene l'Osteoporosi" per esempio (oltre a portare tante conferme sui benefici della dieta vegana) sia attualmente il cosiddetto "China Study". Lo studio è diventato un libro (pubblicato in italia da Macro Edizioni) e si trovano numerose recensioni ed estratti in rete. Per farsi un'idea ecco la voce su Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto_Cina Buon proseguimento.
OliPaz, 11-06-2012 02:11
DOPO AVER LETTO TUTTO....E IL CONTRARIO DI TUTTO....OVVIAMENTE QUASI TUTTO BEN DOCUMENTATO.....?E CERTIFICATO...? SUGGERIREI A QUASI TUTTI DI IMPARARE A FARE COME "L'ASINO DI BURIDANO..." COSI' CI SARANNO MOLTE MENO STRAMPALATE ANALISI DA LEGGERE..ECC..........TANTO PRIMA O POI SI DEVE MORIRE....
BADADO, 11-06-2012 02:11
Rispondo a quanti hanno correttamente rilevato una pecca dell'articolo: l'assenza delle fonti. Le ho pertanto inviate alla redazione pregando di aggiungerle in coda ad esso. Aggiungo qualche nota su cosa intendo per fonte. Abitualmente utilizzo sempre fonti primarie o assimilabili a esse, intendendo con fonti primarie studi originali pubblicati su riviste scientifiche dopo esser stati sottoposti a peer review e con fonti assimilabili studi di organismi internazionali di provata credibilità (È il caso della FAO) oppure esperti di settore a livello accademico (È il caso del prof. Leonardo Pinelli, già docente presso l'Università di Verona e Direttore UOC Diabetologia, Nutrizione Clinica e Obesità in Età Pediatrica Ulss 20 Verona). Comunque, ritenendo più che legittima la richiesta di indicare pubblicazioni scientifiche originali sull'argomento ho girato la domanda al prof. Pinelli e, appena ricevuta risposta, la inoltrerò qui. Preciso anche per ulteriore completezza che, nell'ipotesi che tale risposta non dovesse giungere potete considerare senz'altro quel passo ritrattato, rimanendo tuttavia valida, e sufficiente, ogni altra argomentazione. Quel passo su cui si è soffermata così tanta attenzione infatti, nel contesto dell'articolo è da considerarsi nulla più di una digressione inessenziale. L'articolo infatti è motivato da considerazioni di ordine che possiamo chiamare geopolitico, non salutistico. Il suo argomento è una critica di una iniziativa commerciale nata sì per far fronte a un momento di emergenza ma che: A) non va a vantaggio di tutti gli emiliani che hanno subito le conseguenze del terremoto ma solo di una piccola parte; B) implica l'appoggio a un'attività, quale è quella zootecnica, che è fra le cause principali (anche se non certamente unica) dell'attuale, gravissima, situazione planetaria, che a sua volta già oggi è causa di tragedie di proporzioni immensamente più gravi di tutti i terremoti che hanno colpito l'Italia dal 1908 a oggi. Tragedie non naturali, non dimentichiamolo, ma indotte principalmente dalle variazioni climatiche, provocate a loro volta dallo stile di vita dissipativo dei paesi industrializzati. Il nostro. È con gli occhi delle vittime di queste tragedie che ho scritto questo articolo ed è con i loro occhi che esso va letto. A fronte di problematiche di questa portata il problema se il formaggio faccia bene o male mi pare a dir poco irrisorio e, a fronte dell'attenzione sproporzionata che quel passo - ripeto - marginale dell'articolo ha suscitato, distogliendo con ciò l'attenzione dalle ben più gravi argomentazioni che tale articolo hanno motivato, devo considerare un errore averlo inserito.
Filippo Schillaci, 11-06-2012 03:11
Mi sembra che si stia facendo una grande confusione sugli argomenti pro e contro la scelta vegan (o semplicemente se mangiare o meno il parmigiano terremotato). Io dico subito che parmigiano "reggiano" non ne mangio (e tanto meno ne compro), perchè mi sforzo di mangiare sempre e solo a km0 (o comunque nelle "vicinanze"), e il più possibile autoprodotto (come il formaggio dal latte del pastore mio vicino), e comunque NON industriale. Il Parmigiano reggiano per arrivare al mio paese all'interno della Sardegna dovrebbe attraversare migliaia di km, con conseguente refrigerazione, impacchettamento, distribuizone, grossista, dettagliate etc... il che vale ovviamente anche per tutto il resto del cibo trasportato su e giù per il mondo. Io credo che i vegan dovrebbero chiarire i propri argomenti, e cioè specificare se il formaggio (e le uova, e il miele, e la carne, etc) sarebbe meglio non mangiarlo perchè "oggettivamente" fa male alla salute; oppure perchè (magari pur facendo bene) non è "soggettivamente" etico mangiarlo in quanto si sfrutta un animale. Cioè: visto che insistete tanto sulla nocività del formaggio.... cosa vuol dire? Che se invece facesse bene ne mangiereste? Questo è un primo punto. Il secondo è: per voi non c'è alcuna differenza tra (1) mangiare 80 kg/anno di carne bovina allevata industrialmente in allevamenti lager, nutriti di soia transgenica coltivata bruciando foresta amazzonica, affamando un miliardo di esseri umani e inquinando mezzo mondo; e (2) avere una dieta "prevalentemente" vegetariana (quindi anche con uova, latte, e miele) e autoprodotta, mangiando al max 10kg/anno di carne di maiale, pecora o capra, allevati semibradi, nutriti da terreni marginali non irrigui, inutilizzabili per altri scopi agricoli? Fatemi capire (detto seriamente!) ma per voi davvero è più "etico" mangiare alghe giapponesi e soia cinese comprati a peso d'oro nelle boutiques alimentari di città... piuttosto che una fetta di formaggio autoprodotto o una frittata da uova di galline ruspanti, nutrite a grano biologico e foglie di cavolo naturali? Oppure che è più etico vestire di petrolio (vedi fibre sintetiche come il pile), piuttosto che di lana locale?!! Capite che.. per un "felicemente decrescente"... è davvero difficile capire tutto ciò?! E infine... voi siete per l'agricoltura convenzionale (cioè con concimi e antiparassitari di sintesi, e altro petrolio per il trasporto e l'imballaggio) oppure per l'agricoltura biologica (quindi fatta con letamene organico)? .... Ma senza allevare animali.... come lo facciamo il letame per le nostre patate bio? E' vero.. ci sono le compost toilets.... ma.. bisognerebbe farne davvero tanta...!!! ;-)))
maistusardu, 11-06-2012 06:11
beh, se il vento del cambiamento passa attraverso la rinuncia ai formaggi... siamo alla frutta!!! Davvero con tutti i problemi che abbiamo c'è bisogno di dare voce a uno che -di tutti i momenti e gli appigli che poteva scegliere per aprire questa questione- decide di dire che il formaggio non è ecosostenibile titolando il proprio articolo "io il parmigiano non lo compro"?? Il cambiamento dovrebbe passare anche attraverso una autoanalisi e evitare la rincorsa al sensazionalismo tipica dei vecchi giornalisti...
Fa, 12-06-2012 09:12
PS: scrivo questa aggiunta dopo aver letto i commenti sotto... ragazzi, ma fatevi una vita, una fidanzata, qualcosa... possibile che avete così tanto bisogno di sopraffarvi gli uni con gli altri? Vegani contro carnivori?? E siete anche diventati offensivi, da entrambe le parti! Ma dico, ma vi rendete conto che ci stiamo facendo la guerra tra di noi quando dovremmo andare a inca...volarci con quelli che fanno fracking, con quelli che sfruttano le risorse umane e naturali... incluse magari le multinazionali del formaggio, per carità... ma facciamoci una lista di priorità che ci permetta di non farci ridere dietro come popolo!
Fa, 12-06-2012 09:12
In attesa della risposta del prof. Pinelli ho chiesto una verifica indipendente a una persona ugualmente qualificata a pronunciarsi in merito. La risposta si riassume come segue. Il processo fisiologico descritto dal prof. Pinelli nella conferenza su cui mi sono basato è più correttamente descrivibile nel seguente modo: "Il nostro organismo ha un pH di 7.4, ovvero circa neutro (la neutralità è 7.0). Uno dei sistemi per tamponare l'acidosi utilizza il fosfato, che viene liberato dall'osso, provocando però ipercalciuria e quindi perdita di calcio dall'organismo." Inoltre questo meccanismo di ripristino del Ph naturale è ipervalorizzato ma di fatto ha rilevanza solo in condizione di malattia essendo l'organismo dotato di sistemi tampone (che utilizzano anche ma non solo il fosforo) in grado di mantenere il pH normale. L'affermazione del prof. Pinelli è pertanto da ritenersi prudenzialmente controversa e da sottoporre a discussione nella sede opportuna che è ovviamente quella del dibattito scientifico, non questa. In considerazione di quanto sopra ma, indipendentemente da ciò, anche e soprattutto in considerazione dell'effetto deviante dal vero centro argomentativo dell'articolo che quel passo ha mostrato di avere ottenuto, ho ritenuto di doverlo cancellare da esso ribadendone con ciò la non necessità, anzi direi l'irrilevanza ai fini della posizione sostenuta nell'articolo stesso che è motivata, ripeto, dalla gravissima situazione di emergenza planetaria provocata dalle attività umane, situazione che sono in molti a definire ormai prossuima all'irreversibilità e dalla quale non è pertanto lecito distogliere, nemmeno per un attimo, l'attenzione.
Filippo Schillaci, 13-06-2012 08:13
Gentile Schillaci, ho letto il suo libro nellle edizioni MDF (anche io sono iscritto e attivista del movimento di Pallante), ed ho apprezzato molto la sua esperienza. Sono però un po' perplesso sul tema che stiamo affrontando. In un precedente post ho chiesto infattidei chiarimenti sulle motivazioni alla base della scelta vegan. Il prino chiarimento riguardava appunto se la scelta vegan è legata a (1)motivazioni "oggettive" per cui il consumo di proteine animali, anche in minima quantità, è dannoso per la salute; oppure(2)a motivazioni "soggettive" che riguardano le scelte etiche di ciascuno che può decidere di non consumare "in nessun modo" prodotti animali perchè ne è inaccetabile "qualunque tipo" di sfruttamento. Cioè: il vostro problema è che mangiare uova o latte fa male alla salute, o che allevare galline o capre, (anche in modo dignitoso e semibrado) è inaccettabile tout court? La differenza non è da poco, perchè un conto è dire che un alimento fa male alla salute (ma allora trovatemi un alimento che non lo sia in assoluto. Anche mangiare un kg di noccioline al giono fa male!), e in tal caso va raccomandato di fare un uso moderato di ogni cibo; un altro conto è dire che un alimento, anche se fa bene alla salute, non va mangiato perchè antietico! Nel primo caso io direi di lasciarele ideologie e sentire il parere di medici nutrizionisti e vedere se è vero che anche un pasto alla settimana di pesce azzurro o una frittatina con uova autoprodotte da galline ruspanti faccia così male alla salute. Nel secondo caso invece, infilandovi nello stretto passaggio delle motivazioni "di principio e assolute" (non si devino mangiare proteine animali!) rischiate di infilarvi in un cul de sac molto imbarazzante "perchè ci sarà sempre uno più puro che ti epura" (cfr. Pietro Nenni, 1955). Se il discorso è "assoluto", e non fate alcuna distizione tra (1) una dieta "prevalentemente" vegetariana (cioè verdure, legumi, cereali e ortaggi), con uova, miele e formaggio, e un po' di carne, provenienti da animali allevati semibradi in terreni residuali, non irrigui; e (2) una dieta carnivora, da carne (specie bovina) di allevamenti lager industriali, nutriti da mangimi innaturali e riempiti di antibiotici e ormoni.... Se per voi non c'è alcuna distizione, perchè vale il principio "assoluto"... allora abbiamo pochi spazi di discussione proficua. Inoltre, cosa si dovrebbe fare in caso di scelta vegan diffusa a maggioranza? Un genocidio in tempi brevissimi, di decine di miliardi di animali che non potremmo certo tenere in vita come "competitori alimentari". E con cosa si pensa di concimare i terreni se non avremmo più letame,in quanto non si devono più allevare buoi o pecore? E con quali fibre ci dovremmo vestire d'inverno? Con maglioni di lana o con felpe di pile? E come accettare che per un vegan sia normale mangiare alimenti confezionati (plastica, cellophane etc), sterilizzati, refrigerati, prodotti (e trasportati) anche dall'altra parte del mondo? Insomma, io direi che specie tra di noi, persone senbili ai temi della decrescita e della sostenibilità ambientale, posizioni rigide e dogmatiche siano contrarie al nostro desiderio di un mondo più giusto e vivibile.
maistusardu, 13-06-2012 01:13
Articolo senz'altro condivisibile.
Marcello, 13-06-2012 04:13
Leggo con piacere il secondo post di Maistusardu che ha anticipato quello che avevo una gran voglia di scrivere sin dal primo giorno, ma che rinviavo per motivi di tempo. In realtà già il suo primo post era senz'altro quello più condivisibile, ma adesso coglie in pieno il punto cruciale della faccenda, che %u2013 non si sa perché %u2013 viene sempre più spesso clamorosamente eluso dai ragionamenti e dalle argomentazioni, pro o contro che siano. E non solo riguardo alla causa vegan. Quando qualche anno fa ho scoperto l'esistenza dei vegani, molto diversi dai vegetariani, li ho considerati degli eroi contemporanei, proprio perché riuscivano ad avere un rigore intellettuale tale da fargli supportare una scelta forte, molto forte come la loro, in nome di un principio. Il principio secondo il quale è assolutamente sbagliato, crudele e criminale trucidare gli animali per proprio uso e consumo. QUESTA E' L'UNICA MOTIVAZIONE. Più che sufficiente aggiungerei. Bisogna avere il coraggio, quando si adduce l'etica a motivazione di un comportamento, di assumersi l'onere che una tale scelta comporta, proprio perché la si reputa più importante di tutte le altre; e non bisogna mai e in nessun caso cercare di trovare vantaggi collaterali tesi a favorirne l'accettazione. Fare la carità, gesto etico molto popolare, ha valore solo quando ciò avviene nella più assoluta riservatezza, mai per farsi apprezzare o anche soltanto notare agli occhi di qualcuno, beneficiario compreso. Non parliamo poi di chi indice addirittura conferenze stampa per gridare al mondo di aver donato somme elevatissime a questo o quell'associazione umanitaria, certi di un enorme ritorno in termini d'immagine e comunque... fiscalmente detraibili. Questo è marketing signori, cioè una scienza che si basa su un principio diametralmente opposto a quello dell'etica, perché si preoccupa della pancia e non dell'anima. Allo stesso modo cercare di promuovere la nobilissima causa vegan motivandola con teoremi salutisti la trovo una cosa inaccettabile e vergognosa: 1. perché verrebbe meno il principio che la rende nobile e 2. perché se anche il formaggio (o qualsiasi altro alimento) fosse in qualche modo nocivo per l'organismo DI CHI LO ASSUME , saranno anche fatti suoi se sceglie di continuare a farlo, o no? L'esempio del fumo e dell'alcool credo siano illuminanti per tutti. Certo, è evidente che "gli scienziati" dovrebbero dare informazioni chiare a riguardo senza farsi condizionare dalle multinazionali del cibo, ma questo riguarda qualunque cosa (bevande, medicine, materiali, onde elettromagnetiche etc.) tranne l'etica che dovrebbe guidare il nostro ragionamento. La domanda è infatti esattamente quella posta da Maistusardu: se il formaggio facesse bene lo mangereste? Perché se qualcuno che si definisce vegano rispondesse di si, sappia che il suo comportamento NON HA NULLA A CHE FARE CON L'ETICA, ANZI. D'altra parte questo atteggiamento lo riscontro molto spesso a proposito di ogni argomento, dal calcio al turismo, dalle privatizzazioni al NOTAV, dove sempre più spesso ci si sforza di sminuire il valore assoluto del "principio" preferendo far posto a calcoli economici di basso profilo... Insomma, capita sempre più di frequente che colui che inizia un ragionamento apparentemente dettato da un'urgenza etica finisca quasi per vergognarsene un po', e scelga subito la strada della "convenienza" come argomento per essere convincente!?! Per quanto riguarda i danni che la zootecnia procura all'ambiente la faccenda è molto più complessa e, secondo me, riguarda in massima parte i mega allevamenti industriali sparsi in mezzo mondo, cioè le multinazionali del cibo che riforniscono tutti i più grandi supermercati del pianeta, e sono veramente tanti. Abbiamo visto pochi mesi fa su questo sito un video dove si mostravano alcuni allevamenti intensivi (lager) di galline e non posso certo concedere il paragone con le 8 (otto) che razzolano in un'aia di campagna vicino casa mia, e dove io mi reco per acquistare le uova. Ugualmente, sostenere che mangiare hamburger da McDonald non sia molto diverso dal mangiare la caciotta fresca fatta dal contadino con il latte delle sue mucche mi sembra inaccettabile, oltre che offensivo nei confronti di chi si impegna e si sforza affinché la sua esistenza sia il meno possibile invasiva per il pianeta e per il prossimo. Questo dunque vuole essere un invito ai vegani di tutto il mondo affinché insistano sull'unica motivazione rilevante, e cioè quella etica, per far capire e magari convincere chiunque sia orgoglioso di avere anche un'anima da nutrire, che sfruttare e soprattutto macellare gli animali è un'azione ignobile e imperdonabile che ci vede tutti coinvolti e protagonisti nel momento stesso in cui ci nutriamo della loro carne o ci vestiamo della loro pelle. Una volta stabilita questa verità, che ognuno faccia i conti con la propria coscienza.
ARTURO MARADEI, 13-06-2012 06:13
Rispondo alla persona che si firma "Maistusardu". L'argomento di questo articolo è la zootecnia analizzata dal punto di vista delle sue conseguenze globali sulla biosfera. Ho già provveduto a far rimuovere ogni digressione risultata fuorviante e non ritornerò su questo punto. Detto ciò, le due diete che lei mette a confronto, ovvero quella classica mediterranea e quella "all'americana" seguita ormai credo in tutti i paesi industrializzati, sono ovviamente molto diverse fra loro sotto l'aspetto che qui ci interessa. L'errore che comunemente si compie però è quello di identificare la zootecnia distruttiva esclusivamente con quella intensiva dimenticando che essa è una prerogativa dei paesi industrializzati ed è limitata in gran parte ai monogastrici mentre l'allevamento dei ruminanti è ancora, a livello mondiale, prevalentemente basato sulla terra (pascolo e sistemi misti). Comunque io pongo sempre l'accento sulla necessità di analizzare gli argomenti in maniera quantitativa; non basta dire "un po' " ma bisogna precisare: "quanto". Dunque, quanto? Credo che lo spazio di un semplice commento sia troppo poco per dare una risposta a questa domanda dunque sto pensando di farne l'argomento di un prossimo articolo. La prego dunque di pazientare. Potremo poi discuterne, se vorrà, a seguito di quell'articolo, numeri alla mano. Lei, e un altro lettore dopo di lei, pone inoltre la questione etica relativa alla pratica dell'allevamento. Porre questa questione significa nient'altro che porre la questione della critica dell'antropocentrismo e del suo strettissimo legame con la società della crescita. E' l'argomento del penultimo capitolo del libro che lei ha citato. E' un altro argomento rispetto a quello di cui qui stiamo parlando, ed è non meno importante. Affrontare o no anche quest'altro aspetto però non significa porre la questione in termini assoluti anziché relativi, significa sottolineare la necessità di affrontare la critica della società della crescita in tutte le sue componenti pena il fallimento. E le sue componenti sono: un insieme di pratiche produttive, un ordinamento sociale che le rende possibili e un modello di cultura che giustifica le une e l'altro. Questo modello di cultura è l'antropocentrismo. Ma, proprio per l'importanza che questo argomento ha, non si può discuterne come appendice a qualcos'altro. Ecco perché non credo sia questa la sede per affrontarlo.
Filippo Schillaci, 15-06-2012 11:15
Buongiorno Sig. Schillaci; questo articolo mi ha un po' irritato, perchè l'ho trovato sterile ai fini di un pacato confronto, ma a quanto pare è stato efficace in termini di 'audience'. Dal momento che i vegani di parmigiano o altro formaggio non ne comprano, non lo compreranno nemmeno per solidarietà, in quanto prevale giustamente il principio etico; invece io che lo acquisto con amici del GAS, lo compreremo dal magazzino terremotato segnalato da altri amici GAS, visto che lo consumiamo abitualmente. Pur appartenendo tutti alla sfera dei 'consumatori critici' ci troviamo su due pianeti diversi, e questo articolo ci fa rimanere distanti. Le propongo un argomento per il prossimo articolo: io non compro il latte delle mucche del mio vicino di casa che le chiama per nome, ma compro il latte di soia americano. PS: la mia amica vegana compra i pomodori in dicembre (abita in Lombardia). Un saluto a tutti
paoletta, 15-06-2012 04:15
Gentile Schillaci, non ho molta dimestichezza col linguaggio web, e avevo messo un nick name solo perchè perchè mi sembrava che si usava così e per "spersonalizzare" un po' quello che scrivevo senza protagonismi. Ma ha ragione lei, è molto meglio il nome e cognome! Grazie al suo libro, in tanti (spero) conoscono almeno una parte della sua biografia. Della mia posso dirle solo che dal 2008 sono rappresentante di MDF in Sardegna e cbe mi sforzo (con tutti i limiti che mi ha dato una sana formazione laica e liberale)di alleggerire la mia impronta ecologica sul mondo. E la prima cosa che ho fatto è stato ridurre drasticamente la quantità di carne dalla mia dieta. Come ho già scritto, considerando anche la pancetta per qualche amatriciana ogni tanto, non arrivo a consumarne 10kg/anno. E, lo posso dire a gran voce: sto benissimo, mai stato meglio!!! Ma sopratutto, quel poco di carne che mangio viene solo da animali allevati semibradi nei terreni intorno al mio paese. Senza i quali mi sarebbe impossibile fare quell'agricoltura biologica che da alla mia famiglia la maggior parte del suo cibo autoprodotto, perchè (spesso in cambio della carne) ripulisco i ricoveri degli animali dallo stallatico che poi si trasforma in sani, squisiti e gratutiti ortaggi autoprodotti. Aspetterò con piacere un suo nuovo articolo sul tema, che spero possa dare risposta anche alle domande che più persone le hanno posto, e pongono ai vegani in generale. E sono domande che vengono da un punto di vista come quello dei lettori del Cambiamento e magari attivisti di MDF, che probabilmente sono più sensibili ai temi della sostenibilità e non certo alfieri della crescita economica e dello sfruttamento ambientale. Magari su zattere un po' diverse, ma navighiamo tutti nella (più o meno) stessa direzione. Aiutiamoci a vicenda a non perdere la rotta e aiutare anche tanti altri a prendere il largo dal mondo folle della crescita infinita! Gràtzias meda! R.S.
maistusardu, 15-06-2012 07:15
Ma sì, la solita differenza tra ambientalisti e animalisti. Trattate gli animali mettendoli sullo stesso piano della soia e dei pomodori. Vi sentite migliori perché il vostro chilometro è azzerato. Esistono sapete anche vegani antispecisti che oltre a servirsi dello stesso vostro chilometro zero, si preoccupano del dolore degli altri esseri viventi e non li mangiano né li sfruttano. Migliorare si può sempre. Ma per me fermarsi al chilometro zero senza intraprendere un'evoluzione della propria coscienza in senso antispecista, per quanto ammirevole, rimane ben poca cosa.
Violetta, 15-06-2012 09:15
@Erik: giá il tuo incipit ("e adesso ti seppellisco") fa capire che tipo di persona sei :) .Putroppo per te, per "seppellirimi" non bastano argomenti che non so se definire sconcertanti o ilari.cioé, poiché non abbiamo i canini dei cani, allora non servono per la carne?Ma per piacere. Ci sono mille altre speci carnivori che non hanno canini pronunciati.Il nostro organismo non digerisce la carne, ed infatti dobbiamo cuocerla?Ma dai?Non sapevo l´uomo avesse scoperto il grigliato misto prima della caccia.Immagino anche che i graffiti rappresentanti scene di caccia siano opera di qualche ricercatore pazzo che tra una tortura e l´altra si diverte a fare tiri mancini ai Possessori Unici di Veritá.Poi si comincia a ridere sul serio,quando si squalificano le scoperte meritevoli di nobel, perché il premi porta il nome dell´inventore della dinamite. Molto meglio leggere le newsletters di medicivegani,sicuramente piú scientifiche.Se poi non capisci quale sia la conseguenza logica tra il numero di nobel della medicina i cui studi si basano su ricerca animale, e l´utilitá di quest´ultima,forse sará per la tua dieta frugifera...Ah, a proposito:per te che dicevi che bere latte é contronatura, sbagliato, wrong (mentre mangiare legumi non nativi, per qualche strana ragione,va bene),ti suggerisco questo screensaver: http://i46.tinypic.com/acwy0x.jpg Saluti caro.
pizza e fichi, 16-06-2012 08:16
Voglio comunque congratularmi con l´autore dell´articolo: put non condividendo la sua opinione (che giudico troppo radicale),ha dimostrato una certa onestá intellettuale cancellando la parte scientifica, che ha giustamente ha riconosciuto come controversa (é la stessa conclusione a cui ero giunto con la mia ricerca).
pizza e fichi, 16-06-2012 08:16
Provo a rispondere a questa domanda di "Paoletta": "io non compro il latte delle mucche del mio vicino di casa che le chiama per nome, ma compro il latte di soia americano." Compro il latte di soia (anche americano) perche': -) il mio vicino per produrre il latte deve far partorire la sua mucca e poi il vitellino dopo pochi mesi lo deve mandare al macello e la stessa mucca non puo' certo tenerla per tutta la vita (una ventina d'anni) ma al massimo 4-5 anni e poi mandare al macello pure lei. Questo e' un problema ineliminabile da qualunque tipo di allevamento. La cosa di cui i vegetariani non si rendono conto e' che carne e latte fanno parte della stessa "filiera" e quindi non mangiare carne per motivi etici risulta essere oggettivamente un po', senza offesa, incoerente. -) che mi tocchi comprare il latte di soia americano e' invece un problema risolvibile, e se oggi non ci sono abbastanza prodotti vegan "locali" e' solo per una questione di mercato. State tranquilli che una maggiore domanda stimolera' le aziende locali a produrli. -) in termini di "uso delle risorse" e' stato ampiamente dimostrato, ed e' anche una banale questione di buon senso, che consumare direttamente vegetali e' piu' economico che non usare i vegetali per alimentare gli animali e poi mangiarne carne o latte. Il rapporto va da 4:1 ad oltre 30:1 secondo il tipo di carne. -) In termini "sociali" il consumo di carne dei paesi occidentali si fonda sullo sfruttamento delle risorse agricole dei paesi poveri perche' la terra che abbiamo non basta ad alimentare gli animali che alleviamo. Con questo non si tratta di voler essere "puri" o di "epurare" nessuno, pero' le cose stanno cosi'.
valter fiore, 16-06-2012 09:16
L'idea di riscrivere la catena alimentare, con attenzione ai temi più d'attualità, non è male; anche io mi sto riproponendo di riscrivere le buone norme sull'uso del colore e sul danno provocato a sé e alla natura dal ricorso al giallo (o al blu, o al rosso) nella grafica e nella comunicazione. Potrebbe essere che qualche adepto lo trovi, il problema è che su questo argomento mi arrovelo ma non riesco a individuare l'ocasione per andare controcorrente con un forte impatto mediatico.
Giovanni Seregni, 17-06-2012 03:17
Erik, dovresti informarti meglio. Dando per buono il paragone con i bonobo (e avrei da ridire, ma ok) dovresti comunque informarti meglio, sia bonobo che scimpanzé integrano la loro dieta con proteine animali, che, a differenza di quello che poi pensare, cacciano. Infatti negli scimpanzé sono state documentate anche tecniche di caccia di gruppo. Ovviamente hanno un'apporto di proteine animali molto basso, ma comunque di certo non solo occasionale. Questo già è sufficiente a smontare le tue teorie. Invece per rispondere ad altri sullo anti-specismo avrei molto da dire, ma tanto è inutile, per voi una pianta è inferiore ad un animale, per me sono esseri viventi entrambi, e non mi nascondo dietro la retorica della compassione, prendo atto di essere parte di ecosistema, e mangiare della carne fa parte della natura umana.
Leonardo Baldasarre, 18-06-2012 10:18
Confermo che nel caso degli scimpanzè sono state osservate battute di caccia, ma: - come giustamente si fa notare il cibo di origine animale è una minuscola parte della loro dieta (non è necessario, il loro organismo è essenzialmente frugivoro, con un'utile flessibilità all'onnivorismo) - il gorilla, ad esempio, è totalmente frugivoro, o vegano che dir si voglia - l'uomo ha un organismo simile a quello dei due primati qui su riportati, ergo non ha problemi nell'adottare una dieta frugivora La differenza fra una pianta ed una animale, poi, mi pare abbastanza evidente: si chiama sistema nervoso. La capacità di provare dolore e paura è - per ovvie ragioni evolutive - presente in tutti gli organismi animali, ma non nelle piante. È abbastanza semplice: il dolore è un meccanismo che ti dice: "ehi, sei in una situazione che mette a rischio la tua vita: scappa o reagisci!". La paura serve a prevenire situazioni di pericolo: sei un maiale selvatico e sei nel bosco. Vedi un cespuglio muoversi: potrebbe essere solo il vento, potrebbe essere un predatore; il meccanismo della paura ti fa scappare per preservare la pellaccia. Entrambi i meccanismi non si riscontrano in maniera apprezzabile nel mondo vegetale, appunto per la mancanza di un sistema nervoso centrale. Se si vuole ridurre concretamente il dolore causato a esseri molto simili a noi sul piano fisiologico ed evolutivo, ha benissimo senso evitare di mangiare altri animali. Far parte di un ecosistema, richiamarsi alla "natura" non ha qui molto senso: in natura abbiamo abbondanti esempi di infanticidio e cannibalismo; adotteremmo questi comportamenti se fosse "per l'ecosistema"?
Stregaa, 18-06-2012 12:18
Dovremmo smettere di mangiare carne per lo stesso motivo per cui abbiamo cominciato ad evitare comportamenti razzisti/sessisti: la conoscenza dell'altro ci ha posto di fronte alla nostra estrema somiglianza con lui, motivo per cui abbiamo deciso di evitare di fargli ciò che non vorremmo fosse fatto a noi. Organismi con una mente complessa come sono quelli che "utilizziamo" (sfruttiamo) per fini alimentari sono ben più vicini a noi sul piano evolutivo che qualsiasi organismo appartenente al regno vegetale. Conosco le reazioni vegetali al mondo circostante che nomini. Detto questo, credo che potremmo essere d'accordo sul fatto che ci sia una certa differenza fra il tagliare il prato e lo squartare il nostro vicino di casa, no? :) Allo stesso modo, individuerei una certa differenza fra il raccogliere pomodori e il legare e sgozzare una mucca. Che poi, anche se ipoteticamente ponessimo il benessere dei cereali come nostro obiettivo primario, causeremmo loro molta meno sofferenza mangiandoli direttamente, piuttosto che dandoli ad altri animali da poi mangiare a loro volta (solita questione degli enormi volumi di vegetali necessari per produrre un solo piatto di carne). Da Darwin (e da Konrad Loretz forse ancor di più) in poi, visti gli sviluppi della biologia evoluzionistica e dell'etologia/psicologia comparata, credo non si possa affatto definire integralismo il pensiero antispecista. Altrimenti, avrebbe benissimo senso definire integralismo anche antirazzismo e antisessismo, cosa che - si spera - non passa per la mente più a nessuno.
Stregaa, 19-06-2012 03:19
E' del tutto falso che "...la dieta vegana non ha ha alcune vantaggio sulla salute se paragonata a diete con apporti di carne e pesce moderati, anzi... perlomeno stando alle attuali conoscenze scientifiche..." si veda "The China Study", che è abbondantemente corredato di referee che comprovano proprio il contrario. E' l'industria agroalimentare con gli interessi che vi ruotano attorno ad attaccare diete alternative ed a sponsorizzare i medici. La medicina inoltre non è una scienza esatta (posto che ne esistano), le conoscenze si modificano di continuo, così come le cure e le teorie mediche....Spiace per chi vuole continuare ad essere onnivoro, ma dovete farvene una ragione, le prove a sfavore delle proteine animali sono sempre di più.
Niki, 19-06-2012 03:19
@stregaa, che scrive: "ci sia una certa differenza fra il tagliare il prato e lo squartare il nostro vicino di casa, no?" Certo che c'è differenza!!! E' proprio questo il punto! E' necessario un approccio laico e graduale, capace di cogliere le differenze, senza cadere nel dogmatismo assolutista che caratterizza molti interventi pro-vegan. Vegetali, animali e umani appartengono tutti alla macro-categoria (chiamiamola così) "esseri viventi", e se qualcuno, su questa base dicesse che essendo tutti viventi e che la vita non può MAI essere interrotta a nessuno, (non facendo appunto alcuna differenza tra un genocidio di massa e il taglio di un insalata, perchè vale il "principio assoluto"), non si dovrebbero mangiare neanche i vegetali... perchè anche loro hanno diritto di vivere e non devono essere sfruttati dalla nostra specie... io credo che anche i vegan più duri e puri gli risponderebbero di.... Quindi, evitiamo di dare valore oggettivo di "valore assoluto" a scelte legittime ma personali e soggettive, come quella di non mangiare alcun prodotto di origine animale. Perchè queste posizioni dogmantiche non riescono a cogliere l'enorme differenza che c'è tra (1) la dieta carnivora (tipo quella USA) che arriva fino al quintale di carne/anno (in Italia la media è 80Kg/anno), proveniente da allevamenti industriali lager, nutriti di ogm e riempiti di antibiotici; e (2) una dieta onnivora a "bassissimo consumo di carne" (diciamo 10kg/anno tutto compreso) proveniente da animali che hanno vissuto dignitosamente semibradi in micro allevamenti naturali. Se il movimento vegan avrà l'onestà intellettuale e la saggezza ambientale per continuare a praticare individualmente le proprie legittime scelte alimentari, dicendo però che una dieta a "bassissimo consumo di carne" NON è la stessa cosa della dieta carnivora made in Usa... avrà dato un grande contributo alla riduzione della crudeltà, dell'inquinamento e dell'impronta ecologica mortale che oggi stiamo infliggendo al nostro pianeta.
maistusardu, 20-06-2012 11:20
Appunto: approccio laico. Approccio laico significa non dare fede a visioni dogmatiche ed immotivate come quella antropocentrica. Come stabilire dove porre la linea oltre la quale riteniamo lecito uccidere? Se la poniamo in maniera da escludere ogni altro essere che non sia l'uomo, stiamo agendo in base a dogmi e fondamentalismi vecchi di secoli, e che ignorano (vogliono deliberatamente ignorare?) tutto ciò che oggi sappiamo. Se ignoriamo l'etologia e teniamo fuori il resto del mondo animale, stiamo compiendo un clamoroso errore di prospettiva (ripeto: sistema nervoso centrale, percezione del dolore). Se decidiamo che una "razza" vale più delle altre e che quindi possiamo sterminarla, stiamo agendo nello stesso identico modo, dando credito a teorie infondate. Se anche fossimo nel dubbio sul dove porre la linea, converrebbe porla un pò più in basso per preservare un maggior numero di vite, piuttosto che porla troppo in alto. Di fronte alle conoscenze che abbiamo raggiunto almeno negli ultimi due secoli, dare il valore di scelta soggettiva ad un atteggiamento che rifiuta lo stupro e l'uccisione (stupro biologico? assassinio ecologista?) di individui estremamente simili a noi mi sa tanto di relativismo capzioso, che ignora quanto è ormai dato per assodato.
Stregaa, 20-06-2012 03:20
"Se decidiamo che una "razza" vale più delle altre e che quindi possiamo sterminarla" Mi pare che continuiamo a girare in tondo. E' chiaro che se continuate a sostenere, sulla base di un "valore assoluto" che non ammette alcuna gradualità, che allevare in cortile un paio di galline ruspanti sia la stessa cosa di un allevamento industriale... non si va da nessuna parte. E' la stessa dinamica (spero ve ne rendiate conto!) per cui non si può avere una legge sul testamento biologico e sull'eutanasia (perchè la vita non può MAI essere interrotta); sulle unioni civili (perchè la "famiglia" è SOLO maschio/femmina eterosessuali); sulla diffusione capillare del profilattico (es in Africa) per prevenire l'AIDS (perchè la sessualità deve essere SOLO quella monogamico/matrimoniale, altrimenti castità totale). E gli esempi dei danni del pensiero dogmatico/clericale potrebbero continuare a lungo. Ma spero che si sia capito il messaggio. La posizione vegan è legittima quando onestamente si pratica a livello individuale, proprio perchè ha (per chi la pratica) un valore etico, che va preservato appunto nella sua natura soggettiva e individuale. Scusa ma ancora si sente la puzza dei roghi di chi si riteneva portatore della morale assoluta da imporre agli altri! Diventa invece molto ipocrita quando si "contamina" con dubbie (se il dubbio è ancora praticabile) motivazioni medico salutistiche. Un conto è dire che un eccesso di carne fa male alla salute, un altro conto COMPLETAMENTE DIVERSO è dire che anche una minima quantità di carne o pesce (o miele, uova e formaggio), diciamo una volta alla settimana o un paio di volte al mese è deleterio per la nostra salute!! Primo perchè NON è vero!! Una moderatissima quantità di proteine animali, da allevamenti bio, FA BENE! Secondo perchè QUALUNQUE alimento mangiato in eccesso fa male! L'importante è quindi capire quale è la quantità fisiologica e quale quella patologica. Terzo perchè.... se il problema è la mia salute... LO DECIDO IO!! Non mi sembra che i vegan combattano una strenua battaglia contro l'uso, anche moderatissimo, dell'alcool!! Da ambientalista e decrescente molto felice, provo a darvi un consiglio mooolto laico: posizioni "dure e pure" come quelle che continuate a proporre.. potrebbero essere fonte di gravi imbarazzi, se appena appena si scava sul vostro stile di vita. Dove vivete? (1) In città, con occupazione impiegatizia retribuita full time, o (2) in campagna vivendo da contadini dei prodotti che vi coltivate e scambiate con i vostri vicini? Come riscaldate la vostra casa? Con (1)termosifoni a gasolio e/o elettricità, o (2) con una stufa a legna raccolta nel vostro pezzetto di bosco? Quante docce calde vi fate alla settimana? Da 5 a 10, o da 1 a 2? Vi capita (1) anche solo rarissimamente (per non dire spesso) di acquistare cibo confezionato con plastica, in bio-boutiques di città e importato anche solo da un centinaio di km (per non parlare di migliaia di km!) , o (2) autoproducete tutto quello che mangiate, comprando al limite solo materie prime (es grano) sfuse e direttamente dal contadino locale? D'inverno vi coprite con (1) felpe di pile, o (2) maglioni di lana? Anche qui gli esempi potrebbero continuare a lungo, ma spero che il messaggio sia passato. Ovviamente, se avete risposto "1" anche a una sola domanda... astenetevi dal mettervi sul piedistallo cruel-free, perchè il vostro stile di vita produce infinitamente più dolore, morte, crudeltà, sfruttamento e umiliazioni a esseri umani, animali e vegetali, di quanto mai possano fare le comunità contadine tradizionali che vivono di prodotti della terra, di un po' di formaggio e di quella pochissima carne prodotta nei pascoli marginali e non irrigui, dove cresce solo erba che il nostro stomaco non può digerire. Detto ciò, nessun vegan ha ancora risposto al paio di domande che sto ponendo da parecchi post: 1) cosa proponete di fare delle decine e centinaia di miliardi di animali oggi viventi sulla terra, e che in un ottica vegan diventerebbero di colpo antagonisti alimentari totali? Un genocidio in tempi rapidissimi? O la lotta all'ultimo sangue per un torsolo di mela? 2) cosa proponete di usare per concimare la terra su cui coltivare (e chi lo dovrebbe fare?) il nostro cibo? Il letame no perchè sarebbe sfruttamento animale. Allora? I concimi di sintesi dal petrolio? A me sembra che infilarvi nel cul de sac di posizioni "assolute", porti solo a deleteri effetti controproducenti e delegittimanti di ogni azione mirata a ridurre "davvero" l'impronta ecologica mortale che stiamo praticando alla terra.
maistusardu, 21-06-2012 12:21
Ancora con queste percezioni del dolore, non capite o fingete di non capire, il dolore è una reazione fisiologica, che la tua sia più simile a quella di un animale che non a quella di una pianta è legata semplicemente al fatto che appartenete allo stesso regno. In soldoni ti risulta facile ignorare una pianta che soffre solo perché non riesci a comprenderne il dolore. Il ricorso alla solià solfa del sistema nervoso non significa nulla, non ha nulla di "magico", è un sistema di comunicazione e interpretazione della realtà, le piante hanno sistemi analoghi, non nervosi, non perché siano inferiori, ma perché possono permettersi tempi di reazione più lenti non potendosi muoversi per questo hanno sistemi ormonali per veicolare l'informazione. Gli antispecisti pongono un'asticella sotto la cui è lecito uccidere in maniera del tutto non giustificata, non mangiano le uova (non fecondate) delle galline, che marciscono o vengono mangiate da esse stesse o altri animali, ma mangiano una mela o una mandorla, che invece sono in grado di dare la vita. Perché mangiare un uovo è un "crimine" e mangiare un seme no? Se davvero si avesse una visione non antropocentrica la si smetterebbe di reputarsi speciali, non siamo venuti a dare misericordia alle povere bestie e non siamo qui per sfruttare questo pianeta a nostro piacimento. Una vera visione non antropocentrica del mondo è ad esempio quella dei nativi americani: L'indiano viveva in armonia con tutto ciò che lo circondava e non si sentiva superiore a niente, né alle rocce, né agli alberi o gli animali; "la pianta è come un essere vivente perché vive e si sviluppa. Quando si uccide un animale bisogna chiedergli scusa perché gli si toglie la vita in cambio di quella di un altro". Questa è una vera visione armoniosa della natura, non quella "animalista" che propinano molti vegan e vegetariani, che semplicemente mette al centro di tutto l'uomo più gli animali, che umanizza gli animali, che non ha proprio nulla di armonioso se non imporre un'etica personale e del tutto discutibile. Io faccio parte della natura, con essa mi integro, ma non mi sottraggo alle sue leggi, alla catena alimentare, alla sopravvivenza della specie, è facile ricorrere ad un po' di filosofia, inventarsi una bella definizione di essere senziente, e fregarsene del resto, è difficile, molto più difficile, invece ricercare un'integrazione più profonda con la natura.
Leonardo Baldasarre, 21-06-2012 12:21
"Io faccio parte della natura, con essa mi integro, ma non mi sottraggo alle sue leggi, alla catena alimentare, alla sopravvivenza della specie, è facile ricorrere ad un po' di filosofia, inventarsi una bella definizione di essere senziente, e fregarsene del resto, è difficile, molto più difficile, invece ricercare un'integrazione più profonda con la natura." Quoto il post di Leonardo Baldassarre. ;-)))
maistusardu, 21-06-2012 01:21
@Leonardo "Ancora con queste percezioni del dolore, non capite o fingete di non capire, il dolore è una reazione fisiologica, che la tua sia più simile a quella di un animale che non a quella di una pianta è legata semplicemente al fatto che appartenete allo stesso regno. In soldoni ti risulta facile ignorare una pianta che soffre solo perché non riesci a comprenderne il dolore." Quindi, nell'impossibilità di eliminare il dolore in quanto tale ce ne freghiamo anche di quello per cui possiamo fare qualcosa? Dato che diminuire lo sfruttamento animale lascia intatto quello vegetale, non facciamo nulla per ridurlo? Dato che diminuire lo sfruttamento umano lascia intatto quello animale, siamo in diritto di ammazzare altre persone? E se non lo siamo, non è proprio perchè ci sentiamo simili a loro? E se tracciamo la linea in modo da preservare solo l'essere umano, stiamo facendo proprio l'errore di prospettiva che tu attribuisci al pensiero antispecista. La sopravvivenza della specie prevede, se vogliamo dirla tutta, anche un numero di atti che noi consiederiamo inaccettabili (stupro, omicidio, cannibalismo, infanticidio). Poi, il problema dell'uovo non è nulla di teologico, come sembri invece aver capito. Il fatto è semplice: per far nascere una gallina, in media, devi far nascere pure un gallo. Dato che le galline son produttive mentre i galli no, gli individui di sesso maschile sono "scarti" e come tali distrutti/riciclati in altri rami dell'industria. Il problema è a monte dell'uovo, che non contiene di per sè tutta questa sacralità di cui pare si pensi sia investito. Non è una questione new-age, è una questione puramente razionale. Per il discorso dell'integrazione con la natura, mi trovi in pieno accordo: non è affatto detto però che questo debba avvenire tornando ad adottare comportamenti "primitivi" (sono consapevole che la parola non è adatta, sia chiaro che non intendo usarla in maniera dispregiativa): possiamo imparare dal passato, recuperare i suoi aspetti migliori e ragionare su come perfezionare i peggiori. Natura ed evoluzione non sono concetti dogmatici ed immutabili, sono anzi in perenne cambiamento, e sta a noi trovare il modo di inserirci il loro interno. --------------------------- @Roberto Sul tema della decrescita, sfondi una porta aperta. Molte delle domande che fai sono legittime, e questo a confermare il fatto che molte delle "lotte" che si portano avanti si intersecano l'una con l'altra, senza tanto bisogno di erigere piedistalli per sentirsi più puri. Quello che sto cercando di portare avanti non è però un discorso decrescista, sul quale comunque siamo d'accordo, ma un discorso etico. Perchè se bastono mia figlia con un nodoso ramo di quercia anzichè con un pungolo elettrico, sarò sì più decrescista, sarò più ecologista, ma lascio intatta la struttura di dominio basata sulla violenza gratuita. Perchè qui il discorso non è: mangiamo animali o digiuniamo, ma: mangiamo animali o mangiamo dell'altro, che riduca il livello di sfruttamento. Perchè se continuiamo a far nascere nei nostri allevamenti milioni di animali ogni giorno, questa non è certamente la via migliore per risolvere il problema del sovraffollamento in cui stiamo soffocando. Infine, e lo dico perchè ritengo sia necessario, non ha senso dire: "i vegani sostengono..."; "il vostro dogmatismo vi costringe a dire..." semplicemente perchè non esiste un singolo pensiero antispecista (vale a dire, non credo che troverai mai due vegani fatti con lo stampo), come non esiste un singolo pensiero libertario o un singolo pensiero antiautoritario o un singolo pensiero anarchico: per quel che mi riguarda ritengo opportuno usare la testa, non aderire ad un'etichetta.
Stregaa, 21-06-2012 03:21
"In quanto impossibilitati ad eliminare il dolore" Vedi che metti al centro l'uomo, se non è questa una visione antropocentrica. L'uomo non deve eliminare il dolore nel mondo, non è il suo compito. Il leone non si preoccupa di uccidere la gazzella, ne ha bisogno e lo fa. Soprattutto mi fa sorridere cercare di fare un calcolo sulla quantità di dolore, che senso ha? è forse un qualcosa di quantificabile? Il discorso sui polli può essere valido per un allevamento industriale. Ma un allevamento di tipo diverso, ad esempio amatoriale, riesci benissimo a gestire la cosa, come? Mangi i polli maschi e le femmine le usi per le uova, è una cosa che l'uomo fa da millenni, e io non ci vedo nulla di male. Una dieta con 10-20 kg di carne l'anno, uova e latte, soprattutto se si applicano l'allevamento e l'agricoltura sostenibile, non devasta la terra e non sottrae risorse a nessuno. Tutto il resto è semplicemente integralismo animalista.
Leonardo Baldasarre, 22-06-2012 10:22
Ce ne sono di cose che l'uomo fa da milioni di anni (stupro, omicidio, guerra), vogliamo trovare nel fatto che sono comportamenti ricorrenti nella storia una giustificazione al perpetrarli? La "legge della natura" è quella su cui Hitler ha imbastito tutto il suo discorso (individui o popoli più forti hanno il diritto, per selezione naturale, di sterminare quelli più deboli). Che dici, giustifichiamo il nazismo perchè "non si sottraeva alle leggi della natura, alla sopravvivenza della specie" (cit.)? Non si tratta affatto di antropocentrismo, ma di presa di coscienza che si possono fare delle scelte. Non siamo obbligati a mangiare carne (un leone lo è, per pure ragioni fisiologiche: è carnivoro), eppure lo facciamo. Possiamo vivere senza (un giretto su PubMed forse aiuterebbe a farsi un'idea di quale sia la posizione dei nutrizionisti a riguardo), eppure perseveriamo. La questione è semplicissima, ed è fondata sul fatto che abbiamo una scelta (nonostante pare ci sia chi lo neghi). Non prenderla in considerazione, basandosi su una concezione dogmatica della realtà ("si è sempre fatto così", "ci sono leggi che ci obbligano"), questo sì che è integralismo, integralismo conservatore. Soprattutto, una corrente "rivoluzionaria" (nel senso che può modificare profondamente - e in meglio - quanto ci circonda) come quella decrescista, è decisamente azzoppata se diventa un ramo del conservatorismo. Pensare di tornare al passato mantenendo intatte le strutture mentali che ci hanno portato alla situazione attuale non è molto lungimirante: ci troveremmo in breve tempo al punto di partenza. Ancora un'ultima cosa sulla questione di questo "dogmatismo" o "fondamentalismo" di cui pare faccia sempre comodo tacciare l'altro coinvolto nella discussione; e soprattutto sul parallelo - che mi ha fatto ridere un sacco - fra antispecismo e clericalismo. Avete mai notato che un gran numero di collettivi ed organizzazioni femministe, LGBT ed omosessuali porta avanti istanze di liberazione animale? Come lo spiegate? Non è che forse sono lotte estremamente collegate l'una con l'altra? Avete mai notato che personalità di spicco nel mondo razionalista (penso al biologo evoluzionista Dawkins, ma anche a Noam Chomsky o a Jared Diamond) si sono pronunciate più volte in tal senso? Avete mai notato che ormai da qualche anno l'UAAR (l'Unione Atei, Agnostici e Razionalisti italiana) tiene cicli di conferenze e dibattiti sull'antispecismo, in quanto fortemente connaturato ad una visione laica ed equilibrata del mondo? Avete notato che, mentre il pensiero clericale mira a limitare o negare i diritti di donne/omosessuali/fasce svantaggiate (e - guarda te - pretende di limitarli proprio appellandosi a non so quale "legge naturale" - come fanno i conservatori, che siano decrescisti o meno), il pensiero antispecista mira ad affermare diritti di gruppi ai quali non sono riconosciuti? Mettiamo sullo stesso piano la lotta per affermare diritti e quella per negarli? Ora, se un'infinità di gruppi ed attivisti femministi, omosessuali, razionalisti hanno posizioni vicine a quelle antispeciste, forse è il caso di farsi qualche domanda. O sono tutti dogmatici e clericali anche loro? Martin Luther King veniva tacciato di estremismo dai sostenitori dello schiavismo (mascherato sotto il razzismo, patinato od esplicito), non mi pare se ne sia mai fatto un problema. Buona riflessione, passo e chiudo. ;)
Stregaa, 22-06-2012 01:22
@stregaa "Quello che sto cercando di portare avanti non è però un discorso decrescista, sul quale comunque siamo d'accordo, ma un discorso etico." Carissima strega (a me le streghe sono simpaticissime... non fosse altro che perchè erano/sono odiate e perseguitate dalle chiese di ogni colore, a partire da quelle rosso/sangue!!), adesso si che cominciamo a ragionare! Lasciamo stare le motivazioni "mediche" (anche solo una minima percentuale di proteine animali è dannosa per la salute) perchè se "assolutizzate" sono false. A fare male è una dieta prevalentemente carnea, e specie se da animali "industriali". Una dieta invece a bassissimo contenuto di carne (io lo quantifico in 10kg/anno, compresa la pancetta per farsi una amatriciana ogni tanto) e con uova, formaggio, miele, oltre alla base maggioritaria di riso, pasta, pane, legumi e ortaggi (ovviamente bio, e possibilmente autoprodotti o almeno locali), sia quella migliore in assoluto per la salute. Fa male una dieta con "troppa" carne, e fa male una dieta non "niente" carne. Anche se sono pronto ad accettare che una dieta con "troppa" carne faccia peggio di una dieta con "niente" carne. Cioè a dire, che se uno proprio vuole fare l'estremista.... è meglio un estremista vegano di un estremista carnivoro! ;-)) Ma detto questo, cioè riportato il discorso su un piano etico, cioè per difinizione personale e soggettivo, ecco che allora si riaprono canali comunicativi tra persone come noi che, con tutti gli errori e le debolezze umane, cercano anche su strade diverse di praticare stili di vita che vadano verso la creazione di valore, e non verso la distruizione, come è lo stile di vita dominante nel mondo, basato sulla crescita economica che non ha il minimo senso etico! Ma per provare a migliorare il mondo, bisogna essere concreti e praticabili, perchè di rivoluzionari velleitari che fanno più danni dei reazionari conservatori... ne siamo proprio stufi!! Io dieci anni fa ho fatto la mia scelta decrescente. Ho lasciato l'occupazione retribuita da dirigente in città, ne ho trovato una part-time (molto meno elevata) al mio paese, mi autoproduco il cibo che mangio (come hai capito, in assoluta prevalenza vegetariano), uso il fotovoltaico e la legna per i limitati bisogni energetici della mia famiglia con bambini, in inverno (quando si suda molto meno) faccio una doccia calda alla settimana, e in estate (quando nell'orto si suda) la doccia la faccio anche tutti i giorni, ma fredda perchè con un piccolo (per me) sacrificio non c'è bisogno di riscaldarla... etc. E' chiaro che per me, queste scelte, hanno sia un valore "utilitaristico" per la qualità della mia vita rispetto a prima, e un valore pratico "oggettivo" perchè il modello "sviluppista" (urbano, terziario, full time etc) non è sosteninibile, e a breve ne vedremo gli effetti planetari. Ma ha anche un valore "etico". Cioè io lo faccio perchè penso "sia giusto"! Ma mi guardo bene dall'imporre le mie scelte o dal mostrare disprezzo per chi invece è ancora convinto che "dobbiamo crescere per uscire dalla crisi"!! Se mi mettessi a inveire contro tutti i vegan che (in maggioranza) vivono in appartamenti di città, con occupazioni retribuite full time, che spendono cifre folli nelle bio-boutiques.. etc.... pretendendo che facciano "tutti e subito" le mie scelte... otterrei come unico risultato che la gente si infastidirebbe alle proposte di MDF, e magari per ripicca alzerebbe ancora di più il riscaldamento.. magari aprendo le finestre per respirare!! Ecco che allora, ogni gesto che vada nella direzione corretta, va lodato e incoraggiato. Farsi il pane in casa con farina bio, invece che comprarlo in negozio... è già un gesto apprezzabile anche se si continua a vivere in città. Io, personalmente, sono contrario all'aborto contraccettivo, ma se dicessi che "è la stessa cosa" fare dieci aborti perchè non si ha la testa neppure per ricordarsi della pillola o del contraccettivo, e l'aborto in seguito a uno stupro o alla diagnosi di una gravissima malattia genetica del feto... farei davvero un pessimo servizio alla difesa della vita. Pessimo servizio (permettimi di dirlo) che secondo me fanno i vegan che negano ci sia differenza tra gli allevamenti lager/industriali, e il rapporto sinergico e dignitoso che esiste nelle comunità contadine tradizionali, tra esseri umani, animali e vegetali. Perchè anche una agroindustria biologica, con uso e abuso di petrolio per trattori, trasporti, imballaggi, refrigerazioni e... marketing, è anche più dannosa di un contadino che per ignoranza mette concime di sintesi, o diserbante nel suo orticello!! Quindi se è una questione di asticella, un vegan la metta pure sul consumo solo di vegetali anche se comprati, importati e/o fuori stagione; un onnivoro a "bassissimo consumo di carne" sull'autoproduzione e sul microallevamento semibrado, ma entrambi siamo consapevoli del danno etico, economico e ambientale degli allevamenti industriali. Concentriamoci sui molti punti di accordo, invece che sui pochi motivi di disaccordo!
maistusardu, 22-06-2012 02:22
Oh là, vedo che si riesce a portare avanti un discorso. ;) Rapidamente, sulla questione medica, che comunque io non ho mai tirato in ballo: hai ragione sul fatto che una dieta "ipercarnivora" sia fortemente dannosa, hai ragione sul fatto che una dieta "scarsamente carnivora" non sia poi così dannosa, ti invito ad informarti sulle diete totalmente prive di carne: l'unico argomento che si sente continuamente tirar fuori è la questione della B12, ma basta informarsi con un pò di serietà e voglia di approfondire per rendersi conto della scarsa fondatezza della questione. Io - per conto mio - ho parlato con un bel pò di medici e nutrizionisti, e in ogni caso ho sotto mano i miei esami del sangue degli ultimi anni... :) Sul resto, ti do ragione su alcuni punti, ma non condivido affatto l'idea che l'allevamento, anche se semibrado, sia accettabile. L'animale vivrà forse un pelino meglio, ma rimane il fatto che verrà tenuto in vita solo finchè produttivo. Se entriamo in un macello e ci mettono di fronte a due maiali che si divincolano appesi per aria con la gola squarciata, siamo in grado di riconoscere quale dei due proviene da un allevamento intensivo e quale da un allevamento "semibrado"? Sono entrambi là che agonizzano fra atroci sofferenze, e questo è quello che credo ogni persona - posta di fronte ad una scelta - desidererebbe evitare. Non si può parlare di uccisioni "simpatiche" (o di sottrazioni "simpatiche" di un vitello neonato alla madre). E rimane la questione della visione autoritaria che permette il sopruso sul più debole di turno: se non superiamo una visione del genere dubito che andremo lontano, anche se adottiamo stili di vita sostenibili dal punto di vista ambientale. Se un uomo bastona sua moglie per anni tenendola rinchiusa in uno sgabuzzino, o se la bastona per anni lasciandola libera di girare per il paese, c'è poi tutta 'sta differenza? Chiediamolo alla moglie, e soprattutto chiediamoci se è meglio lottare perchè tutti i mariti violenti continuino a bastonare le mogli, lasciandole però parzialmente libere di uscire di casa, o se è, invece, meglio lottare per far cessare del tutto le violenze sulla donna. Le due lotte assorbono una quantità simile di energie, sperperarle in una direzione che ottenga obiettivi parziali (o che sia addirittura controproducente) non è una buona idea. Siamo contrari allo schiavismo in quanto tale, o siamo disposti ad accettarlo se viene un pò edulcorato sotto la maschera del politically correct? Il concetto è espresso meglio qui, forse: http://bioviolenza.blogspot.it/2012/05/prigionieri-felici.html Con questo chiudo, perchè sono in partenza (in bici! ;D) per lidi lontani e per un pò non avrò internet sotto mano. Buona continuazione!
Stregaa, 23-06-2012 02:23
La ricerca è il mio pane quotidiano, se lo faccia lei un giretto su pubmed. Solo per citare una review fresca-fresca: "The health benefits of vegetarian diets are not necessarily unique. As outlined previously, modest fish and dairy consumption as well as occasional meat intake have also been associated with reduced risk of CHD when compared with regular meat-eaters. In addition, there are inconsistencies in results, particularly for cancer risk in vegetarian and omnivore cohorts, despite convincing evidence linking red meat consumption and cancer risk." da: Public Health Nutr. 2012 Apr 3:1-8. Lo stesso studio riporta anche: "Additionally, a recent systematic review, involving seven prospective cohorts, concluded that processed meat consumption of 50 g/d is associated with a 19 % higher risk of diabetes, while consumption of unprocessed red meat is associated with a non-significant trend towards a higher risk of diabetes." Ovvero sia la carne non addizionata di preservanti e quant'altro in regime moderato di assunzione, non è associata al diabete. Quindi so benissimo di cosa sto parlando. Sul paragone con il nazismo nemmeno ti rispondo. Voi vegani vi ostinate a imporre una vostra, e del tutto discutibile, etica. Una società sostenibile, equa e solidale è possibile tranquillamente con uno stile di vita equilibrato, compresa la dieta. Far passare la dieta vegana come l'unica salutale e sostenibile è una gran bugia. Bye
Leonardo Baldasarre, 23-06-2012 07:23
"Una società sostenibile, equa e solidale è possibile tranquillamente con uno stile di vita equilibrato, compresa la dieta"... e' vero se il concetto di equita' e solidarieta' si ferma a noi umani. Se invece si estendono questi concetti agli altri animali allora no; allora la dieta non puo' basarsi in modo piu' o meno equilibrato sull'uccisione di animali. E' una cosa semplicissima...
valter fiore, 24-06-2012 10:24
Scusa Leonardo, ma proprio non vedo la differenza fra i risultati della ricerca che riporti e quel che diceva strega più in giù. Lei diceva "hai ragione sul fatto che una dieta scarsamente carnivora non sia poi così dannosa", la ricerca che riporti dice esattamente la stessa cosa. È per quel motivo che riportava su un piano etico (mi è sembrato di capire così) il discorso. Poi, il fatto che le dieta vegana sia più salutare è abbastanza evidente, basta adottare il punto di vista del diretto interessato (l'unico diretto interessato dal dibattito): chiedilo all'animale che si salva la pelle evitando di essere mangiato, quale delle due diete fa meglio alla sua salute!
Marco, 24-06-2012 01:24
Sinceramente mi sono un po' stufato di tutto questo girare a vuoto, continuando a passare da motivazioni mediche ("sono vegano perchè la carne fa male, anche in minime quantità")a motivazioni etiche ("sono vegano perchè gli animali non debbono in nessun modo essere allevati"). Sul primo punto in tanti vi abbiamo risposto che una dieta vegana potrà pure essere praticata da chi vuole, ma una dieta a bassissimo apporto anche di proteine animali è la migliore in assoluto. Fa male troppa carne, e fa male niente carne. Un po' di carne, possibilmente bio, e possibilimente autoprodotta o almeno locale, è un ottimo elemento abbinata a una dieta prevalentemente vegetariana, anche questa bio e possibilimente autoprodotta o almeno locale. E in ogni caso, se riguarda la MIA salute, astenetevi per favore dall'imporre la vostra dieta, perchè gli Eserciti della Salvezza li lasciamo volentieri al loro destino!! Sul piano etico invece, SMETTETELA di mettervi sul piedistallo della virtù perchè proprio NON potete permettervelo!! Visto che ponete la questione su un piano assoluto, allora prima di fare lezione agli altri, guardate il vostro di stile di vita quanti danni, sofferenze, sangue, inquinamento, prepotenze e guerre produce! E' assurdo che sia un anticlericale come me a dovervi ricordare il motto evangelico della pagliuzza e della trave!! E voi di travi ne avete da poterci costruire i grattacieli delle città in cui, in assoluta maggioranza, vivete!! Con i vostri appartamenti riscaldati/rinfrescati a petrolio, con le vostre occupazioni retribuite full time, col vostro acquisto di merci incellophanate, fuori stagione, importate, refrigerate e "marketingzate".. O credete che siccome mangiate tofu cinese e alghe giapponesi non partecipate e sosteniate le guerre sanguinose per il controllo del petrolio necessarie per far "crescere" l'economia, "creare posti di lavoro", riscaldare le vostre case di città, pagare i vostri stipendi, far distribuire e viaggiare le merci? Avete mai pensato che la vostra confezione di seitan, prodotta industrialmente da una multinazionale, per arrivare allo scaffale della bio-boutique della vostra città ed essere comprata con i soldi che vi hanno dato in cambio della vostra occupazione retribuita nel settore secondario e (sopratutto) terziario (entrambi urbani), ha dovuto produrre devastazione e morte, di esseri umani, animali e vegetali? Mi fate sapere quanti sono i vegan contadini, che vivono della e sulla terra, senza contribuire al genocidio in nome della crescita economica, in cui rientra l'acquisto di merci e il consumo di energia fossile? E mi fate sapere come lavora la terra questo (ipotetico) contadino vegan? Fa tutto con la zappa? Ovviamente non potrebbe "usare" un bue per arare il campo. Allora? Usa un trattore a nafta? E come la concima la sua terra? Letame non ne può usare, perchè sarebbe sfruttamento! Cosa fa allora? Dico oltre alle compost toilet (ma allora ne deve fare davvero tanta di cacca..!!)? Usa concimi chimici? E quando gli afidi gli stanno divorando i fagioli e le larve di farfalla i cavoli, che fa? Dico oltre che cacciare via (in modo non violento ovvio) le coccinelle che di afidi e larve sono ghiotte, perchè far mangiare gli afidi (esseri animali senzienti e che provano dolore) alle coccinelle è violenza, e quindi magari propone anche a loro una dieta vegan! Cosa fa? Spruzza macerato d'aglio che intossica gli afidi? Orrore!!! O acqua saponata che ostruisce le vie respiratorie dei parassiti? Orrore!!!! Oppure... lascia i suoi fagioli e cavoli per banchetto agli afidi, e va nellla bio boutique a comprarsi belle confezioni di fagioli messicani? Ma come vi permettete, dalle vostre scrivanie di città, di insultare le comunità contadine, equiparandole alle industrie lager? Un contadino, allevandosi un maiale a grano, ghiande, fichi d'india e bacche di lentischio, ci campa la famiglia per un anno, e rende inutile la "mitica" raccolta diferenziata... semplicemenbte perchè di rifiuti... non ne produce!!! Quanti rifiuti (che dovranno essere smaltiti, e far crescere così il PIL?) produce un vegan di città, prima di permettersi di insultare e disprezzare persone da cui hanno solo da imparare? Noi non siamo "superiori" agli animali, come un leone non è "superiore" alla gazzella! Apparteniamo alla stesso "regno animale", così come apparteniamo alla stessa "categoria" esseri viventi col "regno vegetale"!! Un discorso assolutista (come quuello che fate) dovrebbe portare coerentemente a non mangiare neanche insalata, perchè "che diritto hai tu di togliere la vita a un altro essere vivente?" Che non è "senziente"?!!! Ohhhhh ma che bell'esempio di cerebrocentrismo!!!!!! Quindi uccidere un matto nel sonno non è niente di grave!!! Secondo la vostra scala di valori (non è senziente e non prova dolore) è uguale a una pianta di insalata!!! Noi siamo animali, che hanno un certo livello di evoluzione, sufficiente a non sbranare viva una gazzella (equivalente ai macelli industriali), ma che vivono in questa terra nella quale "un certo grado" di violenza come l'uccisione (il più possibile indolore come si può fare) di un animale allevato semibrado, è accettabile! Si! Strappatevi pure le vesti (assieme alle confezioni in plastica dei fiocchi di soia!), ma è così!!!! E' accettabile perchè arricchisce una dieta prevalentemente vegetariana. Perchè permette di vivere anche in zone di montagna, usando terreni marginali e non irrigui che possono produrre solo pascolo (e non ho mai visto un vegan brucare erba). Perchè allevare animali permette di concimare i terreni col letame, invece che col petrolio. Perchè permette di coprirsi con la lana e non col pile, e con la lana di produrre anche ottimi pannelli termo-isolanti per coibentare le case e consumare molto meno petrolio, quindi contribuire a combattere le violenze agli umani, animali e vegetali fatte per procurarsi il petrolio. Oppure non ve lo ponete neppure il problema di coibentare i vostri appartamenti? Tanto basta avere soldi con cui pagare le bollette!!! E dei milioni di nigeriani massacrati dalla Shell... chi se frega!!! Tanto, prima che andasse la Shell a devastare quell'ecosistema, quei popoli barbari vivevano felici di agricoltura e... (orrore orrore!!) di pesca, caccia e allevamento!!!!! Per chiudere: qualcuno vuole, per favore, rispondere alle domande che pongo da innumerevoli post? 1) come si concima la terra senza letame? Col petrolio? 2) cosa fare con le decine (o centinaia) di miliardi di animali oggi allevati? Sterminarli velocemente nel più atroce genocidio in quanto "competitori alimentari"? Tank for answer.
maistusardu, 25-06-2012 05:25
Tutto questo dibattito per difendere il Santo Parmigiano, prodotto con le interiora del vitello (caglio) e lo stupro della sua povera mamma. Non può esistere solildarietà per un prodotto proveniente dalla tortura. Baci a tutti gli esseri viventi :*
MrVega, 26-06-2012 12:26
Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana. Albert Einstein Ci sarebbero meno bambini martiri se ci fossero meno animali torturati, meno vagoni piombati che trasportano alla morte le vittime di qualsiasi dittatura, se non avessimo fatto l'abitudine ai furgoni dove gli animali agonizzano senza cibo e senz'acqua diretti al macello. Marguerite Yourcenar Coloro che uccidono gli animali e ne mangiano le carni saranno più inclini dei vegetariani a massacrare i propri simili. Pitagora Riconosci nell'animale un soggetto, non un oggetto? Allora sii coerente, non domandare "che cosa" mangiamo oggi, ma "chi" mangiamo oggi. Charlotte Probst E' vero che l'uomo è il re degli animali, perchè la sua brutalità supera la loro. Viviamo grazie alla morte di altri. Già in giovane età ho rinnegato l' abitudine di cibarmi di carne... Leonardo da Vinci Mangiare carne è digerire le agonie di altri esseri viventi. Marguerite Yourcenar La provvida terra fornisce ricchezze e miti alimenti e offre vivande senza stragi e senza sangue. Publio Ovidio Nasone (43 a.C. - 17 d.C.) Dal momento che noi siamo tombe viventi di animali, come possiamo aspettarci condizioni di vita ideali sulla terra? George Bernard Shaw E a forza di sterminare animali, s'era capito che anche sopprimere l'uomo non richiedeva un grande sforzo. Erasmo Da Rotterdam L'empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo può ricevere in dono. Charles Robert Darwin Non si può mangiare ciò che ha un volto. Paul McCartney
MrVega, 26-06-2012 12:26
Condivido pienamente il commento (seppur portato bonariamente alle estreme conseguenze) di Roberto Spano, io preferibilmente mangio vegano, quando possibile vegetariano, se non ho altra scelta mangio anche le tagliatelle al ragù della nonna, ma quando incontro un guerriero vegano come certuni, faccio fatica a seguire le loro idee, seppur corrette, l'estremismo non è mai una buona scelta. Poi è inutile fare copia incolla di frasette dette da tizio e caio personaggio, isolate dal loro contesto e inserite in tutt'altro, lasciamo ognuno libero di nutrirsi come vuole per favore!
Marco, 26-06-2012 06:26
http://bioviolenza.blogspot.it/2012/06/la-capra.html
Marco, 26-06-2012 09:26
caro Robi, d'accordo sulle criticità che poni sull'allevamento e sulla concimazione, per le quali non ho una risposta, ma ti contraddico nettamente sulla questione che alimentarsi senza carne faccia male, anzi, e te lo dimostra più di uno studio serio ed indipendente (The China Study, per esempio, disponibile a prestartelo). Io sono vegetariana da 2 anni, spero prima o poi vegana, e ti assicuro che la mia salute non ne ha affatto risentito, e l'idea di mangiare carne oggi mi fa venire la nausea...non capisco come si possa distinguere tra un cane ed una mucca.. Sul resto ti dico che non necessariamente i vegani comprano al biologico, Schillaci docet, ed il seitan si può autoprodurre tranquillamente, mentre sull'abbigliamento sono d'accordo, e ritengo si possa fare un compromesso, evitando se possibile la pelle (ci ho rinunciato per tutto, tranne che per le scarpe, per ora). Infine, non tutti hanno le stesse possibilità di vivere in campagna e lavorare partime come te. Bisogna considerare le condizioni di partenza di ogni individuo, e le tue te lo hanno permesso. Ciò non toglie che si possa per esempio rinunciare ai condizionatori, muoversi a piedi o in bicicletta in città, utilizzare il car sharing (o pooling?), e da vegetariano o vegano comprare solo a km 0 e prodotti di stagione.
Niki, 27-06-2012 08:27
@ Marco: "lasciamo ognuno libero di nutrirsi come vuole per favore!" La libertà di cui tu parli riguarda solo l'essere umano e questo si chiama specismo. Non si può affrontare in maniera tanto superficiale la detenzione-tortura-uccisione di altri esseri. @ maistusardu/Roberto Spano: la tua è solo retorica, un sistema vecchio migliaia di anni. Il punto è sostenere uno stile di vita che abbia il minimo impatto sulla natura in tutto il suo insieme. Si deve crescere insieme, ma prima è necessario lavorare sodo per sviluppare una propria individualità, se sapessi di cosa sto parlando vedresti la radice dell'albero e non il frutto. Baci
MrVega, 27-06-2012 11:27
Cara Niki, finalmente un commento moderato che apre la possibiilità di un dialogo. Non commento invece quelli di MrVega... perchè si commentano da soli (è almeno dalle scuole medie che non ricopio sul diario le frasine a effetto). Riguardo alla questione medica, ribadisco che trovo contraddittorio il vostro altalenare tra motivazioni sanitarie e motivazioni etiche. Se per voi (comunque e in ogni caso), gli animali non vanno allevati, allora non c'entra nulla che la carne faccia male o bene. Se voi siete contrari per motivi etici, anche se abboffarsi di carne facesse bene, voi non lo fareste! Ma non si può obbligare nessuno a una dieta che non vuole per motivi salutari. Contando anche che esistono così tante proposte dietetiche che è davvero difficile orientarsi. Probabilmente per i fruttariani e crudisti siete anche voi degli abbuffatori sconsiderati perchè cuocete i cibi, o mangiate anche cose diverse dalla frutta! O per i macrobiotici che assieme alle alghe giapponesi e ai fagioli messicani, raccomandano anche poche ma regolari porzioni settimanali di formaggio (specie capra) e carne (specie pollo o pesce), per mantenere armonioso il rapporto Yin/Yang! Io, per non sapere ne leggere ne scrivere, credo che la dieta migliore sia quella a base prevalentemente vegetariana, con un modestissimo consumo di carne e pesce, diciamo una volta/settimana o un paio di volte/mese. Se voi non ci credete fate pure, e non mangiatene, ma non pretendiate di avere la verità scientifica infusa. Visto che tra l'altro l'unico documento (a fronte di montagne di studi opposti) che continuate a proponare è solo questo China Study! Spero che possiamo chiudere qui la questione medica e non tornarci più. Riguardo la questione etica invece vedo che continuate a proporre la vostra etica come quella giusta in assoluto, nella migliore tradizione assolutista/clericale. E fate questo.... senza avere assolutanente titolo per farlo.. perchè anche voi avete stili e comportamenti che causano dolore e morte e sofferenze e distruzione. Certo che è difficile fare scelte etiche, ma è ancora più difficile non mettersi sui piedistalli. Io ho fatto le mie di scelte e le propongo. Ma non mi permetto di insultare chi non lo fa. A partire dai vegan che vivono in appartemanti di città riscaldati a petrolio e che comprano merci importate. Per questo ho fatto l'esempio del contadino vegan. Il fatto che io non ne conosca nessuno non significa per forza che non ne esistano, ma resta il fatto che di sicuro la stragrande maggioranza dei vegan vive in città, con impieghi full time retribuiti, e non abbia mai in vita sua zappato un solco di patate per mangiare o raccolto legna per scaldarsi. E questo significa che anche i vegan partecipano alle violenze che vengono perpetrate nel mondo, per permettere questa fantomatica "crescita economica", che ha la sua base nelle città, e non certo nelle campagne. Nessuno è perfetto, e io per primo! Sono molto distante dalla Zero/CO2. Faccio quello che sento giusto e che posso fare. Ma da qui al piedistallo.... ce ne passa!!!! Ecco perchè invece a volte diventate insopportabili.... perchè da "peccatori" anche voi quali siete... vi sentite nelle condizioni di poter alzare il ditino verso altri che, magari fanno tantissimo in altri settori (che voi non vi sognereste mai di fare!) ma ai vostri occhi hanno il torto di riuscire ancora a distinguere tra un micro allevamento di sussistenza e una industria lager. L'etica è qualcosa di profondamente personale, e ognuno ha il diritto di "porre l'assicella" dove lo ritenga più giusto. Quando invece, come fanno molti di voi, quest'assicella pretendono di fissarla loro in modo assoluto... ecco che allora vengono fuori tutte le contraddizioni, anche imbarazzanti, di chi predica bene e razzola male. Se il discorso è "assoluto" allora ribadisco che non si dovrebbero mangiare neanche i vegetali perchè anche loro hanno diritto di vivere, e non si capisce perche la tua vita sia più importante di quella di una insalata. E comunque, se il discorso è "assoluto" allora non si deve comprare NULLA di imballato e importato, perchè ha consumato petrolio e per il petrolio uccidono bambini, animali e ambiente naturale. Se invece il discorso è "relativo" ecco che allora si possono tentare strade concrete che vadano nella direzione di diminuire la violenza e lo sfruttamento e la distruzione ambientale che sta a cuore a tutti noi. Per i nativi americani la caccia al bisonte era indispensabile per la loro sopravvivenza. Con la carne, la pelle, le ossa, i tendini di un bisonte, una famiglia sopravviveva per un anno. La cosa assurda è che per voi... un indiano ad arco e frecce.... è uguale a Buffalo Bill e alla sua strage "industriale" di bisonti. Per voi l'allevamento di un maiale, o di un paio di capre e galline per una famiglia di campagna... è uguale agli allevamenti lager industriali! Questo è inaccettabile! Ed è tanto più inaccettabile quando viene da impiegati di città e non da un contadino vegan che mi dimostra come lui riesca a dar da mangiare alla sua famiglia coltivando la terra solo con la zappa e concimandola solo con la sua cacca! Perchè non è un caso che nessun vegan (non solo in questo blog) mi abbia mai risposto riguardo a come si concima bio la terra senza letame, e a cosa fare delle decine di miliardi di animali esistenti oggi sulla terra. Se domani si facesse la scelta vegan... lo capisci si o no... che dovremmo come prima cosa sterminarli tutti velocemente perchè sarebbero "competitori alimentari"?!!! :-((( Oppure i vegan immaginano che sia possibile impiegare immani risorse economiche (pubbliche? private?) per avviare una sterminata campagna di sterilizzazione che porti a NON far nascere più un animale (mucche, maiali, pecore, capre, galline etc), in attesa (diciamo una ventina d'anni) che tutti gli animali oggi viventi muoiano di vecchiaia, e nel frattempo continuare a nutrirli, ovviamente bene come fa un contadino, non certo con i pastoni ogm delle industrie. E chi pagherà questo "piano pensionistico"? I vegan col loro stipendio? Mentre invece in un ottica graduale di decrescita, cominciare a diminuire la richiesta di carne "industriale" in modo che naturalmente le industrie comincino una ad una a chiudere e nell'arco sempre di vent'anni non ci siano più allevamenti lager, ma solo micro allevamenti di campagna per le micro esigenze delle micro comunità locali che avranno capito quanto sia più sostenibile e salutare una dieta a basa "prevalentemente" vegetariana, vestendosi di lana e calzandosi di pelle (invece che di pile e di gomma) e concinando con letame invece che con petrolio. E quando si capirà che le città "necropolitane", sono i centri del potere parassita, causa delle più grandi e atroci violenze mai commesse dall'umanità. Ma che, da "obiettore urbano", capisco benissimo che dall'oggi al domani non è possibili lo scomparire delle città, come tu stessa hai premesso, senza un piano graduale, rispettoso e condiviso di deurbanizzazione. "Piano graduale rispettoso e condiviso" che è l'esatto opposto dei diktat clericali!
maistusardu, 27-06-2012 02:27
Oè, in questa discussione ci sono un pò troppi Marco! Io sono il Marco dei primi due commenti (risposta a Roberto e link a bio-violenza, con contenuti diamentarlmente opposti al secondo Marco che è intervenuto), facciamo che se mi capita di intervenire ulteriormente mi firmo come "Marco I" per evitare caos. ;)
Marco I, 27-06-2012 05:27
caro Robi, ti contraddico sulla questione dell'alimentazione , nettamente, The China Study è il più citato perchè è uno studio che si è protratto per 30 anni, quindi non ne esistono altri così completi, anche se ce ne sono tanti altri.Ciò premesso,la scelta vegetariana per quanto mi riguarda è nata con motivazioni salutistiche, per poi estendersi all'etica ed al rispetto dell'ambiente, e non vedo niente di male in ciò, non ragioniamo a compartimenti stagno, per favore. In ogni caso è aprezzabile chi diminuisce nettamente il consumo di carne. Sulla sofferenza delle piante, se non altro non è così immediatamente dimostrabile come quella degli animali, e nella maggior parte dei casi non ammazzi la piante, ma prendi solo i suoi frutti. Considera che dal momento che, come ben sai, ognuno di noi emette e condivide le stesse vibrazioni, io mi rifiuto di cibarmi di morte e sofferenza sicuramente dimostrabili. Ciò detto, al pile ci sono molte alternative, la viscosa ed il cotone, per esempio, che vengono usate maggioritariamente (ti sfido a trovare maglioni di lana per donne...), ma sulla lana io non ho una visione così negativa, meglio la lana che la carne di sicuro, ed inoltre per le calzature vegan esistono validissime alternative alla gomma (che aborro), quali il sughero, la stoffa e via dicendo. In ogni caso continuerò ad usare le mie scarpe di pelle fino ad esaurimento, proprio per rendere omaggio all'animale morto, mentre ho trovato delle bellissime borse a km 0, prodotte sia in orbace che in cotone proveniente dalla Sardegna (www.pellesalata.it).Sul fatto che i vegan usino troppi prodotti imballati e provenienti da lontano è innegabile, e su questo mi associo senz'altro a te, da aspirante decrescista, ho sollevato pubblicamente il problema ad un corso di cucina crudista in un covo vegan..... Il grosso problema è la soia, difficilissima da trovare prodotta in loco, ma fondamentale, mentre i legumi per fortuna si coltivano ampiamente in Sardegna, e francamente me ne frego che siano bio o meno.
niki, 29-06-2012 11:29
"e francamente me ne frego che siano bio o meno." Non credo ci sia da aggiungere altro!
maistusardu, 29-06-2012 04:29
A proposito di "macellazione felice" e presunta sostenibilità di un allevamento "come ai vecchi tempi": http://www.peacelink.it/animali/a/20088.html
Marco I, 30-06-2012 11:30
"Chi professa il vero senza vedere il falso, l'ordine senza vedere il disordine, non comprende nulla dell'universo e della natura reale degli esseri. Egli è simile a chi professa il Cielo senza vedere la Terra, l'oscurità senza vedere la luce. La sua azione è necessariamente destinata alla sconfitta". "La grande saggezza è generosa; la piccola saggezza è litigiosa". Queste erano due delle innumerevoli verità che il grande Zhiangzi ha lasciato a nostra disposizione. Dedicate a tutti (me compreso). Addio.
MrVega, 02-07-2012 10:02
@Marco I La discussione continua a non spostarsi di una virgola! Continuate a fare un discorso "assoluto", quando invece è anche per voi un discorso "relativo" su dove sia giusto "porre l'assicella". Avete deciso (legittimamente finchè è una vostra libera scelta, ma del tutto arbitrariamente quando questa scelta la si vuole imporre agli altri) che l'asticella va posta sull'uccisione di animali a scopi alimentari, senza alcuna distinzione tra un micro allevamento locale e una industria lager; tra un consumo di 10 o di 100 kg/anno; tra una flotta di pescherecci industriali e un pescatore con la canna lungo un torrente di montagna. E continuate a ripetere questo mantra, con un autentico spirito messianico... salvo poi non rispondere mai a tutte le contraddizioni che un approccio "assoluto" porta con se! Primo avete deciso che hanno diritto alla vita solo le specie animali, mentre quella vegetali no! E perchè?! Vi ricordo che siete voi a porre il discorso su un piano assoluto. Se lo poneste su un piano relativo non ci sarebbero certo problemi ad essere daccordo che tagliare un bel cespo rigoglioso di insalata (possibilmente autoprodotto) è profondamente diverso dagli orrori di un allevamento lager. Ma giacchè fate un discorso "assoluto" allora anche quell'insalata è "vita" e ha diritto a viverla terminandola con l'infiorescenza (che darà altra vita) e non digerita dai vostri succhi gastrici. E che dire poi dell'ingiusta e insensibile differenza che fate tra un maiale e un bruco! I bruchi (della bianca farfalla "cavolaia") possono divorare in una notte un intera piantagione di cavoli. O li si stermina con prodotti chimici o li si schiaccia a mano tra le foglie. Anche quel bruco è un "essere senziente che prova dolore", così come gli afidi dei fagioli e qualunque altro parassita (lumache, grillotalpa, cavallette.. etc) con i quali un orticoltore bio deve ingaggiare una sfida continua. In un discorso assoluto come quello che fate... non si vede perchè ho diritto di impedire ai bruchi di mangiarsi i miei cavoli. Ma allora? Io cosa mangio? Mi sembra che anche voi fate un ottimo e abbondante uso del detto "occhio non vede cuore non duole"!! Perchè non scavate appena appena un po' di più nelle etichette delle confezioni di fagioli messicani, di alghe giapponesi e soia cinese... per controllare che davvero siano "assolutamente cruel free". Perchè non vi domandate quanti bruchi (o lumache, grillotalpa etc..) sono stati barbaramente uccisi (schiacciandoli o irrorandoli di acqua saponata per asfissiarli)? E perchè non calcolate quanto petrolio è stato usato per produrre i vostri alimenti industriali dalle multinazionali? Avete idea di quanta "atroce crudeltà" ci sia dietro una barretta cellophanata di fiocchi di riso transoceanica? Probabilmente non farete nessuna indagine.. perchè vi farebbe aprire gli occhi sulla vera crudeltà rappresentata dalla "crescita economica"... e minerebbe le vostre certezze assolute di coscenze pure!! E intanto siamo arrivati a 150 post... e ancora nessuno (rip. NESSUNO) neppure qui ha risposto a due domande che pongo da anni ai vegan: 1) come si concima bio senza letame? (in verità qualcuno risponde che è meglio concimare con petrolio, piuttosto che con cacca di mucca!) E come si lavora la terra senza un aratro a buoi? (anche qui qualcuno ha almeno la coerenza di dire che è meglio arare con i trattori a petrolio!!) E come ci si copre d'inverno senza lana? (anche qui il solito coerente dice che è meglio il pile dal petrolio) 2) cosa fare delle decine di miliardi di animali allevati oggi sulla terra, che in un ottica vegana sono "competitori alimentari"? Sterminalrli tutti velocemente? Oppure sterilizzare tutte le femmine per non farne nascere più, e in attesa di almeno 20 che muoiano tutti di vecchiaia, continuare a nutrirli? E come? E chi dovrebbe pagare questo "piano pensionistico"? La Fornero frignante? O i vegan con i loro stipendi cittadini di impiegati full time?
maistusardu, 02-07-2012 02:02
A riguardo della storiella "Ma anche le piante soffrono", credo possa essere utile questo video, lo trovo ben fatto: https://www.youtube.com/watch?v=uWVmvsbdlkY A riguardo della storiella "Ma continuate a passare dagli argomenti salutisti a quelli etici": chi la porta avanti forse crede che esista una qualche chiesa dei vegani, un'unico insieme di motivazioni che loro portano avanti. Peccato che questa scelta sia fatta da ogni persona in base ad un percorso diverso, e che ognuno possa quindi portare le motivazioni che gli sono proprie. Quando tutti portano lo stesso argomento a sostegno delle loro tesi (come invece è rilevabile spesso negli oppositori di scelte libertarie, fra cui quella vegana), beh, questo è simbolo di un certo dogmatismo. A riguardo della storiella "Ma dove li metteremo se non li mangiamo più", spero che il buon senso dia una risposta. Qualcuno crede forse che, dall'oggi al domani, l'intera umanità diventi vegana? Non è un pò più probabile che il processo sia graduale (si spera rapido, ma graduale)? Sono animali comunque condannati a morte dalla mentalità che li vuole vedere sottomessi e allevati (la mentalità che cerca di momento in momento nuove giustificazioni alla pretesa di regolare con la violenza i cicli vitali di altri individui). Anche l'improbabile sterminio immediato che qualcuno tira in ballo ("competitori alimentari") sarebbe meglio che lo sterminio graduale, a cui seguirebbe lo sterminio graduale dei loro figli, e quello dei loro nipoti...in un ciclo eterno di sangue. E no, il "ma io sono meglio perchè faccio così, tu sei peggio perchè fai cosà" ("non parlare, che io son più decrescista di te!") non è una gran scusa: perlomeno se ci si pone di fronte al dibattito con l'obiettivo di crescere, e non con quello di autoconvincersi di aver ragione.
Marco I, 02-07-2012 10:02
@niki e i fortunati lettori del libro "The china study". Enjoy: http://www.fourhourworkweek.com/blog/wp-content/uploads/2011/01/Spotting-Bad-Science-103-The-China-Study.pdf
pizza&fichi, 03-07-2012 01:03
caro "pizza e fichi" (se te lo dici da solo, o pensi per supponenza di scaricarlo sugli altri, fai un po' sorridere).... le criticità ed i principi esposti nell'articolo da te segnalato sono molto chiari anche nel libro, ad una attenta lettrice, quale fortunatamente sono. E' chiarissimo che si tratta di un libro, che espone i risultati di studi che chiaramente non ho letto, occupandomi di altro, e dovendo tra l'altro vivere. In ogni caso mi sono presa la briga di controllare il curriculum di Campbell su internet, e non su wikipedia.Ciò detto, ribadisco che la scelta, purtroppo per ora solo vegetariana mi calza a pennello e trovo più di una buona ragione, ma ben tre per continuare e rilanciare, ed a differenza dei carnivori, posso dire di non fare male a nessuno, anzi.
Niki per pizza e fichi, 03-07-2012 04:03
Niki, non so come "pizza&fichi" possa essere riferito ad una persona,ad ogni modo é solo un nick.Visto che hai citato piú volte "the china study" come fonte scientifica,ci tenevo a farti notare che mentre il report(quello che non hai letto perché, giustamente, devi vivere) é scientifico, il libro non lo é. L´alimentazione suggerita da Collins (di cui hai letto il curriculum su internet, e non su wikipedia - che, evidentemente non é su internet) nel libro si basa su speculazioni non scientifiche derivanti dal suo studio: in altre parole,sono solo opinioni, come le mie o le tue, non fatti. Quanto poi al "io non faccio male a nessuno", ti ha giá risposto maistusardu: ognuno di noi fa del male, le filosofie assolutistiche che mirano a non procurar danno alcuno (tipo il giaianismo) portano praticamente alla non vita.
pizza&fichi, 04-07-2012 09:04
"L´alimentazione suggerita da Collins (di cui hai letto il curriculum su internet, e non su wikipedia - che, evidentemente non é su internet)" ;-))))!!! Era ora di di una vera battuta, nella tetraggine di questo blog!!!!
maistusardu, 04-07-2012 03:04
carissimi io non mangio formaggio pechè non mi piace e non per idealismo ma oggi mi sono fatta 200 km (macchina a gas) e sono andata a comprarne un po' da distribuire agli amici e non mi sono sentita affatto in colpa per questo.
coccinella, 04-07-2012 06:04
Certo che questi mangia-carcasse son proprio aggressivi! :(
Laura, 05-07-2012 08:05
uff...che fatica..."pizza e fichi"...visto che ti piace puntualizzare...per internet intendevo una ricerca su più fonti nel web, che non si limita ad una veloce consultazione su wikipedia...e comunque si tratta di Campbell, non di Collins (non stiamo parlando di allunaggio...). Riguardo alla distinzione tra scienza e opinioni...uno sguardo alla moderna epistemologia, vedi Popper, non guasterebbe..
niki, 05-07-2012 03:05
Su,niki,non prendertala,si scherza un po´:)Per altro non ho linkato wikipedia...Semplicemente quando affermi: "E' [b]del tutto falso[/b] che la dieta vegana non ha ha alcune vantaggio sulla salute se paragonata a diete con apporti di carne e pesce moderati, anzi.perlomeno stando alle attuali conoscenze scientifiche-si veda "The China Study"-che è abbondantemente corredato di referee che comprovano proprio il contrario." e "ti contraddico nettamente sulla questione che alimentarsi senza carne faccia male, anzi, e te lo dimostra più di uno studio serio ed indipendente (The China Study, per esempio, disponibile a prestartelo)", sbagli, e lo fai o perché hai letto il libro (e non lo studio= di campbell e/o perché ne hai fatto (volontariamente o meno) un dogma invece che una teoria. A proposito di dogma, Popper (sicura di volerti avventurare?) avrebbe qualche difficoltá ad accettare una congettura (la dieta vegana ha vantaggi rispetto ad altri tipi di diete) smentita dall´esperienza (come lo stesso china study - studio, rivela).Rimani pure della tua opinione,ci mancherebbe,ma non credere di possedere la veritá che, come approverebbe anche popper,é piuttosto relativa;)
pizza&fichi, 06-07-2012 10:06
bravo. fai una cosa per l'ambiente: sparisci dalla faccia della terra, azzererai il tuo impatto ambientale. mangio poca carne, uso poco l'auto, faccio tutto il possibile ma, perdio, una vita in quaresima per farti contento non la faccio. e se posso aiutare in qualche modo l'Emilia, meglio ancora senza fare la carità ma aiutandola a risollevare la sua economia, meglio!
Ale, 07-07-2012 03:07
Pizza è fichi, la tua supponenza è alquanto fastidiosa e traspare anche dalle battute...mi avventuro su ciò che voglio e non sono stata io a parlare di scienza come verità assoluta..
Niki, 09-07-2012 08:09
Ma non ci sono commenti abbastanza ? Ma perché non si passa a una campagna contro il gelato? Non è un tema diffuso ed eclatante come i terremotati? O il gelato lo si fa con le olive ?
Govanni Seregni, 09-07-2012 11:09
Torno su questa discussione un bel pò di tempo dopo...solo perchè ho recuperato un link in cui tutte (tutte!) le obiezioni fatte sotto (concime, spazio vitale, sofferenza vegetale) sono confutate in maniera sintetica. Son le solite domande che ci si sente porre in ogni occasione, motivo per cui qualcuno ha pensato di rispondere per iscritto. ;) http://www.animalstation.it/mondo-vegan-faq/
Stregaa, 28-08-2012 04:28
Cara Stregaa, le faq che hai linkato non hanno aggiunto e non hanno tolto nulla ai 165 post che precedono. Il discorso è sempre lo stesso: vi mettete in un piedistallo etico che non vi compete e non meritate, semplicemente perchè anche voi, come tantissimi altri, me compreso (onnivoro a ridottissimo consumo di carne - 10Kg/anno),semplicemente vi limitate a sistemare la vostra asticella etica al livello che più vi va bene, senza considerare che anche le vostre scelte hanno conseguenze dolorose per uomini, animali, vegetali e ambiente... ma semplicemente non le considerate, non le volete vedere, non vi interessano, vi infastidiscono perchè infrangono la vostra autonarrazione di purezza etica. E alle faq linkate si può rispondere per quante incongruenze presentano. 1) i vegan accettano senza problemi l'agricoltura convenzionale ("non è indispensabile mangiare biologico"). Per me basterebbe questa afermazione per far cadere tutto il castello di carte vegano. E bada bene che non mi riferisco al biologico delle boutiques alimentari di città, con tutta la loro dotazione di etichette e certificati con cui mi ci pulisco l'anello sfinterico. Io parlo del biologico fatto lavorandosi la terra e autoproducendfosi il cibo che si mangia o che si scambia con gli altri. Parlo cioè di una scelta (anche) etica di deurbanizazione e di decrescita felice che rifiuta la crescita economica tipica delle città e dell'abuso di lavoro secondario (industrie) e terziario (servizi). Peccato che la stragrande maggioranza dei vegan siano impiegati di città, che vivono di stipendi monetari da occupazioni full time e la campagna la vedono solo nei w-e primaverili. Io contadini vegan che coltivano il campo solo con la vanga e lo concimano solo con la loro cacca non ne conosco! 2) L'inquinamento da eccesso di deiezioni animali viene solo dall'allevamento industriale, non certo dalla stalla di campagna con una mucca, alcune capre, un maiale e dieci galline per il proprio micro consumo da autoproduzione. E le industrie sono il prodotto diretto della crescita economica e della logica che "si deve guadagnare denaro per comprare merci"! 3) In una fattoria bio di contadini tradizionai, non certo di "imprenditori agricoli", gli animali vivono semibradi e mangiano erba da pascoli residuali, non irrigui e inutilizzabili per l'orticoltura! 4) Idem come il punto 1), cioè usare tranquillamente il cibo convenzionale, anche l'uso di fibre sintetiche è indicativo del vostro "relativismo etico" fatto passare per purezza!!! Usare petrolio (estratto con devastanti conseguenze umane, animali e ambientali!!!), invece della lana?!!!! Ma dove le avete viste le pecore soffrire per il taglio della lana?!!!! Io vivo all'interno della Sardegna e di tosature forse ne ho viste un po' più di voi cittadini..... forse parlate di qualche pratica industriale... non certo del pastore che tosa il suo gregge!! 5) A parte che studi dimostrano una capacità sensoriale delle piante, basterebbe la semplice esperienza personale di autoproduzione per capire che le piante vivono e hanno percezioni, ridotte rispetto a umani e animali, ma visto che voi vi muovete su terreni di assolutismo etico, allora bisogna dirvelo. Ma voi l'avete mai vista una pianta di legumi rampicanti (fagioli, piselli, fagiolini...) "scegliere" tra un sostegno in legno o canna, e uno in ferro arrugginito? Avete mai visto una pianta di cetrioli tendersi alla ricerca di un sostegno per poi aggrapparcisi? E in ogni caso, se proprio vogliamo (siete voi a volerlo) restare sul piano dell'assolutismo etico (quello che non vi fa distinguere tra una fattoria di campagna e un'industria di città), allora il vostro presunto "antispecismo" è poco più di un gioco di società, peraltro molto chic, nel momento che non considera la "vita" in se!!! Se la mettete sul piano assoluto dell'etica, allora non avete alcun diritto di tagliare un bel cespo rigoglioso di insalata che ha tutto il diritto di vivere fino al termine naturale della sua esistenza "andando in fiore" e facendo nascere altra vita!! 6) Ma perchè non lo dite chiaramente che ritenete impossibile la coesistenza di animali ed umani, e vorreste un mondo con solo umani e pochi anmali selvatici chiusi in riserve?!!! Oltre al fatto che quindi per almeno vent'anni bisognerà nutrire miliardi di animali "domestici" senza farli riprodurre, fino a che moriranno tutti di vecchiaia e spariscano (muucche, maiali, pecore, galline etc) dalla faccia delle terra. E chi pagherà questo "piano pensionistico"? I vegan con i loro stipendi di città? Per concludere: Non sarebbe meglio un processo (lento ma non troppo) di transizione da una economia industriale a una di sussistenza, dove non ci sia più spazio per allevamenti lager, ma solo per una equilibrata convivenza con pochi aniimali domestici allevati semibradi, per usare terreri marginali e produrre letame (il solo sovescio è insufficiente su scala globale) per concimare bio la terra che garantirà una alimentazione prevalentemente vegetariana, con moderartissimo consumo di carne a tutti? Spero, cara stregaa, che almeno tu abbia capito che non è una mail provocatoria, ma solo un ennesimo tentativo di dialogo, laico e praticabile, per vedere se possiamo "allearci" in vista delle indispensabili politiche di transzione prima che sia troppo tardi. Per uomini, animali, vegetali e qualuque forma di vita evoluta sulla Terra!
Roberto Spano, 29-08-2012 11:29
Roberto.... c'hai scassatu u palle! Abbiam capito, tu sei il più puro che può quindi permettersi di ammazzare il maiale una volta l'anno. Bravo, vuoi il maialino d'oro adesso? Fossero tutti come te non esisterebbero i vegan e i vegetariani. Contento? Resta il fatto che il Parmiggiano Reggiano è un prodotto immorale, come tutta l'industria casearia del resto. Ora, se puoi comprendere di avere vinto, fai un favore a te stesso e vivi come meglio credi, ma soprattutto lascia vivere gli altri come meglio credono e secondo le proprie idee. Disinformati o meno che siano.
barbablu, 29-08-2012 05:29
Così come, caro Roberto, la tua risposta ribadisce cose a cui avevo risposto più sotto, diverse volte. Per favore, non parlarmi di piedistalli etici che - almeno per quanto mi riguarda - non trovo ragione di costruire o inventare. La purezza etica la lascio ai religiosi. La questione delle piante, vangata e rivangata, non è poi così dura: ovvio che il regno vegetale, nella sua multiforme varietà, ha sviluppato modalità di difesa. Molto più campato per aria il resto: possiamo magari parlare di percezione (chiamiamola dolore se vogliamo) dei cambiamenti ambientali a livello molecolare - e di conseguente reazione - ma non possiamo parlare affatto di sofferenza. Non esiste una mente, non c'è rielaborazione che vada oltre alla percezione sensoriale, per quanto diversa dalla nostra. Finchè studiavo qualcosa di agraria, ne ho parlato con diversi botanici. ------ Condivido per la questione del biologico/del petrolio/ecc, è quella che mi ha lasciato più perplesso fra le faq. Le posizioni sono potenzialmente infinite, l'autore aveva la sua (che non è detto sia la più coerente). Di contadini che coltivano con le loro feci "autoprodotte" (:D) te ne posso presentare un paio, anche se devono pur sempre integrare con compost e cose varie (parliamo di piccoli appezzamenti, certo). Poi, non vedrei il motivo che vieterebbe di convivere con altri animali (lasciati liberi di vivere la loro vita e di sviluppare la loro complessità etologica, e che comprende il non sgozzarli quando fa comodo al "padrone"), e di utilizzare il loro sterco per concimare. Seriamente, non vedo il problema (e non lo vedono neanche le decine di santuari abolizionisti sparsi in giro per il mondo). Basta che l'altro sia messo in possibilità di vivere. Un giretto a ValleVegan, sui colli nei pressi di Roma, potrebbe essere illuminante al riguardo. Sulla questione dei milioni di animali che continuiamo a far riprodurre, ti ho risposto un paio di volte più in basso: ovvio che è un processo graduale. Lungi da voler rinchiudere in riserve qualsiasi individuo, io direi piuttosto il contrario: favorire l'incontro fra individualità senza rapporti di potere a mediare. Una civiltà che ritorni al modello contadino di sussistenza sarebbe l'ideale, e non presupporrebbe neanche la continuazione dello sfruttamento. Perchè, diciamolo, lo sfruttamento e la macellazione rimangono quel che sono anche se sono bucolici. Negarlo è una delle forme di ipocrisia più grosse che mi son trovato ad affrontare: chi parla di benessere animale riferendosi ad uno sfruttamento edulcorato fa finta di non vedere la possibilità di mettere fine del tutto a questo sfruttamento...così come la carne "biologica" tiene più d'occhio la salute e le comodità dello sfruttatore piuttosto che quelle dello sfruttato. Più in basso è stato linkato uno scritto dal progetto bio-violenza, se hai del tempo potresti trovarlo interessante.Su altre questioni abbiam già discusso, e a questo punto mi par di capire che rimarremo entrambi sulle nostre posizioni. Alleiamoci in vista di un miglioramento, ma non fingiamo di ignorare che è impossibile farsi creatori di qualcosa di nuovo se si persiste con una mentalità che insiste nel voler regolare i cicli vitali altrui secondo le proprie (evitabili) preferenze alimentari. Dal mangiare 10 Kg di carne al non mangiarne affatto fa poca differenza per un uomo, molta di più ne fa per chi è stato ucciso per soddisfare una golosità/abitudine/tradizione perfettamente inutile. Alleiamoci in vista di un miglioramento, ma non lasciamo sul percorso i corpi di schiavi da sempre ignorati, o faremo l'errore già fatto mille volte nella storia. Ti saluto, buona strada.
Stregaa, 29-08-2012 06:29
Va bene stregheta istimada ;-))!! Siamo daccordo su alcune cose e non daccordo su altre, ma rimane il rispetto reciproco per chi comunque tenta di spiegare le proprie convinzioni e visioni della vita. Non altrimenti si può dire di qualche altro che oltre alla barba deve avere blu anche le sinapsi celebrali. Prova che eliminare le proteine animali non è garanzia di eliminare anche la pessima intolleranza! Tornando a noi, abbiamo capito che abbiamo sensibilità diverse riguardo alle azioni da compiere per diminuire il dolore, lo sfruttamento, la distruzione e le ingiustizie del mondo. Per te, e credo gli altri vegan, riguarda principalmente, il controllo rigoroso che non ci siano molecole animali (proteine o cellule) nelle merci che comprate. Ma non vi preoccupate più di tanto se per comprare quelle merci dovete avere un occupazione full time retribuita, nel settore terziario e/o secondario, urbano. Non vi preoccupate più di tanto se per avere quelle occupazioni full time sia necessario rimanere in un sistema di crescita economica, che produce infinite sofferenze ai 3/4 della popolazione mondiale, sia umana che animale che ambientale. Non vi preoccupate più di tanto se le confezioni dei vostri cibi siano in cellophane e arrivino dall'altra parte dell'oceano. L'unica preoccupazione è che nell'etichetta vi assicurino che non sia stato usato in modo diretto alcun animale. Ma magari non vi preoccupate neanche di sapere se sono stati rispettati altrettanto rigorosamente i diritti (umani e sindacali) delle persone (anche bambini magari?) che hanno lavorato a piantare e raccogliere i cibi che comprate nelle lussuose boutiques alimentari di città. Io, e tanti altri come me, non abbiamo la minima illusione di essere virtuosi e perfetti. Siamo laicamente consapevoli dell'imperfezione umana e cerchiamo con tutti i limiti di fare comunque qualcosa di concreto. Non riteniamo così assoluto il divieto di mangiare un po' di carne, ma magari stiamo attenti a che provenga da un animale che non abbia passato la sua vita immobilizzato in una gabbia e nutrito a forza di estrogeni e ormoni per la crescita. Non riteniamo un crimine l'uccisione di un animale se questo, dopo una vita dignitosa, serve a nutrire e a variare un po' la dieta di persone che vivono prevalentemente di autoproduzione agricola. Non riteniamo uguale un essere umano e un essere animale, alla stessa stregua di come non riteniamo uguale un animale e un vegetale, benchè siano entrambi esseri viventi e, ripeto, se dovessi applicare un rigoroso assolutismo etico, non avrei nemmeno il diritto di "uccidere" una pianta di insalata perchè starei violando il suo diritto di vivere fine al termine naturale della sua esistenza e le starei impedendo di completare il suo ciclo vitale, andare in fiore e far nascere altre piante, vive come lo era lei. Se questo è specismo... ok! Ma allora è specismo anche chi si ritene in diritto di togliere la vita all'insalata! E' chiaro che l'esempio della "vita" delle piante è un paradosso, ma mi serve per spiegare come tutti noi applichiamo comunque un relativismo etico allle nostre scelte, e lo sforzo comune è quello di aiutarci a riflettere e a migliorare il nostro comportamento. Siamo daccordo che gli allevamenti lager sono una crudeltà inaccetttabile e insostenibile, siamo daccordo che testare cosmetici sugli animali sia inaccettabile, siamo daccordo che l'abuso di fonti fossili sia inaccettabile, insostenibile e (fortunatamente) ormai agli sgoccioli. Siamo daccordo che una vita meno mercificata, urbana e consumistica sia preferibile per tutti, uomini, animali, vegetali e ambiente. Siamo daccordo su questi e sicuramente, su tanti altri punti. Io direi che è un buon punto di partenza. L'arrivo lo decideremo assieme e via via che a poco a poco riusciamo a fare azioni concrete e stili di vita meno violenti e ingiusti. Buona strada a tutti noi!
Roberto Spano, 30-08-2012 09:30
Ripeto ! Vorrei una risposta dall'autore della critica agli emiliani! Quando fa partire una campagna mondiale contro il gelato ? Lo sa o no che si fa col latte ed ha di certo un maggior consumo delle forme nostrane ?
Giovanni Seregni, 03-09-2012 12:03
Questo articolo è stato scritto da Vladimir Luxuria ?
Tizio, 16-05-2013 04:16
Ohibò, ho appena trovato uno scritto intelligente e lo linko qua, ad uso dei posteri. Non per riaccendere la discussione, eh, ma perchè mi pare possa essere utile a completarla. ;) http://marcomaurizi.blogspot.it/2011/04/antispecismo-allevamento-tradizionale-e.html
Stregaa, 02-07-2013 06:02
Latte sì o latte no? - Prof. Berrino - E' vero che il latte fa bene alle ossa? http://www.youtube.com/watch?v=z9MEdDgxmBk
Monique, 13-01-2014 09:13

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